Le città di rifugio e la migrazione tra chiese

image (7)Numeri 35:26 | Ma se l’omicida esce dai confini della città di rifugio dove aveva trovato asilo, 27 e se il vendicatore del sangue trova l’omicida fuori dei confini della sua città di rifugio e l’uccide, il vendicatore del sangue non sarà responsabile del sangue versato.
Succede a volte  che ci sentiamo maltrattati dalla predica del nostro Pastore.
Durante il culto si parla sempre delle stesse cose: di decime, di mormorio, di gelosia. Uffa che noia! Mille volte la stessa cosa! Ma come dice un detto popolare:” la lingua batte…
Siamo davanti alla conca di rame, dove lavare i nostri peccati, ancor prima di entrare in luogo santo, ancor prima del santissimo. Siamo da poco arrivati nei cortili, nel luogo di convegno dove si ritrova il popolo di Dio.
Siamo giunti lì perché i nostri peccati vengano messi a nudo e si possa espiare la nostra colpa…
Oggi il culto non è così solenne, profondo e rituale, come ai tempi di Mosè e Aronne, non si sgozzano né tori, né montoni, non portiamo offerte o libagioni, ciò non toglie che Dio il Signore, non sia cambiato neanche un po’.
Galati 6:1 Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato.
Oggi differentemente da allora abbiamo un sommo sacerdote che ha dato il suo sangue per la nostra salvezza e che dopo averlo promesso, ci ha lasciato lo Spirito Santo come guida perché fossimo istruiti sui nostri errori e ci insegnasse le modalità gradite a Dio.
Gesù ci ha lasciato un mandato specifico e perfetto stilato con inchiostro indelebile secondo l’ordine divino delle cose.
Per accedere ad un livello di conoscenza o comunione superiore a quello in cui ci troviamo abbiamo un unica strada da seguire. La nostra!
Si! La nostra creata e studiata da Dio proprio per noi, essa passa attraverso i nostri errori, attraverso il conseguimento di maturità, attraverso la nostra famiglia genetica e sopratutto attraverso la nostra famiglia spirituale.
I corinzi 9 Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; 10 non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con l’idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; 11 ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare. 12 Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi.
Quando nasciamo di nuovo non è a caso che ci troviamo con alcune persone, in una specifica comunità, con un Pastore anziché un altro. Non siamo “trovatelli” ma nati in una casa ben specifica, in un corpo ben definito con un compito ben definito, li il Signore ci ha posto per compiere il Suo e il nostro scopo.
Il Signore conosce i suoi e sa bene da dove veniamo.
Siamo stati “presi” dal mondo dopo una vita con mille esperienze, positive e negative, ma sia l’una che l’altra vanno affinate, aggiustate, purificate per essere utili al regno di Dio.
Così il Culto ci tocca, la nota suona sempre stonata. Insofferente e infastidito, stizzito e offeso penso si scappare da quel luogo, ma non lontano da Dio, ma lontano da dove Dio mi ha posto (il che non fa nessuna differenza) cerco una città di rifugio. Non ci è possibile aggirare la pietra, dobbiamo “rotolarla” da davanti a noi.
La visione che abbiamo della chiesa è carnale e come sempre, quando agiamo nella carne (malvagiamente) cerchiamo di modificare le cose che non ci stanno bene. Anteponendo alla volontà divina il nostro orgoglio e un’ ostinata caparbietà, non ci lasciamo lavorare dalla parola.
LO SCALPELLO NON SCALFISCE IL NOSTRO EGO
Nella visione carnale e umana della chiesa si notano mille difetti, e a dirla per intero ci sono tutti, tutti arriviamo al tempio per essere purificati e abbiamo con noi mille valigie piene di abiti non adatti, questi non vanno bene a cospetto del Signore.
Subito indossiamo quello che per noi è il più bello, ovvero sfoderiamo davanti a tutti la parte migliore di noi stessi, una performance splendida ma di breve durata.
In questo tempo uno zelo irrefrenabile ha invaso il nostro animo e questo ci fa superare ogni ostacolo, i Culti intanto sono meno emozionali e più riflessivi, la parola lentamente, ma inesorabilmente tocca quegli aspetti che ci trovano incongruenti con essa.
Ecco ci guardiamo attorno, ormai conosciamo bene (o crediamo) quelle persone, i nostri occhi esteriori vedono un ribollire di carne instabile. I difetti di tutti sono  lì galleggiano tra i banchi della sala di Culto, evidenti ai nostri occhi e anche a quelli di Dio.
Così si formano le prime alleanze, ognuno riconosce i propri simili, e insieme ci si fanno le proprie ragioni, un mormorio sale contro la chiesa.
Il Pastore certamente toccherà ancora quell’argomento, lo troverò tra le pagine della Bibbia, il Signore me lo metterà sempre davanti, sperando che io “rotoli la pietra”
LA RIBELLIONE DI CORE  Per invidia … o per superbia
Numeri 16:1 Or Core, figlio di Isar, figlio di Cheat, figlio di Levi, insieme con Datan e Abiram, figli di Eliab, e On, figlio di Pelet, tutti e tre della tribù di Ruben, 2 insorsero contro Mosè con duecentocinquanta Israeliti autorevoli nella comunità, membri del consiglio, uomini rinomati; 3 e, radunatisi contro Mosè e contro Aaronne, dissero loro: «Basta! Tutta la comunità, tutti, dal primo all’ultimo, sono santi, e il SIGNORE è in mezzo a loro; perché dunque vi mettete al di sopra dell’assemblea del SIGNORE?»
Giuda 17 Ma voi, carissimi, ricordatevi di ciò che gli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo hanno predetto, 18 quando vi dicevano: «Negli ultimi tempi vi saranno schernitori che vivranno secondo le loro empie passioni». 19 Essi sono quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito.
È naturale trovare difficoltà nel cambiamento, ciò non toglie che i figli di Dio siano attratti dall’amore per il bene e sospinti dallo Spirito Santo a fare la Sua volontà. Il Signore ci dà  tregua e gli insegnamenti si spostano verso altri orizzonti, ma come dicevo i bagagli sono tanti…
BALAAM SI LASCIA CORROMPERE
Un altro punto sensibile è il “dare”, il rapporto uomo denaro è quasi sempre soggiogante, il problema non sono le offerte, che ci permettono come tali di essere liberi. Il problema è dare a Dio ciò che è di Dio, la DECIMA!
Essa è sempre una ” fetta ” congrua del nostro guadagno e mille possono essere i motivi a cui appellarci, anche qui tutti veri.
Denaro per… affitti, mutui, scuole, trasporti, farmaci, bollette, imprevisti… e certo, dopo tanto lavorare non ci priveremo di qualche giusto premio…
“Una regola mi pare di avere osservato…generalmente è più ostile a dare la decima chi guadagna di più, per forza di cose sarà una somma maggiore”.
Così di nuovo il nostro interiore bolle, borbotta, mormora, e stringe la borsa.
Sicuro il prossimo mese riuscirò a mettermi in ordine.
Ma se crediamo che la parola di Dio è PAROLA DI DIO!
Per avarizia…
Mal 3:8 L’uomo può forse derubare Dio? Eppure voi mi derubate.
Ma voi dite: “In che cosa ti abbiamo derubato?”
Nelle decime e nelle offerte.
Malachia 3:10 Portate tutte le decime alla casa del tesoro,
perché ci sia cibo nella mia casa;
poi mettetemi alla prova in questo»,
dice il SIGNORE degli eserciti;
«vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo
e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla.
Per avidità…
Numeri 15 Allora Balac mandò di nuovo dei principi, in maggior numero e più importanti di quelli di prima. 16 Questi arrivarono da Balaam e gli dissero: «Così dice Balac, figlio di Sippor: “Che nulla t’impedisca di venire da me, 17 poiché io ti colmerò di onori e farò tutto ciò che mi dirai; vieni dunque, te ne prego, e maledici questo popolo”».
CAINO UCCIDE ABELE
Un altro evidente muro in cui ci scontriamo è a gelosia.
Alcuni fratelli sono cresciuti, hanno lavorato su se stessi, sono riusciti a mettere in pratica quegli insegnamenti che tempo fa trovavano spigolosi e se non ci sono riusciti, stanno combattendo.
Il loro cammino si vede è palese, hanno preso le sembianze della chiesa, sono in comunione con le autorità e con gli altri fratelli, alcuni lentamente assumono dei compiti a volte anche importanti… e via,  la gelosia è insopportabile, ora il disagio si nota, persino chi era dietro a noi ora, ce lo troviamo davanti.
E noi? noi non veniamo mai considerati, anche quello che facevamo non ci viene più richiesto, abbiamo preso a frequentare meno, lasciandoci prendere dagli inpegni che prima tralasciavamo, e ci siamo accorti che tra i fratelli che frequentano costantemente c’è più confidenza, comunione, “comunella” persino.
Questo non è sopportabile, ci siamo accorti che le nostre visioni combaciano spesso con altri, credenti o meno ma fuori dalla comunità, ci siamo accorti che là fuori c’è la giustizia umana, la morale, l’etica e persino il volemose bene! Il nostro grande desiderio è di trovare una Comunità, un Pastore e dei Fratelli che ci siano più congeniali, e certamente questa opportunità ci verrà servita su di un piatto d’argento.
Numeri 35: 32 Non accetterete prezzo di riscatto che permetta a un omicida di mettersi in salvo nella sua città di rifugio e di ritornare ad abitare nel paese prima della morte del sacerdote.
Giuda 1: 11 Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si sono gettati nei traviamenti di Balaam, e sono periti per la ribellione di Core.
È un problema molto sentito nelle chiese quello della “migrazione” dei credenti.
A differenza delle chiese totalmente dottrinali, dove appunto, la dottrina non cambia in nessuno dei luoghi dove viene divulgata, nelle chiese spirituali il conduttore segue le indicazioni dello Spirito Santo, ha una propria visione frutto del Ministerio assegnatogli da Dio.
La migrazione non è tanto un problema di chi migra, ma chi va altrove porta con se molto di ciò che ha imparato. Può portare confusione, contaminazione e una visione diversa a quei fratelli a quella chiesa dove approda.
Egli privo della copertura dell’autorità è una mina vagante, ha già fatto danno a se stesso ma può nuocere ai suoi fratelli che ha abbandonato, lasciandoli sgomenti.
Probabilmente pochi dei suoi insegnamenti combaceranno con quelli di altre comunità, ma forse li sarà possibile trovare ciò che gli manca, o meglio sarà possibile che nessuno gli faccia notare cosa gli manca.
Siamo convinti di essere in un luogo protetto, in una città di rifugio dove siamo ugualmente intoccabili e credenti, ci sentiamo di appartenere comunque al popolo.
Questo personalmente non lo credo possibile, poiché come dicevo all’inizio di questo scritto, Dio ha posto per noi un cammino che passa proprio da lì e non da altri luoghi.
Del resto Israele non avrebbe attraversato un deserto, ma una valle fiorita, così come il legno per assumere la forma desiderata assaggia i denti della raspa.
La Parola dice che il Signore ci pone nel suo crogiolo, ed il crogiolo è un fornello arroventato come potrebbe essere indolore.
Ma il fuggiasco non è senza giudizio, neanche nella città di rifugio.
Giuda 12 Essi sono delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; 13 onde furiose del mare, schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riservata l’oscurità delle tenebre in eterno.
Matteo 18:15 «Se tuo fratello ha peccato contro di te, vai e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello; 16 ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. 17 Se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d’ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano.
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Francesco Blaganò | notiziecristiane.com

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