Mia madre di 88 anni è ricoverata in ospedale a Eboli per dei calcoli alla vescica. Noi siamo di un paese della Basilicata abbastanza lontano e non è facile per mia madre andare avanti e indietro alla sua età, essendo ammalata. Dopo aver aspettato mesi che mia madre si potesse operare, per la grazia di Dio, è stata ricoverata e operata. Tutto è andato bene sempre lodando Gesù, solo che, a causa del Covid -19 mia madre è da sola in clinica. Sola in una stanza e purtroppo lei riesce a parlare solo il dialetto lucano. Mia madre ha tirato su 9 figli e non si è quasi mai spostata dal nostro paese, inoltre non sa usare il cellulare e in camera non c’è il telefono, quindi telefonavo sia la mattina che il pomeriggio sul tardi e parlavo con l’infermiere di turno per sapere le condizioni di mamma.
Tutti mi dicevano che stava meglio, a parte i primi giorni che aveva dolori e bruciori, ma solo all’inizio che è una cosa normale, ma adesso sta abbastanza tranquilla. Oggi ho chiamato e l’infermiere mi ha detto “non si preoccupi che sta bene, ha mangiato, poi l’abbiamo anche lavata e poi mi ha chiesto di farle anche un po’ di compagnia”. L’infermiere è napoletano e su per giù riesce a capire qualche parola di mia madre. Mi ha detto che si è trattenuto un po’ con lei e poi è andato via. In questi giorni ho parlato con il chirurgo che l’ha operata e mi ha detto che l’intervento è andato tutto bene, il calcolo non c’è più e poi mia ha fatto capire di non stare in pena “perché la signora passa tutto il tempo a pregare e lodare il Signore”. Non l’hanno vista con nessuna catenina del Rosario e senza nessuna immagine che le vecchiette conservano gelosamente.
Per me quella è stata la gioia più grande sapere che un chirurgo noti che questa signora che non parla italiano preghi Dio. Sono veramente contenta e ringrazio veramente il Signore, ma la cosa che colpisce e che, nonostante parli solo il dialetto lucano, ha dato la sua testimonianza che esiste un Dio degno di essere pregato e lodato. Anche sola, con dolori e bruciori conseguenti all’ operazione, lontano dai figli in un ospedale mia madre lodava Gesù. Spesso non servono le parole per dimostrare che siamo cristiani, ma il nostro modo di fare, il modo di testimoniare la nostra fede e il dottore lo ha notato e me l’ha detto. Quando l’ho riportata a casa, lei mi ha confermato quello che il chirurgo mi aveva detto, aggiungendo: “Quando veniva in camera, mi domandava come stavo, come mi sentivo poi mi sorrideva e se ne andava”.
Fratelli e sorelle il mondo ci vede e giudica le nostre azioni più che il nostro parlare. Non lo dimentichiamo mai.
“Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio. Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione; affinché, com’è scritto: «Chi si vanta, si vanti nel Signore” (Prima lettera ai Corinzi 1:26-31).
Poi il Signore ha parlato al mio cuore in un modo semplice e comprensibile, e mi ha detto: “Tu tramite la mia grazia hai insegnato a tua mamma il dono più bello, che è la salvezza. Cerca di ricordarti sempre quanto è grande la mia grazia, sono pochi quelli che insegnano le mie vie ai figli e ai genitori”. Il quel momento sono rimasta davvero senza parole. Si, il Signore mi ha ricordato che il dono più grande è la SALVEZZA per mezzo di Suo Figlio morto in croce. È bello tutto ciò perché il Signore ci parla con cose semplici. Gesù, Dio è semplice per cui si rivela a noi Suoi figli con semplicità e grazia. Il Signore sia lodato!
Voglio ricordare a tutti che la signora Vincenza è convertita da pochi anni e si è anche battezzata in acqua. Gloria a Dio!
Maddalena Marino Lauria
Scritto da: Ferrentino Francesco La Manna