di Agostino Masdea – Da ragazzo amavo le parole crociate, e un periodico che compravo spesso era “la settimana enigmistica”. Conteneva tra l’altro una pagina di cupo umorismo dal titolo “le ultime parole famose”. Magari trovavi la vignetta di una tomba in un cimitero con la scritta sulla lapide: “Non mi fido dell’aereo, prendo il treno…”
Questa espressione la usiamo per scherzare, per descrivere una persona che è convinta di non correre nessun pericolo, quando in realtà il pericolo esiste. Ma, lasciando da parte gli scherzi, dobbiamo dire che le ultime parole pronunciate da un uomo sono importanti e significative.
L’apostolo Paolo, per esempio, disse: “Ho finito la corsa, ho serbato la fede. Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno” 2 Timoteo 4:7-8.
Invece il ricco della parabola di Gesù, che aveva visto le sue ricchezze crescere a dismisura disse: “Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi…!” Luca 12:19. Aveva dei grandi progetti, ma morì quella notte stessa, e fu Dio a definirlo “stolto”!
Come il re d’Inghilterra Enrico VIII: “Tutto è perduto! Ora tutto è perso: impero, corpo e anima!”, o come Hobbes, il filosofo: “Sto per fare un salto nel buio”.
Quanta differenza da uomini di Dio che hanno onorato il Signore con la loro vita: Carlo Wesley prima di morire disse: “O Dio, sarò saziato della Tua presenza quando mi sveglierò! Oppure Giovanni Hus, teologo e riformatore Boemo condannato al rogo per eresia, mentre bruciava diceva: “Signor Gesù, rimetto l’anima mia nelle Tue mani, poiché Tu mi hai riscattato”.
C’è una grande differenza alla fine tra veri credenti e gli increduli: i primi hanno la speranza gloriosa della vita eterna con il Signore, gli altri non sanno cosa c’è appena il sipario si chiude. E tu? Hai questa speranza?
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