L’Agnello di Dio è degno di alto onore… tre volte Santo!

trevoltesanto

trevoltesanto(E i quattro animali dicevano: “…Amen”) Apocalisse 5: 11-14, 

E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode». E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli». Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!» E gli anziani si prostrarono e adorarono.

Cari amici nel Signore Gesù, sono proprio convinto che tutti noi dovremmo riconoscere che Gesù è Dio e tutti dovremmo dire “Amen”.

Nel passo biblico che abbiamo ora letto c’è una meravigliosa armonia che ci sembra di vivere in prima persona; sembra di vedere queste miriadi di angeli che lodano il Signore gridando…degno è l’Agnello che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode… E’ meraviglioso vero?

Vediamo ancora che tutte le creature del cielo, della terra, sottoterra e nel mare e tutte le cose che sono in essi, pensate…tutti, proprio tutti dicono ancora… a Colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli…. Meraviglioso, tutto questo è meraviglioso!! Eppure, a questa meravigliosa immagine sembra che manchi qualcosa vero? Si, dobbiamo ancora ricordarci dei Serafini che incessantemente dicono, notte e giorno…santo, santo, santo è il Signore, l’Iddio onnipotente, che era, che è, e che viene. Di fronte a tutto ciò, vediamo che i 24 anziani si prostrano dinanzi a Gesù e Lo adorarono, mentre i quattro animali dicono Amen, come a suggellare tutta questa meravigliosa armonia.

Cari fratelli e sorelle, lasciatemi vi prego che possa dirvi alcune cose, togliete il mondo dalla vostra vitapensate ai santi serafini che notte e giorno dicono santo, santo, santo è il Signore; oh cari nel Signore, come possiamo dire di essere Cristiani e vivere come si vive nel mondo?

E’ possibile attendere a Gesù e alla Sua grande Maestà santa, se poi quotidianamente osiamo dare spazio alle carnalità e alle iniquità del mondo? Siamo o no, figli di Dio?  Possiamo vivere come un serafino e peccare volontariamente ed ostinatamente contro Dio? Io penso di no, e la Bibbia ci ammonisce fermamente su questo aspetto.

Vi amo nel Signore e desidero che riposiate presso il trono di Dio per tutta l’eternità e, per questo motivo, vi spingo con amore a fare la parte dei serafini lodando il Signore, a fare la parte dei ventiquattro anziani umiliandovi ai piedi di Gesù, e a fare la parte dei quattro animali suggellando con il vostro Amen la promessa d’Amore, di Fedeltà e di Fede che faceste un giorno al Signore, quando – scendendo nelle acque battesimali – faceste il suo santo Nome e Gli prometteste il vostro cuore. Si, cari nel Signore, fate la parte dei figli di Dio. Non stancatevi mai di adorarLo e di pregare; abbiate cura di sperare nel Signore e di ricevere da Lui la forza per combattere e, soprattutto, per vincere. Ricordatevi del profeta Isaia: Isaia 40:30-31 I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano. 

Controllatevi davanti a Dio e davanti a questa Parola che vi incoraggia ad aspettare il ritorno del Signore, proprio come Noè attese che Dio manifestasse la Sua Giustizia verso questo mondo ribelle e incurante dell’unta Parola, predicata accoratamente dall’uomo di Dio. Riflettete sul fatto che il Signore stesso controllò il modo col quale la famiglia di Noè accolse la salvezza. L’uomo di Dio, predicò, invitò, spinse gli uomini ad ascoltare e a credere alla Voce di Dio, ma poi – di fronte alla durezza del loro cuore – si rivolse ai suoi cari e, con l’autorità che il Signore trasmette ai Suoi unti, comandò che entrassero dentro l’arca il cui uscio fu serrato e suggellato dalla mano di Dio. Queste sono le meraviglie eccelse dell’Evangelo che, ancora oggi, parla di salvezza, di santità, di amore. Accogliamo la Parola di Dio con umiltà e con disposizione di cuore affinché, umiliandoci ai piedi del Signore, anche noi potremo pronunciare una delle parole più belle e pure, ossia quell’Amen col quale disporre il nostro cuore nelle mani di Gesù.

Questo è il nostro Dio.

Antonino CHINNICI

[notiziecristiane.com]

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