Luca 15:13 | Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente.
L’eredità è stata divisa, il giovane adesso si alza presto e continua a contare i soldi, neanche si rende conto di quanti lo osservano perplessi, si sente padrone della sua vita, comincia a pianificare il suo viaggio e il suo telefono squilla del continuo, il suo profilo facebook è tempestato da richieste di amicizie, tutti sanno che è diventato un uomo che ha delle possibilità, è indipendente e libero, sembra che un agente occulto gli pianifica la vita e i contatti e tutto diventa incredibilmente facile.
Ora rimanere a casa del padre è diventato veramente difficile, il problema non è più ricevere l’eredità ma convivere in una casa che non sente più sua, i suoi discorsi ormai vanno in una direzione lontana, il padre, i familiari e i servi gli chiedono il perché sta ancora male ma egli non ha una risposta chiara, ad alcuni parla di un fatto interiore ad altri che non condivide la gestione della fattoria, è strano, è insoddisfatto, ed il suo diabolico agente parla continuamente con lui, gli fa vedere una splendida alternativa, intanto il telefono squilla sempre più, gli inviti sono sempre più pressanti.
Arriva un giorno simile a quello nel quale aveva richiesto i beni, si reca dal padre e con parole di cinica circostanza dice: “Padre voglio che tu sia sicuro del mio amore per te, ti esprimo la gratitudine più assoluta per quello che mi hai dato, ma è arrivato il tempo che io faccia nuove esperienze, sto partendo per vivere la mia vita ma non dimenticherò mai il bene che ho ricevuto in questa casa!”
Un forte abbraccio, bagnato da qualche lacrima, sembra addolcire quel momento nel quale, senza neanche rendersene conto, ha trafitto il cuore del padre, il giovane abbassa lo sguardo ed esce, fuori c’è il suo agente che sorride, il vecchio padre lo guarda con attenzione e lo riconosce, si ricorda di lui e del suo soprannome “angelo di luce”, vorrebbe ancora avvertire il figlio ma ormai il motore romba e il giovane non guarda più indietro, parte con la sua terribile compagnia, che invece ride guardando le lacrime del vecchio, il suo ghigno sembra dire: “Ora tuo figlio è mio, ne farò ciò che voglio!”
Che terribile processo, la prima attenzione è messa sui beni, doni e talenti e sull’interesse personale, dopo aver ottenuto ciò che non si aveva si passa a lasciare ciò, o chi, si aveva.
Il giovane sembra avere un ripensamento ma il telefono squilla e il suo agente ride, e allora anche lui ride e va verso la meta che “angelo di luce” ha pianificato per lui, quanti amici, quante cose belle.
Figlio considera ancora che i beni che hai ricevuto servono allo sviluppo della casa nella quale sei stato posto dal Divino architetto, non permettere ai tuoi doni di privare la casa della tua presenza e di spogliare la tua vita dalla presenza dei tuoi cari.
Fermati a riflettere con chi stai viaggiando, tutto quello che va contro la Parola non può essere da Dio:
Proverbi 18:1 Chi si separa dagli altri cerca la sua propria soddisfazione.
La tua casa ha bisogno di te e tu di essa, c’è gente che soffre e gente che ride per te, chi ti ama davvero?
Il più bel viaggio è quello che ti riporta a casa tua, hai ancora la forza per farlo?
Risplendi!
Tino Di Domenico | Notiziecristiane.com
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