Una fiducia tradita, un’accusa ingiusta, un insuccesso, il dolore per la morte di una persona cara, una malattia che rivoluziona le prospettive desiderate… sono alcune delle situazioni che possono lasciarci nel totale smarrimento, perfino riguardo la nostra identità, e scuoterci come una canna al vento suscitando una forte carica di rabbia, voglia di rifarsi cercando un capro espiatorio, o lasciarci rassegnati e bloccati da un forte scoraggiamento. Rialzarsi è non lasciarsi dominare né inquinare dalla forza brutale degli eventi.
Rialzarsi
Può succedere anche di scoprirsi, a un certo punto, spenti dentro, senza passione, completamente resettati, a causa di scelte non fatte o situazioni protratte troppo a lungo come: la ricerca a vuoto di un lavoro, una relazione che toglie respiro ai sogni, attrazioni e legami che disorientano, eccessi che a poco a poco fanno rotolare sempre più in basso.
Sono davvero tanti, variegati e per lo più imprevedibili gli avvenimenti dell’esistenza che mettono a rischio ciò che abbiamo messo a fondamento della nostra vita. Rialzarsi è non aver paura di veder vacillare le nostre certezze, anche quelle della fede.
I colpi della vita nessuno se li va a cercare e tanto meno possono essere considerati punizioni divine: i progetti di Dio sono sempre di vita e di libertà.
Piuttosto, alcune situazioni si potrebbero evitare con un po’ di esperienza e… qualche “istruzione d’uso” in più sulla vita! Ma in un evento ci può essere anche l’inaspettato che ci viene a cercare per darci nuove prospettive, nuove luci e sguardi su noi stessi, sugli altri, su Dio. Una nuova chiamata!
Una nuova chiamata
A questo punto forse dovrei dirti cosa fare nelle situazioni descritte, ma a me piace parlarti di Qualcuno che prima di tutto ti dice: “Io sono con te, non temere”. Dio lo dice 366 volte nella Bibbia, una per ogni giorno dell’anno! E lo fa davvero! Sta “con te” come Parola che salva, Pane che trasforma, Spirito che consola. Lo senti anche attraverso la vicinanza – discreta e forte quando serve – di un amico vero, il dono di una persona significativa che ti accompagna, una gentilezza inaspettata, una luce che ti illumina il passo successivo… Lui c’è, non ti molla, non si sostituisce a te, alla tua responsabilità. Si fida delle risorse che ha messo in te e delle capacità che tu hai sviluppato. Sei tu che devi volere il suo aiuto, devi volerti rialzare davvero. Tanti personaggi dei Vangeli hanno avuto a che fare con Gesù. Ricordi l’impetuoso Pietro quando addirittura ha l’audacia di camminare sulle acque come Gesù? Ma affonda perché dubita, forse più di se stesso che del Maestro… Anche a te, che non sai come risalire dal dolore che affossa, Gesù tende la mano e ti afferra, ma c’è bisogno che anche tu gli rivolga il tuo grido, fatto di rabbia, di paura, di delusione… (cf Matteo 14,24-33). «Noi non ci salviamo da soli, ma da noi può partire un grido di aiuto: “Signore salvami, Signore insegnami la strada, Signore accarezzami, Signore dammi un po’ di gioia”… Dio non ci ha chiamati alla vita per rimanere oppressi, ma per essere liberi e vivere nella gratitudine» (Papa Francesco, Udienza, 27-6-2018).
Gesù ti salva afferrandoti, ma anche invitandoti a sperare oltre ogni speranza, rafforzando la fiducia in te stesso, nei tuoi reali punti di forza, e in Lui che realizza in te la sua Parola.
Rialzarsi è un’arte
Rialzarsi è un’arte e, per quanto difficile e lenta nel suo procedere, rappresenta la possibilità di rinascere, più luminosi di prima, sempre più rispondenti al proprio vero volto, “a immagine e somiglianza del Creatore”.
Non è cosa da poco saper ricominciare, radunare i propri cocci, riordinare il cuore, riprendere in mano la direzione della propria vita, scegliere o riscegliere consapevolmente la propria strada e, magari, cambiare radicalmente, per diventare meglio se stessi, entrando in una relazione più profonda con gli altri.
Imparare l’arte del rialzarsi non è cosa da eroi, per i forti che resisteranno alle dure prove della vita, è una risorsa per tutti, da coltivare giorno dopo giorno. Alcune piste:
– Rialzarsi ogni giorno. Lo dice bene Silvia F. che prova a vivere proprio questo: “C’è un alzarsi dall’abitudine, dal solito tran tran per vedere le cose dall’alto.
Relazioni, impegni, mete, motivazioni. A volte ci si immerge così tanto nelle cose di tutti i giorni da sentirsene soffocati, svuotati. E spesso si perde il senso, il gusto. Rialzarsi nel quotidiano significa ritagliarsi momenti per sé, per fare il punto. Momenti brevi. Una canzone, una birra con un amico, una passeggiata”.
– Decidere oggi qual è la “roccia incrollabile” su cui vuoi piantare quel chiodo a cui poter sempre aggrappare il tuo moschettone per risalire e non perderti, anche in caso di tempesta, di nebbia o di buio.
– Rialzarsi da una sofferenza importante più forti e migliori di prima è un’abilità oggi riscoperta e chiamata resilienza: La capacità dell’uomo di non perdere di vista e di non soffocare la sete di infinito che Dio ha seminato in lui.
C’è in noi questo Alleato alla Crescita che ci ritira su, non ci fa desistere, mollare.
https://www.paoline.it/blog/giovani/l-arte-di-rialzarsi.html
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