C’è chi lo usa per un banale mal di testa, chi per alleviare spasmi o infiammazioni. Ancora in pochi sanno che l’analgesico più conosciuto, l’Aulin, è tossico. A dare l’allarme, anni addietro, sono stati 16 Paesi europei tra cui Spagna, Finlandia ed Irlanda che lo hanno addirittura ritirato dal commercio. Non sembra, invece, che l’Italia abbia recepito la pericolosità del farmaco che continua a popolare gli scaffali delle nostre farmacie. Il Nimesulide non è commercializzato neppure in: Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Canada, Germania.
I primi Paesi a ritirare dal mercato il nimesulide (per l’Italia il farmaco di marca più noto è sicuramente l’Aulin) nel lontano 2002 furono Spagna e Finlandia, seguite nel 2007 anche da Irlanda. Nel Gennaio 2010, dopo numerosi casi di danni collaterali su diversi pazienti, principalmente danni al fegato e all’apparato gastroenterico causati dalla nimesulide, la Commissione Europearaccomanda ai vari paesi dell’ Unione di «evitare ogni possibilità d’uso cronico della nimesulide».
Già prima delle raccomandazione della Commissione Europea nel 2010, ben nove nazioni Europee (Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Olanda, Spagna e Svezia) avevano ritirato il farmaco dal mercato, mentre addirittura Germania e Gran Bretagna non hanno mai autorizzato il suo commercio!
Negli Usa l’anti-infiammatorio non è mai stato approvato
In Italia invece, l’Aulin (il Nimesulide) continua ad esser venduto dietro ricetta medica e prescritto per brevi periodi di tempo, anche se in commercio esistono già altri medicinali con la stessa efficacia e minor rischio per la salute.
Come sempre in Italia, la salute dei cittadini prima di tutto!
Il principio attivo Nimesulide, alla base di numerosi medicinali in commercio, comporterebbe effetti devastanti per il fegato, talvolta anche letali. Il Nimesulid è commercializzato in vari Paesi ed in Italia ed è la molecola alla base di diversi farmaci: Algimesil, Antalgo, Areuma, Dimesul, Domes, Efridol, Eudolene, Fansulide, Flolid, Isodol, Ledolid, Ledoren, Nerelid, Nide, Nimenol, Nims, Noxalide, Resulin, Solving, Sulidamor, Fansidol, Sulide, Idealid, Delfos, Domes, Noalgos, Algolider, Aulin, Fansidol, Mesulid, Nimesil, Remov, Migraless, Edemax, Mesulid Fast, Nimedex.
I primi a ritirare dal commercio farmaci contenenti il nimesulide sono stati Spagna, Finlandia ed Irlanda allertati dalla sua tossicità epatica, nel 2002. Cinque anni più tardi, il 15 maggio 2007, l’Irlanda si accoda, dopo che sei pazienti in cura con l’Aulin sono stati costretti al trapianto di fegato per grave insufficienza epatica. E’ proprio il documento ufficiale del della Irish Medical Board (il massimo organo di Salute) a fugare ogni dubbio.
“Il danno epatico“, ha dichiarato l’Irish Medical Board, “è un raro ma grave effetto collaterale del nimesulide. Tuttavia abbiamo ricevuto dati provenienti dall’Unità Nazionale di trapianto di fegato del St Vincent University Hospital, i quali parlano di sei pazienti che hanno richiesto trapianto di fegato dopo il trattamento con il nimesulide. Da quando il prodotto ha fatto ingresso in Irlanda nel 1995, si sono registrati un totale di 53 segnalazioni. Tra queste nove casi di insufficienza epatica, sei dei quali provenivano da l’Unità Nazionale trapianto di fegato e tre casi mortali di insufficienza epatica.“
Non sembra però che l’allarme abbia in qualche modo preoccupato l’Italia. Il nostro Paese consuma il 60% della produzione mondiale di nimesulide. Sembra che nel maggio 2008 un’inchiesta guidata dal magistrato torinese Raffaele Guariniello abbia portato allo scoperto un sistema illecito che potrebbe avere arrecato danni alla salute dei cittadini. Un alto funzionario dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) avrebbe intascato mazzette per evitare i controlli sul farmaco.
In manette sarebbero finiti 2 funzionari dell’Aifa, Pasqualino Rossi ed Emanuela Bove. Nel maggio 2008 la SIF (Società Italiana di Farmacologia) avrebbe riportato che i benefici sono superiori ai rischi legati al principio attivo. “Se essa (nimesulide) resta in commercio oltre che in Italia in ben altri 16 Paesi europei“, ha dichiarato, “fra cui Francia, Portogallo, Svizzera, Ungheria, è perché l’Agenzia regolatoria europea ha ritenuto che, nonostante quanto autonomamente stabilito da alcuni Paesi, il suo profilo di beneficio/rischio rimanga ancora favorevole“.
Di seguito, riportiamo anche quanto si legge sul sito del nostro Ministero:
E’ un antidolorifico per i dolori di lieve entità, si basa sul principio attivo che risponde al nome di Nimesulide ed è contenuto in un farmaco venduto anche in Italia. La novità è però che in Finlandia, è stato sospeso dal commercio per una sospetta morte per insufficienza epatica.
La notizia è stata diramata dall’Organismo finlandese che si occupa di vigilanza sui farmaci, l’ equivalente della italiana Commissione Unica del Farmaco, che ha avvisato la Farmacovigilanza Europea.
Immediata la reazione del Ministero della Salute italiano. “Stiamo valutando – ha dichiarato il Ministro della Salute Sirchia -; anche se non abbiamo alcuna evidenza in questo senso, si procederà esaminando le schede delle valutazioni per verificare se in Italia sono stati rilevati casi analoghi, ma a noi, fino ad oggi, non sono arrivate segnalazioni di effetti collaterali gravi. Occorre poi che i nostri dati vengano confrontati con quelli degli altri paesi europei prima di prendere decisioni”.
In Italia la Nimesulide è commercializzata dal 1985 e viene comunemente prescritta per brevi periodi, a differenza di quanto succede in Finlandia dove si arriva a terapie di 50 giorni.
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