Chi era il Giovan Battista? Quale insegnamento ancora oggi può indirizzarci?
Sappiamo che era figlio di un sacerdote ma faceva il profeta. Ha frequentato Gerusalemme, la capitale, la Santa, ma si è rifugiato nel deserto, fuggendola.
Tutti chiedevano sacrifici nel rinato tempio. Lui proponeva la conversione. E fa scendere la gente attraverso il deserto di Giuda fino al Giordano, in un “ nuovo Esodo“, questa volta però interiore..
Non propone le abluzioni rituali ma un vero e proprio battesimo di immersione. Un simbolo di un cambiamento di vita radicale. Non piccoli aggiustamenti di rotta, ma un nuovo percorso.
Il suo messaggio è chiaro: non è degno di slacciare i sandali di chi doveva venire.. parlava del Cristo, parlava di Dio, con un Santo timore, quello che spesso a noi manca e che con un filo sottile – ma non troppo – vantiamo di conoscere, di ascoltaresenza alcun reverenziale..
È si perché spesso siamo bravissimi nell’ onorarci di titoli, titoloni, Re e Sacerdoti quando “voliamo bassi”, ma… Il Sacerdote che non si tiene di fatto vicino alla Fiamma del Tabernacolo non può “emettere scintille dal pulpito!” che non siano solo fronzoli inutili !
Il Talmud scrive: “Il discepolo è invitato a compiere verso il suo maestro ogni genere di servizi che uno schiavo compie verso il suo padrone, a eccezione di sciogliere i sandali”.
Giovanni, invece, afferma che lo farebbe, senza timore di umiliarsi, ma che il suo maestro, che questo Maestro, è troppo grande anche per lui, perché è il più grande fra i nati.
Grida, Giovanni. E la folla accorre.
Gridano i profeti ed i veri uomini di Dio ancora oggi, e ci invitano a stare desti, a svegliarci. Non sempre sono capiti, meno meno amati.
Ancora viene Dio. Non si stanca di noi. Soprattutto oggi.
Anche in questo 2020 che sembra tutto cupo e grigio come il ghiaccio.
Vincenzo Lipari
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