Consideriamo in che modo possiamo diventare partecipi dei benefici che Dio ha riposto nel suo Figlio: prima cosa dobbiamo unirci a lui, solo così la sua opera può tornarci di beneficio e possiamo riceverne i beni. Questo passo lo possiamo fare solo mediante la nostra fede in lui. Seconda cosa, dobbiamo, accogliere l’Evangelo come Parola di Dio e cercare con l’aiuto dello Spirito Santo di capire il suo messaggio per poterne fruire dei suoi benefici.
Gesù Cristo è venuto con acqua e sangue e lo Spirito Santo testimonia di lui affinché possiamo beneficiare della salvezza che ha operato a nostro favore, in merito a questo l’apostolo Giovanni chiama a testimoni in cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito; e in terra: acqua, sangue e Spirito. Notiamo che la testimonianza dello Spirito è ripetuta in entrambi i casi come un suggello per confermare il sacrificio della morte del Figlio di Dio. L’apostolo Pietro afferma che possiamo essere dei credenti solo mediante la santificazione dello Spirito e nell’obbedienza e aspersione del sangue di Cristo perché le nostre anime sono purificate dal suo sacro sangue che è stato sparso una volta per tutte e affinché non sia stato sparso invano. L’apostolo Paolo parla della nostra purificazione dai peccati e della nostra giustizia, entrambe le possiamo ottenere solo nel nome di Gesù Cristo e mediante lo Spirito di Dio. Lo Spirito Santo costituisce il legame mediante il quale il Figlio di Dio ci unisce a sé. Ricordiamoci che Gesù Cristo è venuto ricolmo di Spirito Santo per separarci dal mondo e accoglierci nell’eredità del regno. Viene anche chiamato “Spirito di santificazione” in quando ci dà forza e ci mantiene mediante la sua azione degni di ricevere la vita eterna.
Dio ci largisce il suo Spirito, dunque, mediante il Figlio. Perciò ogni credente “non è più nella carne ma è nello Spirito” che abita in noi, colui che non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene. Dio stesso che ha resuscitato Gesù dai morti, vivificherà i nostri corpi mortali mediante il suo Spirito che abita in noi. Dobbiamo considerare che è chiamato “Spirito di Cristo” in quando unito nel medesimo Spirito con il Padre ci fa da Mediatore, in questo senso è chiamato anche il “secondo Adamo” perché è venuto per vivificarci unendoci a sé. Senza il dono dello Spirito non potremmo gustare dei benefici di Cristo, né avere il favore di Dio. La Scrittura attribuisce allo Spirito la restaurazione della nostra salvezza e lo definisce anche “Spirito di adozione” in quanto ci accoglie in virtù del Figlio divenendo figli di Dio, “pegno e suggello della nostra eredità” in quanto ci vivifica dal cielo e siamo pellegrini di questo mondo e ci attesta la nostra salvezza e essendo nelle mani di Dio siamo al riparo da ogni pericolo, “vita” a causa della giustizia Egli ci inonda con la sua grazia invisibile e ci rende atti a produrre frutti di giustizia. Riempiendoci con la sua grazia ci dà vigore e ci rianima distruggendo e bruciando le nostre concupiscenze peccaminose e infiamma i nostri cuori di amore (fuoco) per Dio con il desiderio di servirlo. Mediante la sua ispirazione siamo rigenerati alla vita celeste per non essere più in balia di noi stessi Egli ci guida tramite il suo Spirito Santo nella sua opera.
A questo scopo tende l’unione sacra che ci unisce a Cristo mediante lo Spirito e ci fa sue membra. La “fede” è l’elemento essenziale mediante la quale lo Spirito Santo ci conduce alla luce della Scrittura, questo è un dono che viene da Dio e che possiamo ricevere solo mediante la “fede” in Gesù Cristo. Lo Spirito è la nostra guida interiore e Gesù Cristo per rendercene partecipi ci battezza di Spirito Santo e di fuoco, illuminandoci nella fede del suo Evangelo e rigenerando i nostri cuori, tanto da farci creature nuove; infine ci purifica da ogni nostro peccato affinché siamo consacrati a Dio quali templi santi.
Marco Lanzarotta | Notiziecristiane.com
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