Mi chiamo Ester ed anche io vorrei condividere l’esperienza più bella della mia vita.
Sono nata e cresciuta in una famiglia credente. I miei genitori mi hanno insegnato i giusti valori, mi hanno insegnato a pregare, a leggere la Bibbia e ad avere un rapporto con Dio.
All’età di 6 anni presi la richeziosi, cioè una malattia dovuta alla zecca del cane. La febbre era altissima, non mangiavo più come prima e sapevo che la situazione stava degenerando.
Vedevo solo ospedali e medici attorno a me, punture e roba di questo genere. Stavo così male da pensare di non riuscire a guarire. Ricordo che feci la semplice preghiera di una bambina: “Signore, non voglio morire così giovane…”. Ero sicura che Dio avrebbe messo la Sua mano su di me e io sarei stata guarita, e così fu. I medici non potevano crederci e continuavano a ripetere ai miei genitori: “Non è possibile, la bambina doveva entrare in coma ma ora tutti i valori si sono sistemati. È fortunata!” Ed io risposi: “No, sono miracolata!”.
Poi, col passar degli anni, si cresce e magari basta poco per allontanarsi da Dio, cambiare interessi e dedicarsi ad altro. Me ne accorgevo perché, ogni volta che Lo mettevo al penultimo posto, stavo male. Trascorsi un’orribile adolescenza a causa della mia avanzata miopia, dall’età di 14 anni cominciavo a vedermi brutta, inferiore agli altri, non accettata e a volte pensai anche al suicidio a causa di questa depressione che nessuno comprendeva. Sapevo che non erano pensieri buoni, ma desideravo un cambiamento nella mia vita, volevo che Dio facesse in modo che io mi operassi.
Pregai per 7 anni; nel 2010 Dio mi mandò un fratello che mi disse: “Il tempo è vicino”, e io sapevo che si riferiva alla mia guarigione. Nel marzo 2011 feci l’ultima preghiera disperata, dicendo a Dio: “Per troppi anni ho pianto, per troppi anni ti ho chiesto di togliermi da questa situazione e ancora non mi hai dato una riposta certa, rispondimi ora perché non pregherò più per questa cosa”. In quel momento aprii la Bibbia e trovai un foglio di calendario con scritto: “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Ebrei 13.8). In quell’attimo mi dissi: “Signore, questo vuol dire che come hai fatto miracoli prima, li fai anche ora…”. Il foglietto continuava con: “L’ETERNO HA GUARITO, GUARISCE E GUARIRA'”. In quel momento scoppiai in lacrime, perché avevo capito che finalmente Dio mi aveva risposto.
Ad aprile decisi di fare i controlli dall’oculista per verificare l’idoneità all’operazione. Il riscontro fu positivo e io cominciai a piangere davanti al medico. A maggio mi operai, e ringrazio Dio perché mi è stato vicino.
La mia vita cambiò da quando scelsi di affidarmi a Dio!
Ho affrontato molte tempeste, sono caduta parecchie volte, ma Lo ringrazio perché mi ha sempre rialzata. Uno dei progetti più belli di Dio è la famiglia e da quasi tre anni Egli mi ha donato un marito, il Suo regalo più bello, e non smetterò mai di ringraziarLo!
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