La voce dell’aborto

In questi giorni ho visto sui vari social discussioni sull’aborto. Chi è a favore e chi è contrario. Facciamo parlare LA VOCE DELL’ABORTO.
Testimonianza riproposta. Leggetela questa emozionante testimonianza.
La voce dell’aborto
Gianna Jessen
Questa testimonianza è tratta da un video e viene riportata scritta. È un servizio che svolgo da tempo ed è rivolto particolarmente alle persone audiolese.
Francesco La Manna
In questi giorni ho visto sui vari social discussioni sull’aborto. Chi è a favore e chi è contrario. Facciamo parlare LA VOCE DELL’ABORTO.
Testimonianza riproposta.
“Mia madre era al sesto mese e mezzo di gravidanza quando si rivolse a “Planned Parenthood”, il più grande ente abortista al mondo. Le consigliarono un aborto salino tardivo. Si inietta una soluzione salina nel grembo materno che corrode il bambino, cosicché questo viene partorito morto nelle successive 24 ore.
Eppure, con grande sorpresa di tutti, non sono uscita morta, ma viva! Il 6 aprile 1977 nella clinica abortista della contea di Los Angeles il medico abortista non era ancora in servizio, cosicché non potè terminare il suo progetto sulla mia vita, ovvero la mia morte.
Non sono sopravvissuta per mettere le persone a proprio agio. Sono sopravvissuta per agitare un po’ le acque. E mi piace molto farlo. Dovrei essere cieca, ustionata, morta. E non lo sono! Una bellissima rivincita è che il medico abortista dovette firmare il mio certificato di nascita. Chiunque esamini le mie carte può leggere “nata per aborto salino”.
L’uomo che cercò di abortirmi, ha la più grande catena di cliniche degli USA, che rende 70 milioni di dollari l’anno. Lessi una sua intervista anni fa e diceva: “Ho abortito più di un milione di bambini, la considero la mia passione”. Che lo sappiate o meno, è in corso una battaglia tra la vita e la morte. Da che parte stai tu? So di essere odiata, perché proclamo la vita. Io dico “Non mi avete avuta”. L’olocausto silenzioso non ha vinto su di me.
Fra le altre cose, la mia missione è anche questa: infondere interesse per un dibattito che abbiamo archiviato, messo sugli scaffali. Abbiamo rimosso i sentimenti, ci siamo induriti. E’ veramente questo ciò che vogliamo? Quanto siamo disposti a sopportare e a rischiare per proclamare la verità, nell’amore e nella grazia, facendoci avanti, disposti a farci odiare?
Sono stata odiata fin dal concepimento da così tanti, ma amata da molti di più, e più di tutti da Dio. “Sono la Sua bambina. La bambina di Dio non si tocca! Sulla mia fronte è scritto: Trattatemi bene perché mio padre è il Padrone del mondo”. Così, da quella casa mi trasferirono in un’altra, bellissima, la casa di Penny.
Avevo 17 mesi, 14 chili di peso morto e quello che chiamo il dono della paralisi cerebrale per la mancanza di ossigeno al cervello, mentre lottavo per sopravvivere.
Ora, mi sento obbligata a dire questo: se l’aborto riguarda solo i diritti della donna, come la mettiamo con i miei di diritti? Nessuna femminista radicale manifestava per i miei diritti quel giorno. La mia vita veniva soppressa nel nome dei diritti della donna. Io non soffrirei di paralisi cerebrale se non fossi sopravvissuta.
Quando sento l’orribile e disgustoso ragionamento che dovremmo abortire i bambini perché a rischio di disabilità, ebbene, il mio cuore si riempie di orrore.
Cari Signori, ci sono cose che si possono imparare solo dai più deboli tra noi. Se li sopprimete siete voi a rimetterci. Il Signore avrà cura di loro, ma voi soffrirete per sempre.
E che arroganza! Assoluta arroganza! È stato un tema a lungo sostenuto in questo nostro mondo che il forte dovrebbe dominare sul debole. Stabilire chi vive e chi muore. Non vedete l’arroganza? Tutto il potere che credete di avere non lo possedete affatto. È la misericordia di Dio che vi sostiene! Anche quando lo odiate.
Così, la gente diceva alla mia Penny: “Gianna non sarà mai nulla”. Molto incoraggiante! Lei decise di ignorarli, lavorava con me tre volte al giorno, riuscivo a sollevare la testa, e per farla breve: a tre anni e mezzo camminavo. Ora sto in piedi, zoppico un pochino, a volte cado elegantemente, altre volte meno elegantemente, dipende dalle situazioni. Ma è tutto per la gloria di Dio.
Sono più debole di molti di voi. È un piccolo prezzo da pagare, per poter appiccare il fuoco nel mondo. Nella nostra incomprensione di come vanno le cose, ci sfugge quanto può essere bella la sofferenza. Non che me la andrei a cercare, ma quando arriva, ci dimentichiamo che Dio ha il controllo e che è capace di rendere belle le cose più miserabili.
Ho incontrato la mia madre biologica. L’ho perdonata. Sono una cristiana. È una donna distrutta. Venne ad un mio incontro due anni fa, si alzò e disse: “Ciao, sono tua madre.” Fu un giorno difficile, ma mentre sopportavo la situazione – voi penserete che sono stupida – stavo lì e pensavo: “Io non ti appartengo, sono di Cristo, sono la sua bambina. Sono una principessa qualunque cosa tu dica nella tua amarezza, nella tua rabbia non è un peso per me, non lo porterò”.
Vorrei parlare agli uomini in sala: voi siete fatti per la grandezza. Voi siete fatti per alzarvi ed essere uomini. Siete fatti per difendere donne e bambini, non per farvi da parte e voltare la testa quando sapete che è in corso un omicidio, e non fate niente. Non siete fatti per usare la donna e poi abbandonarla. Siete fatti per essere gentili, grandi, aggraziati, forti, per prendere posizioni.
Donne, voi non siete fatte per essere abusate, non siete fatte per starvene lì e ignorare il vostro valore. Meritate che si combatta per voi. Sempre. E’ il vostro momento: che tipo di persone volete essere? Immagino vogliate essere straordinarie, sentirvi sempre all’altezza delle situazioni.
Ai politici in sala, in particolare agli uomini: siete fatti per la grandezza, mettete da parte la politica. Siete fatti per difendere il bene e la giustizia. Questa ragazza vi dice: è il vostro momento. Che tipo di uomini volete essere? Preoccupati solo per la gloria o preoccupati per la gloria di Dio? E’ tempo di prendere una posizione. Dio vi aiuterà, sarà con voi.
Come posso andarmene zoppicando per questo mondo e non dare tutto il mio cuore, tutta la mia mente, tutto il mio spirito e tutta la mia forza, al Cristo che mi ha dato la vita?
Se pensate che io sia sciocca, ho semplicemente aggiunto un altro gioiello alla mia corona.
Dio benedica a questa donna di nome Gianna. Amen!
Sono in molti a chiedermi se possono condividere le testimonianze che pubblico.
Tutti lo possono fare; è ovvio che nel farlo vanno salvaguardati
la pagina di provenienza e il nome dell’autore, citandoli.

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