Quante volte vi siete iscritti a un corso e poco dopo il primo entusiasmo iniziale lo avete abbandonato? Quante volte avete accettato di svolgere un compito e dopo un po’ vi siete stancati e fermati lasciando l’incarico svolto a metà? Quante volte avete detto ad un amico nel bisogno “una volta al mese per certo ti aiuterò in questo o quest’altro, conta su di me!” e poi siete spariti?
Parliamo di costanza, affidabilità, perseveranza, mantenimento della parola data.
Purtroppo noi giovani siamo spesso molto impulsivi, poco razionali e, mossi da un primo entusiasmo iniziale siamo pronti ad alzare la mano a qualsiasi appello fatto per assumersi qualche responsabilità o aiutare chi è nel bisogno. Quando però l’euforia del momento e dei bei propositi passano, dimentichiamo di aver dato la nostra parola a qualcuno che realmente contava sul nostro aiuto e abbandoniamo l’impegno preso.
Ammettiamolo, essere costanti nel tempo è faticoso, in qualsiasi campo.
Molti decidono di adottare un bambino a distanza e di aiutarlo con donazioni mensili mossi dai migliori sentimenti e decisi a fare qualcosa di buono per i paesi più poveri. Adottare un bambino è un impegno serio che dura diversi anni, non può essere dimenticato per mesi o abbandonato senza valide ragioni. Si parla della disponibilità a sostenere la vita di una persona, eppure molti dopo qualche tempo si tirano indietro e lasciano l’impegno, o lo dimenticano.
Possiamo anche considerare che grazie alla nostra incostanza e inaffidabilità, molti hanno fonte di guadagno: un esempio immediato è dato dalle palestre, che offrono corsi mensili a prezzi folli spingendo il cliente ad accettare un’iscrizione annuale, che seppur costosa è più conveniente rispetto a quella mensile. La palestra con molta probabilità vorrà poi che l’intero importo annuale venga pagato nei primi 3-4 mesi…come mai? Perché la maggior parte della gente che si iscrive in palestra è incostante e dopo qualche mese non la frequenta più…ma almeno ha pagato per un intero anno.
E ci sarebbero mille esempi dei risvolti negativi che produce la nostra incostanza.
Ma Dio ci chiede di essere costanti, di mantenere la parola data, di essere responsabili delle nostre scelte e delle nostre parole. Gesù è stato l’esempio di costanza che dovremmo seguire, Lui conosceva il suo incarico qui sulla terra e nonostante le difficoltà e le umiliazioni che ha dovuto subire, è arrivato fino in fondo. Gesù non ha lasciato il suo compito a metà. Ha fatto tutto senza tralasciare nulla, fino all’ultimo giorno, e prima di rendere lo spirito, disse a gran voce “E’ compiuto!” (Giovanni 19:30)
Seguiamo l’esempio di Gesù e prendiamo seriamente i nostri compiti, non assumiamoci incarichi che sappiamo lasceremmo a metà, ma diventiamo responsabili di noi stessi.
Dio vuole dei servitori fedeli e affidabili: lo siamo? Siamo delle persone su cui gli altri possono contare?
A livello spirituale, è importante avere degli obbiettivi spirituali verso cui dirigere il proprio impegno, le proprie energie, il proprio tempo, e le proprie preghiere. Il tutto deve essere fatto con costanza.
Solo perché non vediamo immediatamente la risposta di Dio, non significa che non dobbiamo più ricercarLo e pregarLo, ma anzi, restiamo costanti, perseveriamo, e Lui al momento giusto ci parlerà.
“Vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto.” (Luca 11:9)
Se stiamo pregando per la conversione di un nostro amico o parente, vinciamo lo scoraggiamento con la costanza in preghiera! Se stiamo chiedendo a Dio qual è la nostra particolare chiamata, vinciamo i dubbi e la frustrazione dell’attesa con la costanza nella preghiera e in ogni servizio che ci viene chiesto di compiere! Se stiamo aspettando una risposta importante da parte di Dio, vinciamo l’ansia con la costanza nella preghiera e nella lode riconoscente a Dio!
A conclusione non si può che ricordare questo importantissimo incoraggiamento e consiglio:“Deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.” (Ebrei 12:1)
Benedizioni,
Emanuela Corciulo – Giovanicristiani.it
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