LEADER MUSULMANO APRE IL FUOCO CONTRO IL DIALOGO INTERRELIGIOSO

Piacenza – Uno dei principali leader islamici, la cui associazione appoggia il Documento sulla fratellanza umana con l’Islam sottoscritto da papa Francesco, ha creato grande imbarazzo tra gli apologeti cattolici del dialogo interreligioso quando ha insultato ebrei e cristiani definendoli eretici.

Yassine Baradai, segretario nazionale dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia (UCOII, la maggiore associazione di comunità islamiche su suolo italiano), ha suscitato grande scandalo dopo aver liquidato ebraismo e cristianesimo come “eresie” e “manipolazioni dei messaggi originali dei profeti.”

“Entrambe quelle fedi sono indubbie eresie per l’Islam” e il Corano, ha scritto Baradai in un post Facebook il 29 agosto, riassuntivo di un suo pubblico discorso in occasione della festa dell’Ashura.

“Se così non fosse, verrebbe chiesto a noi musulmani di seguire l’ebraismo o il cristianesimo, mente invece l’Islam corregge le storture inflitte alle ‘scritture residue’ della Torah e dei Vangeli,” ha dichiarato, aggiungendo che “La salvezza fu offerta al popolo d’Israele, non agli ebrei, che sono un popolo molto più recente,” giacché “I figli dIsraele non erano ebrei.”

Il giovane predicatore islamico sostiene anche che i profeti veterotestamentari non fossero “ebrei, ma musulmani” e che i figli d’Israele e gli ebrei siano “due cose diverse.

Uno schiaffo in pieno viso

“Nemmeno un rabbino, nemmeno un vescovo cattolico ha avuto il coraggio di protestare e smentire queste pubbliche affermazioni blasfeme contro le due religioni abraimiche, tenendo conto anche del fatto che l’UCOII è considerata uno dei principali membri del dialogo tra cristiani e musulmani in Italia,” ha detto a Church Militant Francesco Maggio, studioso-esperto per le relazioni interreligiose con l’Islam per l’Italia.

“L’uscita di Baradai costituisce un vero e proprio schiaffo ai pronunciamenti del Vaticano II secondo cui ‘l’Islam fa parte delle tre religioni abraimiche” e “I musulmani adorano insieme a noi un unico Dio misericordioso, posizione da cui gli evangelici che interpretano la Bibbia alla lettera hanno sempre preso le distanze,” sottolinea Maggio.

“Tuttavia, l’UCOII ritiene che i tempi siano ormai maturi per trasformare la politica del Vaticano da inclusiva a esclusivista e così sovvertire tutto,” osserva.

In un’intervista su YouTube di sabato scorso, Maggio ha formalmente richiesto pubbliche scuse da parte dell’UCOII: “Il sig. Baradai ha degradato i nostri testi sacri, liquidandoli come ‘residui,’ esigendo che fossero ‘ripresi e corretti.'”

“E, già che stiamo parlando di dialogo, decisamente non vedo spirito dialogante emanare da questo leader islamico, l’attuale segretario nazionale dell’UCOII”

Maggio ha dichiarato anche che i leader cattolici “mantengono deliberatamente il silenzio stampa” per paura che la controversia degeneri in un “polverone” proprio mentre papa Francesco è sul punto di firmare l’enciclica Fratelli Tutti sulla fratellanza umana, evento programmato ad Assisi per il tre ottobre.

Collega impenitente  

Nel mese di maggio, l’UCOII sottoscrisse l’appello di papa Francesco che invocava l’unione in preghiera di tutte le religioni per scongiurare l’epidemia di coronavirus.

“Come comunità islamica e come cittadini di questo Paese siamo chiamati alla fratellanza e vicinanza con le altre confessioni religiose, per questo motivo abbiamo deciso di accogliere con molto piacere l’invito del papa a unirci tutti umilmente in preghiera e digiuno,” ufficialmente dichiarò in quell’occasione Yassine Lafram, presidente dell’UCOII.

La risposta musulmana all’iniziativa interreligiosa di papa Francesco fu applaudita e pubblicizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana su Avvenire, il giornale dei vescovi italiani.

“Per Yassine Lafram … aderire all’appello del papa non è una formalità. È anzi, una necessità,” ha sbandierato Avvenire.

Ma Lafram, insignito dal papa della medaglia Pontificia nel 2017 su richiesta dell’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, non ha presentato alcuna scusa, da parte dell’UCOII, per le affermazioni anticattoliche e antigiudaiche del collega.

“Fanno il gioco delle parti, ma in fondo l’UCOII non si può definire un bastione dell’Islam moderato,” ha detto a Church Militant Francesco Maggio, sottolineando come i soci fondatori dell’UCOII avessero in realtà stretti legami con i Fratelli Musulmani e altri organi di militanza islamica.

“Con le avventate affermazioni di Baradai, l’UCOII ha perduto la poca credibilità che ancora aveva,” ha continuato Maggio.

“Nelle ultime settimane ho trovato conferma del fatto che non esiste in Italia un Islam moderato, sebbene esso sia ufficialmente rappresentato da una decina di presidenti [di diversi organismi islamici] che, quando vanno in TV, si autoproclamano moderati.”

Un’unica scusa, ma porte chiuse ai cristiani

“Il fatto che non siano intervenuti per rettificare la dichiarazione di Yassine Baradai è significativo,” continua Maggio, sottolineando come soltanto Abdellah Redouane, capo della grande  Moschea di Roma, abbia rimproverato Baradai per le sue affermazioni offensive.

“Il Centro islamico culturale d’Italia, l’unico organismo ufficialmente riconosciuto dalla Repubblica italiana, esprime confusione e rabbia di fronte alle affermazioni ingiustificate e inaccettabili rilasciate dal segretario generale dell’UCOII Yassine Baradai nel definire l’ebraismo e il cristianesimo,” ha dichiarato Redouane, aggiungendo che “Il Centro islamico culturale d’Italia esprime la propria vicinanza ai fratelli ebrei e cristiani, che si sono sentiti giustamente offesi da quelle dichiarazioni.”

Ironicamente, però, nel 2016 Redouane rifiutò di partecipare a un’iniziatiava che prevedeva di aprire le porte della grande Moschea di Roma per accogliere alcuni cattolici durante la festività dell’Eid.

Più di duemila moschee in Italia avevano sottoscritto il progetto, che coinvolgeva tutta Italia e prevedeva l’accoglienza di credenti di altre fedi.

Redouane aveva altresì rifiutato di partecipare a una Messa in seguito all’assassinio del sacerdote francese Jacques Hamel da parte di due terroristi islamici in Normandia, sebbene una delegazione islamica abbia preso parte alla cerimonia.

Fonte: ChurchMilitant.com

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