Era in gara al Festival di Sanremo di quest’anno, ma c’è un aspetto della vita della cantante Mara Sattei che in pochi conoscevano.
In una sua intervista-confessione al programma di Italia 1, “Le Iene”, la giovane artista ha confidato che Dio e la preghiera occupano un posto importante nella sua vita.
In un suo particolare monologo, ha portato il pubblico con sé a fare un viaggio introspettivo, dove Dio c’è eccome.
Mara Sattei e la scoperta della fede
Nella puntata di martedì scorso del programma “Le Iene”, una confessione inaspettata è arrivata da Mara Sattei, giovane artista che abbiamo imparato a conoscere sul palco del Festival di Sanremo di quest’anno, con la sia canzone “Duemila minuti”.
La sua carriera l’ha vista cantare con Fedez, Tananai e, al festival, con Noemi. Ma c’è un aspetto della sua vita, un lato che in pochi conoscevano e che è stata lei stessa a voler rivelare durante in un monologo durante il noto programma tv “Le Iene”.
La fede, l’amore per la musica: due temi che camminano con lei di pari passo. Il tutto è iniziato con una massima di Sant’Agostino: “Chi canta, prega due volte”. Da lì, il suo monologo che ci ha introdotto a scoprire perché crede in Dio: “La mia preghiera è semplicemente dire grazie per tutto questo” – ha affermato la Sattei.
Sentirsi piccola davanti all’immensità del cielo
Un amore smisurato per la musica che vede, però, anche la fede al centro. La giovane artista ha spiegato perché è così importante, per lei, credere in Dio. Ciò le ha permesso di scoprire e capire quali sono le priorità della sua vita e guardarsi a fondo dentro di sé.
Un racconto che parte da molto lontano, da quando all’età di 8 anni era al mare e guardava il tramonto che si avvicinava. Un’immagine apparentemente semplice per una bambina, guardare all’immensità e alla grandezza del cielo e, dall’altro lato, a quanto lei fosse piccola in un’immensità così grande: “[…] In quel momento mi sono sentita meno sola: è come se avessi capito che qualcuno era lì ad ascoltarmi, nonostante tutto sembrasse così irraggiungibile” – spiega la giovane.
La musica e la fede
Ed è stata anche la musica ad aiutarla a comprendere che c’è qualcosa che va oltre: “Chi canta prega due volte, e credere in Dio mi ha dato la forza di combattere, di non avere paura. Mi ha fatto sentire amata, e mai dimenticata; un amore che non finisce e non si stanca” – spiega.
La sua fede in Dio l’ha portata anche a capire che c’era un vuoto dentro di sé. Quando si sta sempre a rincorrere qualcosa che non soddisfa e uno pensa che con le cose materiali può esser colmato. Ma non è così: “[…] A volte basta solo fermarsi ed essere grati per quello che si ha, nella semplicità delle piccole cose” – continua Mara nel suo monologo.
Il suo sentirsi piccola ma forte, e la preghiera e il credere in Dio l’ha fatta riscoprire: “[…] Chi canta prega due volte, e la mia preghiera è semplicemente dire grazie per tutto questo” – ha concluso.
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