TORINO – Per Karl Barth, massimo teologo riformato del Novecento, la preghiera non è riducibile a parole o atti ritualizzati. È la relazione vivente tra il credente e il suo Dio. Questo, il filo conduttore del nuovo libro edito da Claudiana “La preghiera. Commento al Padre nostro” di Karl Bart, con un’introduzione di Fulvio Ferrario.Il libro nasce da tre seminari tenuti a Neuchâtel tra il 1947 e il 1951: Karl Barth vi presenta la preghiera attraverso il pensiero dei riformatori, i catechismi riformati e il Padre nostro. Per Barth, la preghiera è innanzitutto un dialogo con Dio che soccorre il credente, necessità esistenziale e grido in cui questi chiede al Signore di aiutarlo, di accompagnarlo e sostenerlo nella fede e negli sforzi per vivere in fedeltà al vangelo. La preghiera è quindi anche adesione del cuore al cammino con il Cristo. Secondo Barth essere cristiani e pregare è una sola e medesima cosa. È un bisogno, una sorta di respirazione necessaria per vivere.
Tra gli argomenti trattati nel libro, quindi: La preghiera come necessità esistenziale, La preghiera come adesione del cuore nel cammino con il Cristo, Il Padre nostro, la preghiera comunitaria per eccellenza.
Karl Barth (1886-1968) è uno dei maggiori teologi cristiani del XX secolo. La sua opera è immensa, da L’Epistola ai Romani, che apre un’epoca di intenso rinnnovamento teologico, alla monumentale Dogmatica.
Il libro: Karl Barth – La preghiera. Commento al Padre nostro
Introduzione di Fulvio Ferrario
Claudiana editrice – “Piccola Biblioteca Teologica (n. 112) – pp. 96 – 9,50 euro
Per scaricare un brano del volume:
http://www.claudiana.it/pdf/9788870166378-saggio.pdf
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