L’arma più letale che uccide l’Anima

L’arma più letale che uccide l’anima non è un’arma costruita dall’uomo, non è il coltello, la pistola, la spada, il fucile, il mitra, un bazooka e neanche il cannone.

L’arma letale che uccide l’anima è “L’INCREDULITÀ”. Di fronte a tale “potenza” nemmeno Dio può farci niente. Dio può tutto, ma non “può” credere al posto tuo. L’incredulità frena la volontà di Dio di salvare il peccatore. Egli non può e non vuole forzare la volontà umana sennò salverebbe chiunque, ma questo andrebbe contro i Suoi principi prestabiliti. Dio ha fatto tutto e ha lasciato all’uomo solo la parte finale di accettare o meno il Suo dono magnifico, Gesù Cristo come personale Salvatore. L’incredulità è un sentimento negativo che divide l’uomo da Dio. Lo Spirito Santo, la terza persona della Trinità, opera nel mondo per “convincere” l’uomo del suo peccato, e di convincere ad accettare Gesù nella sua vita, come mezzo di riscatto per i suoi peccati. La misericordia, la bontà, il Suo grande amore non potranno nulla di fronte all’incredulità. Per questo motivo moltissima gente non viene salvata, milioni di persone andranno all’Inferno perché non avranno creduto. Non perché erano ladri, assassini, truffatori, prostitute, violenti, senza amore per il prossimo, avari ecc., ma solo perché non hanno CREDUTO in Dio che li voleva salvare. Molti fanno anche professione di pietà, frequentano chiese e locali di culto, ma nonostante tutto nel loro cuore vige una forte incredulità. Dio conosce i pensieri profondi di ogni persona; Egli sa chi lo ama e chi non lo ama da prima che il mondo fosse. Spesso l’incredulità può portare al peccato imperdonabile, perché lo Spirito Santo non contenderà sempre con gli uomini. Quindi dopo vari tentativi di convincimento da parte dello Spirito Santo, Dio li abbandona a sé stessi.

“Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne” (Genesi 6:3). Il troppo ostacolare, respingere, resistere agli ammonimenti di Dio, farà si che l’uomo sarà completamente perso. Come disse Gesù a quell’uomo:

“Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti” (Matteo 8:22).

Certo che noi non sappiamo chi è l’uomo che ha rifiutato per sempre e totalmente Gesù, e per questa ragione non dovremmo mai stancarci di annunciare la Parola di Dio ad ogni creatura, sempre e ovunque e in ogni tempo, ma la verità è questa: molti, benché vivi carnalmente, sono solo morti nello spirito. Hanno già imbavagliata la loro anima, e saranno sordi ad ogni richiamo di Dio. E credetemi ho conosciuto persone che fino all’ultimo respiro della loro vita sono rimasti increduli e sono morti nei loro peccati.

L’incredulità colpisce anche i credenti, benché la loro incredulità non riguarda la salvezza. Quando il Signore ci ha salvati ci ha dato la caparra dello Spirito Santo, e niente e nessuno ci farà credere che Dio non ci abbia salvato. Questo fattore anche se spiegato, testimoniato è difficile trasmetterlo, è un qualcosa che Dio ha impresso nel nostro cuore. Ma possiamo avere dei dubbi, delle incredulità circa il nostro pellegrinaggio terreno. Per esempio l’incredulità colpì Elia, dopo aver fatto passare i profeti di Baal e di Astarte a fil di spada; subito dopo fu minacciato di morte da una donna crudele per la quale fuggì nel deserto pieno di dubbi. I dubbi originano instabilità, depressioni, angosce fino a desiderare la morte. Ma Dio lo ristabilì perché il suo cuore non era incredulo, era solo incredulo alle circostanze. Mosè, quando si trovò di fronte al Mar Rosso con gli egiziani alle spalle, cercava una soluzione dal Signore e Dio gli disse: “Perché gridi a me? Dì ai figli d’Israele che si mettano in marcia. Alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare e dividilo; e i figli d’Israele entreranno in mezzo al mare sulla terra asciutta” (Esodo 14:15-16).

Colpì anche Giovanni Battista quando era in carcere: “Giovanni, avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro? Gesù rispose loro: Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri. Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!” (Matteo 11:2-6).

Sebbene Gesù ebbe a dire di Giovanni: “In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il Battista” (Matteo 11:11). Anche Giovanni benché ripieno dello Spirito Santo sin dalla nascita ebbe delle titubanze, che non portano alla morte dell’anima, ma solo ad uno destabilizzazione momentanea della fede. Nel Salmo 103:14 c’è scritto: “Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere”.

Il problema è di quegli uomini e donne che sono totalmente indifferenti alla Parola di Dio, sono carnali e non amano il Signore. Solo parlare, dire, opinare del Signore, storcono il naso. Gli crei dei problemi ogni volta che annunci loro Gesù. Diamo fastidio, e si attaccano che loro non cambieranno mai la loro religione. La verità è che loro non vogliono avere a che fare con Gesù. La loro “religione” è solo una forte scusa. E quindi, educatamente o maleducatamente non apriranno mai quella porta alla quale il Signore bussa, mediante il Suo Spirito Santo: “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (Apocalisse 3:20).

Se solo per un momento gli increduli potessero aprire i loro occhi e, vedersi in quale situazione si trovano e dove andranno, resterebbero sulle loro ginocchia fino alla fine dei loro giorni. Ma non vogliono andare a Cristo. Per cui anche Dio non potrà fare nulla per loro. Gesù, Dio il vivente pianse per Gerusalemme perché Lo rifiutarono. Gesù sapeva che la maggioranza di loro avrebbe finito per separarsi da Dio per l’eternità. Tutte le volte che lo Spirito Santo ha cercato di convincerli, hanno rifiutato del tutto la grazia sovrana di Dio. Quindi per loro, per gli increduli non resta altro che l’eterna separazione da Dio per l’eternità.

Conoscevo un uomo a me tanto caro, ma era duro di cuore, era un vedovo. C’era un fratello che abitava nel suo paese e tutte le sere dopo il lavoro passava per casa sua e gli parlava di Cristo, della salvezza e del perdono di Dio, ma senza esiti positivi. Un giorno lo chiamai per sapere come procedeva con quest’uomo, e questo fratello mi rispose: “Io dopo lunghissimo tempo che mi sono fermato, a casa sua ho smesso di andarci, ormai era inutile, anche se continuerò a pregare per lui ogni giorno. In una di queste ultime sere, quest’uomo mi ha rivelato che, essendo vedovo, egli aveva bisogno di una donna e non di Dio”. L’incredulità è la grande malattia del peccatore. Gesù è venuto non per giudicare e condannare, ma per salvare e redimere, ma mai forzerà il cuore degli increduli incalliti. La via che conduce al cielo è tanto facile da prenderla che perfino gli sciocchi ci riescono; se tu non riuscirai, sarà solo per la tua incredulità. Dio ha fatto tutto, tu dovevi allungare solo la mano, solo stendere il braccio ma hai pensato che non valesse la pena. Comunque, non ci stancheremo mai di pregare per i nostri parenti, amici e persone che non conoscono Dio, affinché Dio li possa mettere in una posizione che non potranno fare a meno di credere.

Francesco La Manna | notiziecristiane.com
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