2. altri, sentendosi giusti come Giobbe, si scoraggiano facilmente, non riescono a rimanere fermi nella loro pur debole (o inesistente) fede, tornano indietro sul loro vecchio cammino senza Dio e perdono la fede assieme alla salvezza;
3. solo pochi, restando fermi nella fede, scopro no nel silenzio di Dio la verità dell’immenso Amore di Dio!Il reale abbandono da parte di Dio.
Poche persone comprendono che la causa dei propri mali proviene dal loro peccato!
Infatti, la Scrittura ci dice chiaramente: “La tua propria malvagità è quella che ti castiga, e le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che mala ed amara cosa è abbandonare l’Eterno, il tuo Dio, e il non aver di me alcun timore, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti” (Geremia 2:19).
Per questo chi, oggi, si trova nel peccato sappia che “chi copre le sue trasgressioni non prospererà , ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia” (Proverbi 28:13); che si penta dei propri peccati e corra all’Eterno, la Parola dice: “Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio che è largo nel perdonare” (Isaia 55:7).
La Parola di Dio ci dichiara che Egli abbandona solo gli uomini che lo hanno abbandonato, come troviamo scritto: “Dicendosi savi, son divenuti stolti, e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, e d’uccelli e di quadrupedi e di rettili, per questo Iddio li ha abbandonati nelle concupiscenze dei loro cuori, all’impurità , perché vituperassero fra loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen” (Romani 1:22-25).
Ed ancora: “Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami, poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura, e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la degna mercede del proprio traviamento; e siccome non si sono curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti, essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità , cupidigia, malizia; pieni d’invidia, d’omicidio, di contesa, di frode, di malignità ; delatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti ai genitori, insensati, senza fede nei patti, senza affezione naturale, spietati; i quali, pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose son degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette” (Romani 1:26-32).
Il presunto abbandono.
Certo le prove, anche durissime, ed il silenzio di Dio alle nostre suppliche e richieste di aiuto, se fatte in conformità alla Sua volontà ( 1Giovanni 5:14), non sono sempre indice di un abbandono di Dio per i nostri peccati, ma di una prova che, se superata, ci farà ottenere un prezioso premio.
Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita” (Apocalisse 2:10).
La tua e la mia situazione di tribolazione sono contingenti, quindi, non scoraggiarti perché passerà, ma quello che conta e vale, perché rimane in eterno, è la Parola del Signore, “perché ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fior dell’erba; l’erba si secca, e il fiore cade, ma la Parola del Signore permane in eterno” (1Pietro 1:24-25).
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