“La lettera agli Ebrei non è facilmente e certamente attribuibile. Infatti probabilmente – secondo gli studiosi – non è stata scritta dall’apostolo Paolo. Anzi egli dice sempre di aver ricevuto il Vangelo da Cristo. In realtà solo Dio sa chi è l’autore della Lettera in questione.” La sua data, analizzando Ebrei 2:3 “come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata inizialmente annunziata dal Signore, è stata confermata a noi da coloro che l’avevano udita”, sembra che stia parlando di un Vangelo che sia stato menzionato da Cristo e si presume perciò che è stata scritta verso il 90/100 d.C. L’autore, attraverso questa lettera, sta scrivendo ai cristiani che conoscevano l’Antico Testamento ed il tema principale è l’eccellenza e la superiorità di Cristo che è Re, Profeta e Sacerdote; la sua opera su ogni altra cosa o persona ed i suoi insegnamenti pratici.
Analizziamo in questo contesto l’insegnamento del perché è così importante per l’autore “esortare”, “incoraggiare” o “consolare” i destinatari della sua lettera, che oggi siamo noi credenti, invitandoci a seguire il suo stesso comportamento ed atteggiamento “esortandoci a vicenda ogni giorno” Ebrei 3:13, reciprocamente affinché in nessuno di noi si venga a creare un cuore malvagio ed incredulo che ci allontani dal Dio vivente.
L’autore ci rivolge un’ammonizione positiva “ora, fratelli, sopportate con pazienza, vi prego, la mia parola di esortazione” Ebrei 13:22, questa ammonizione è rivolta alla comunità cristiana affinché vigili su ogni membro incoraggiandolo e consolandolo. In realtà questa esortazione va oltre all’incoraggiamento e alla consolazione, comprende anche l’avvertimento e il rimprovero, così come fece Dio stesso con il suo popolo nel periodo del pellegrinaggio Egli diede loro sia le sue promesse che i suoi avvertimenti. Quest’evento storico è un insegnamento e un incoraggiamento per noi oggi affinché perseveriamo nella fede, solo così possiamo raggiungere il riposo finale.
Si può dire che questa lettera è una sovrapposizione di avvertimenti e incoraggiamenti ad imitare l’esempio di condotta dell’autore ma anche il modello di Dio stesso che attraverso la sua Parola ed il suo contenuto parla con noi invitandoci ad adottare un ministero di incoraggiamento e di esortazione all’interno della comunità per assicurarci che i membri evitano i pericoli dell’incredulità e della disubbidienza assumendo un atteggiamento reciproco cioè “l’un l’altro”, ed un atteggiamento di costanza nel tempo cioè “giorno per giorno”, mantenendoci fermi sino alla fine e continuando a conservare la fiducia che avevamo in principio Ebrei 6:11,12 “E desideriamo che ciascuno di voi mostri fino alla fine il medesimo zelo per giungere alla piena certezza della speranza affinché non diveniate pigri, ma siate imitatori di coloro che mediante fede e pazienza ereditano le promesse”.
Il termine “esortare” significa letteralmente: “sollecitare con forza; fare una richiesta forte; fare ricorso, supplicare; infondere coraggio, incoraggiare, dare coraggio” è a questi comportamenti ed atteggiamenti pratici che l’autore ci invita affinché li mettiamo in pratica nella nostra quotidianità’ e nella costanza e nel tempo.
Ebrei 6:18 “affinché per mezzo di due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, avessimo un grande incoraggiamento noi, che abbiamo cercato rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci è stata messa davanti”, con queste parole l’autore ci conforta e ci rassicura che le promesse di Dio sono certezza per le nostre vite ed anche il nostro premio in cielo è certezza; per queste certezze siamo invitati ad essere sicuri nella speranza Ebrei 6:19 “Questa speranza che noi abbiamo è come un’ancora sicura e ferma della nostra vita, e che penetra fino all’interno del velo”.
Ebrei 10:25 “Non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più’ che vedete approssimarsi il giorno”; questa esortazione ci invita a seguire gli insegnamenti della Parola di Dio, non abbandonando la nostra comune adunanza anche quando stiamo attraversando periodi di prove e di avversità, anzi è proprio in questi momenti che dobbiamo mettere in pratica questo insegnamento di incoraggiarci a vicenda. Solo in questo modo possiamo strutturare la nostra vita nella comunità e nell’adorazione in modo da esaltare la sovranità di Dio e di preservare il nostro cuore dall’indurimento, come ci mette in guardia anche il re Davide nel suo Salmo 95:8 “non indurite il vostro cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto”; ciò significa che la comunità o qualche suo membro possono non essere “responsabili”, diversamente l’esortazione non avrebbe senso in quanto sottolinea il carattere sociale e comunitario della vita in Cristo e fa’ riflettere sul Regno di Dio. Il centro dell’esortazione nella comunità odierna è focalizzato nel comandamento dell’amore che da’ pienezza alla legge intera in quanto preserva l’identità e il carattere della chiesa dal mondo, giorno per giorno.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
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