“Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito.” Inizia così il passo biblico che parla della cena del Signore… la cosa che colpisce e quella alla quale non avevo mai prestato tanta attenzione e che il Signore decide di compiere questo gesto nella notte in cui fu tradito… Egli spezzò il suo corpo e diede da bere il suo sangue per i suoi discepoli affinché rimanessero in lui identificati come un unico corpo… che grande cosa è questa? Il vero senso della cena del Signore non è racchiuso in un gesto simbolico, ma va oltre, molto oltre… significa identificazione in un unico corpo, la sua Chiesa, nella quale ogni membro è parte del corpo, nessuno escluso.
Spesso dimentichiamo a chi apparteniamo, o almeno a chi affermiamo di appartenere… quando? Quando subiamo un offesa per esempio, dimenticando che è nella nostra natura offendere, provate a pensare per un attimo se Gesù si fosse offeso per tutto quello che ha subito e che invece di andare alla croce si fosse fermato a riflettere su quello subito, cosa ne sarebbe stato di noi tutti? Per essere credenti dobbiamo essere credibili, prima di tutto nei nostri comportamenti, imparando ad amare in ogni caso e contro ogni circostanza, soprattutto quando qualcuno ci offende, perché ci sarà sempre uno pronto ad offenderci, e in quel caso più che in ogni altro che dobbiamo perdonare e amare, perché ad amare chi ci fa del bene sono bravi tutti, tutti lo sanno fare, ma è amare chi ci ferisce che diventa un pochettino più complicato, eppure Gesù, il Signore nel quale affermiamo, ma permettetemi un cosa, ci siamo mai fatti una sola volta l’idea di ciò che ha dovuto subire Gesù? Qualcuno di noi ha mai subito tanto? Lui che ha portato la croce, davanti al male e alla sofferenza, Gesù non si dà una spiegazione, ma la affronta; non distrugge la croce, ma la accetta; non condanna le persone, ma le ama! Abbiamo tanto da imparare, ma la prima cosa da cambiare e la nostra mente, sgombrarla da ogni sorta di ragionamento umano, affidandoci completamente a Dio avendo Gesù Cristo come unico riferimento, i suoi comportamenti, i suoi gesti dovrebbero essere la strada tracciata da Lui per noi da seguire ogni giorno, imparando a perdonare ogni giorno, ravvedendoci ogni giorno, chiedendo la sua misericordia ogni giorno… l’essere umano non sarà mai perfetto, e Gesù non ci chiede questo, ma può essere perfetto nell’amore come Egli ci chiede. Se non riesci a perdonare un fratello o una sorella, come pensi di riuscire ad amare un tuo nemico?
“Voi dunque siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste.” Matteo 5:48 Quando pensi di aver subito un torto da qualcuno, il tuo impegno è amare quella persona più di te stesso, perché il problema di chi offende rimane un suo problema, ma il tuo reagire deve essere quello di Gesù… perché se riesci ad amare chi ti offende non lo fai per il tuo nome, ma lo fai nel nome di Gesù, quindi di cosa ti preoccupi? E se pensi che Dio punirà quella persona perché ha detto qualcosa di spiacevole sul tuo conto ti sbagli, Egli vuole qualcuno che prega per lui, è questo che vuole Dio… l’Amore di Cristo deve spingere e controllare le tue azioni, è questo farà la Differenza. Amen!
Dio benedica la chiesa
Luigi Mandile | Notiziecristiane.com
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