Pace del Signore, mi chiamo Luca, all’età di 16 anni ho accettato Gesù come mio personale salvatore. Se volessi sintetizzare la mia testimonianza, in un solo verso sceglierei questo: “…se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”. (2 Timoteo 2:13). Sono cresciuto in una famiglia cristiana, come tutti gli altri bambini (solo che era molto taciturno), ho frequentato il campeggio per tre anni di seguito.
Il primo giorno dell’ultimo campeggio, come di consueto risposi all’appello, ma questa volta il Signore mi toccò e piansi di gioia. Fu il giorno più bello della mia vita; il mio cuore era ripieno di gioia, tanto da non poterla esprimere a parole. Era una stupenda sensazione, ma provavo vergogna di dire agli altri ciò che avevo ricevuto; così la sera stessa decisi di non parlarne con nessuno della mia esperienza col Signore. Avevo 14 anni.
Vissi due anni e mezzo della mia vita in completa solitudine spirituale; avevo abbandonato Dio, ma Dio nella sua grande misericordia non aveva abbandonato me.
Questa fase della mia vita passò in rovina, perché ero tormentato da problemi esistenziali di vario tipo. Andavo in chiesa la domenica non per mio desiderio, ma per costrizione dei miei.
Nei primi di maggio, l’anno scolastico 2006 stava per concludersi negativamente perché la media dei miei voti era l’insufficienza (tutti cinque tranne due sufficienze). Se non mi fossi rivolto a Dio, la bocciatura non me l’avrebbe tolta nessuno. Dio nella sua infinita bontà mi risparmiò, e mi fece capire che non potevo continuare così: o Lo accettavo nella mia vita, o Lo rifiutavo; non potevo rivolgermi a Lui senza darGli nulla in cambio. Notai da quella volta che la vita senza
Gesù, è come un deserto senza acqua. Mi stavo convincendo che dovevo cercarLo, ma mi mancava il coraggio. Parlando con gli altri giovani, mi accorgevo che tutti avevano problemi simili ai miei, c’era bisogno di un aiuto. Nell’ottobre 2006, a casa del pastore Guerino Perugini decisi di fare un atto di coraggio, gli raccontai ogni cosa, gli dissi che cercavo la gioia e la pace che avevo provato quel giorno alla riunione del campeggio. Su invito del pastore, ho cominciato a frequentare la riunione dei giovani del sabato sera, a condizione di non dire nulla a nessuno, ed anche ai miei perché mi vergognavo. Iniziai a leggere tutti i giorni la Bibbia e a pregare.
Una sera, durante la predicazione della Parola, il pastore disse: “Non si può andare in chiesa e fare ciò che ti piace: o segui il Signore o segui il diavolo, una è la strada da percorrere” Mi sentii rimproverato. Decisi di cercare Dio, e dissi: Signore non voglio lasciarTi mai più, perché c’è potenza nel nome di Gesù, è Lui che guarisce da malattie e da tanti problemi. Come ho fatto a metterTi da parte sapendo che sei stato sempre al mio fianco e non mi hai mai abbandonato! Ho promesso di seguirLo per tutta la vita.
La vergogna era il mio più gran nemico, ma in Cristo ho vinto.
Il 21 ottobre 2007, ho fatto patto con il Signore, battezzandomi in acqua per testimonianza della mia conversione. Desidero crescere come dice la Parola: “Crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo”.
Il Signore ci da sempre più di quello che noi chiediamo: oltre a non essere più timido, sono diventato chiacchierone e lo sono tuttora. Questa lingua Tu me l’hai data, e io voglio usarla solo per la tua gloria.
Come si può non amare un Dio così grande? Come si può rimanere a bocca aperta davanti a tali benedizioni? Ho avuto il privilegio di fare un’esperienza con Lui da ragazzino, poi l’ho lasciato facendo finta di non averLo mai conosciuto, e nonostante ciò mi ha protetto da ogni male, ha perdonato il mio peccato e mi ha salvato. E’ un Dio che lascia senza parole tanto che è buono. A Dio tutta la gloria da ora e in eterno.
Tratto da: http://www.tuttolevangelo.com/
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