In risposta al nuovo veto russo a una risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco ad Aleppo, con conseguente creazione di corridoi umanitari per assistere la popolazione oramai allo stremo, il presidente della Federazione protestante di Francia, pastore FrançoisClavairoly, ha lanciato un appello ai responsabili politici francesi e internazionali per sollecitarli ad attuare ogni azione possibile per stoppare i bombardamenti in corso sulla città siriana.
Dopo oltre venti giorni di un’offensiva senza precedenti contro le zone controllate dai ribelli, i residenti e le équipe mediche sono in una situazione sempre più critica, mentre ogni negoziato fallisce.
Nel messaggio la Federazione protestante ribadisce «che le autorità del nostro paese e dell’Unione europea hanno una responsabilità da assumere di fronte al dramma di Aleppo, simbolo di una pace possibile da cercare con ogni sforzo; perché il suo nome sia in futuro associato alla fratellanza, perché i carnefici si possano riconciliare».
«La città è distrutta – prosegue Clavairoly – e la Federazione protestante vuole esprimere, a tutti coloro che da tempo si sono mobilitati per trovare una soluzione al dramma, la propria indignazione e il disgusto per l’impotenza delle nazioni e per l’impasse in cui si lasciano bloccare, fra veti incrociati e ripicche».
Ma la lettera vuole anche essere messaggera di speranza: «Vogliamo far sentire questa nostra voce di speranza e di pace ricordando anche i progetti di accoglienza che da due anni a questa parte stiamo gestendo ininterrottamente in collaborazione con la nostra rete di chiese».
Infatti a partire dal settembre 2014 il comitato per le emergenze del protestantesimo transalpino diede avvio a una serie di appelli alla donazione di oggetti e vestiti e alla preghiera, all’indomani dei primi arrivi su territorio francese di disperati in fuga dai conflitti medio orientali.
Il servizio accoglienza della Federazione è stato specificatamente interessato alla ricerca di soluzioni abitative e al coordinamento di parte dei rifugiati in arrivo.
Più in generale sono le reti solidali protestanti a spendersi su questi temi. Dalle raccolte firme alle manifestazioni, il tentativo è anche quello di tenere alta l’attenzione su un genocidio in corso. Ogni settimana ad esempio a Parigi da piazza André Tardieu parte una marcia silenziosa che arrivadavanti all’ambasciata siriana in città per posare delle candele in segno di protesta non violenta.
Immagine: By © Guillaume Piolle /, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10353521
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