Le PROMESSE di DIO si compiono

12832506_1238630792817143_1937611016302736910_nCi fu grande gioia in Israele per quello che il Signore aveva fatto. Il popolo si mise a danzare e a cantare, gridando: “Il Signore è la nostra forza… Il Signore è un guerriero… Nella grandezza della tua eccellenza hai sopraffatto quelli che erano insorti contro di te… Chi è come te, o Signore, fra gli dèi… glorioso in santità, tremendo nelle lodi, che compie meraviglie? Tu porterai il tuo popolo e lo pianterai sul monte della tua eredità… Il Signore regnerà per sempre” (vedi Esodo 15).

Eppure, tre giorni dopo, vediamo questi stessi israeliti che mormorano contro il Signore che li aveva liberati. Quando non “trovarono” acqua nel deserto, mormorarono: “Che berremo?”. Soltanto 72 ore dopo quel grande miracolo, misero in dubbio la presenza di Dio in mezzo a loro. “Riuscite ad immaginare un’incredulità del genere? Hanno messo in dubbio Dio subito dopo la loro liberazione al Mar Rosso. Erano stati appena testimoni di uno dei più grandi miracoli di tutta la storia. Ed avevano cantato le lodi a Dio. Eppure, soltanto 3 giorni dopo, quando la loro fede era stata messa alla prova, avevano gridato: Dov’è il nostro Dio? E’ con noi, si o no?”. Nonostante tutti i loro mormorii, il Signore mandò miracolosamente la manna, affinché la mangiassero. Eppure quando arrivarono a Refidim, ancora una volta non trovarono dell’acqua. E di nuovo chiesero a Mosè: “Dacci dell’acqua”, minacciandolo di lapidarlo. Mosè allora colpì la roccia, e Dio fece uscire un fiume d’acqua: “Aperse la roccia e ne scaturirono acque; esse scorrevano nel deserto come un fiume” (105:41).

Notate il versetto seguente: “Poiché egli (Dio) si ricordò della sua santa promessa” (105:42). Il Signore era fedele alla sua Parola. Ancora una volta aveva provveduto miracolosamente per il suo popolo.

La Bibbia dice chiaramente che tutte queste prove furono concertate da Dio. Fu Lui che permise agli Israeliti di aver fame e sete. E fu Lui a condurli in mezzo ad una prova così dura, per uno scopo specifico: prepararli a confidare nella sua Parola. Perché? Perché stava per portarli in una terra dove avrebbero avuto assoluto bisogno di confidare nelle Sue promesse.

Quanti cristiani hanno sperimentato la liberazione di Dio, soltanto per essere portati subito dopo in una prova durissima. Il fatto è che la vera fede nasce dall’afflizione. Non può sorgere in altro modo. Quando siamo in mezzo ad una prova, e ci volgiamo alla Parola di Dio – scegliendo di vivere o morire in base alle sue promesse per noi – ne ricaviamo solo fede.

Ed è proprio così che cresce la fede: di prova in prova, finché il Signore ha un popolo la cui testimonianza è: “Il nostro Dio è fedele”. Ma se perdiamo la fede nelle prove – se continuiamo a mormorare e a lamentarci per le circostanze – perdiamo la nostra testimonianza. Perdiamo di vista lo scopo per cui Dio ci ha chiamati, scelti e cambiati.

Luigi Mandile | Notiziecristiane.com

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