“Le unioni civili gay sono un diritto umano”, sentenzia da qualche giorno il Parlamento Europeo, con 390 voti a favore, 151 no e 97 astensioni. Ciò conferma che la società degli ultimi tempi si avvia velocemente verso l’epoca della più grande ribellione dell’uomo nei riguardi di Dio che vedrà, molto presto, il mondo “soccombere” sotto l’ira divina a causa del peccato. Peccato che sta per giungere alle narici (.) del Creatore! Tuttavia è strano come il pontefice argentino Jorge Bergoglio non abbia fatto sentire la sua voce, forse perché una sua presa di posizione contro questa decisione europea provocherebbe qualche “incidente diplomatico” verso il papato romano; certamente, il Vaticano si è sinora battuto sulle ipotesi di legittimare o riconoscere le nozze gay, ma il diavolo è riuscito ad aggirare l’ostacolo attraverso l’istituzione del c.d. “Registro delle UnioniCivili”, presente già in molti comuni italiani: forse l’ufficiale d’anagrafe chiederà a una coppia maschile o femminile che si presenta allo sportello se essa pratica sesso? L’importante è far passare una convivenza donna-donna o uomo-uomo dietro la scusa di tutelare questo tipo di relazione. “Se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io da giudicarlo?”, dichiarò il vescovo di Roma lo scorso anno, di ritorno dal volo oltreoceano a Rio (Brasile), ma la sua grave omissione nel dire che i gay devono comunque ravvedersi per uscire dal tunnel del loro vizio ed entrare nel Regno di Dio resta un atto irresponsabile. Dio, di sicuro, desidera avvicinarsi agli omosessuali per strapparli dal potere di satana, ma se costoro non si pentono e abbandonano il peccato (Levitico 19:2 – Romani 1:26-27) ogni possibilità di essere salvati è loro preclusa.
Eppure, in barba a questo principio divino, l’Europarlamento – si suppone composto da deputati religiosi, battezzati e cresimati – ha approvato il testo legislativo che adesso sprona i governi e le istituzioni degli Stati membri a una riflessione sul tema dei matrimoni omosessuali, nonostante siano ben diciassette, attualmente, lenazioni che consentono il riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Appresa la notizia, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola, omosessuale dichiarato da anni e cattolico come confessione di fede, ha espresso la sua soddisfazione al pari del Presidente dell’Arcigay Flavio Romani il quale ha accolto favorevolmente la decisione di Bruxelles, confermando in tal modo come il peccato di Sodoma non è un vizio del passato. Cosa dire? Che siamo davvero nei “giorni difficili” di cui parla Paolo in 2^ Timoteo 3 e che il mondo non ha compreso la gravità di questo atteggiamento sul quale la scrittura è abbastanza chiara: “chi fa tali cose non erediterà il Regno di Dio” (1^ Corinzi 6:9-10)! A questo punto, diventa non più allusivo o simbolico la descrizione dell’anticristo futuro di cui parla Daniele al cap. 11:37, laddove egli scrive che questo oscuro personaggio biblico “non avrà riguardo al dio preferito delle donne”: il profeta si riferisce al fatto che quest’uomo potrebbe essere probabilmente omosessuale e/o eterosessuale nello stesso tempo? Una cosa è certa e cioè che l’ascesa dell’omosessualità e il recente atto parlamentare europeo suggeriscono che quanto citato nel passo scritturale non è semplice utopia, considerato che un dittatore mondiale dai gusti “ambigui” troverebbe ampi consensi in mezzo a una platea di nazioni che reclamano diritti che Dio invece condanna.
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
Foto ANSA
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