“O MORTE DOV’E’ IL TUO PUNGIGLIONE?” LA MORTE DELLA MORTE. LA VITTORIA DI GESU’ CRISTO SULLA MORTE,
Nel corso dei secoli Poeti, Scrittori, Filosofi, Religiosi hanno concentrato i loro sforzi nell’esorcizzare la Morte.
La Ballata in fa diesis di Branduardi ha fatto risaltare proprio la sua sovranità sugli uomini:
“Sono io la morte e porto corona,
io Son di tutti voi signora e padrona
e così sono crudele, così forte sono e dura
che non mi fermeranno le tue mura…
Sono io la morte e porto corona,
io son di tutti voi signora e padrona
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
e dell’oscura morte al passo andare”.
Gli aforismi di filosofi e di scrittori consolano ben poco o poco e niente gli uomini, che sono costantemente a contatto con la morte, sia che la subiscono personalmente sia che osservano il proprio compagno di umanità nello stato di un corpo esamine, senza alito vitale, freddo e immobile.
Vi fu un filosofo antico che cercò di consolare l’uomo angosciato dal suo stato di essere finito e soggetto a finire e a smettere di respirare. Questo filosofo si pronunciò nel seguente modo:
“Finché io vivo non c’è la morte, quando c’è la morte non ci sono più io”.
Oppure il poeta vagabondo e squattrinato del neoclassicismo, il quale emise questa epitaffio sulla tomba degli uomini:
Poca gioia ha dell’urna chi non lascia eredità di affetti”…
Ma l’uomo difficilmente si fa consolare da pensieri che cercano di ingentilire il furore barbarico della Donna scheletrita che impugna il macabro scettro della morte. L’uomo sa che è mortale e che un giorno sarà concime dei fiori e cibo dei vermi..
Ma un venerdì del lontano 30 D.C. alle tre del pomeriggio un uomo innocente fu condannato ingiustamente al supplizio infame della Crocifissione, impartita allora dai Romani ai ribelli e ai nemici dello Stato. Sembra finita la sua storia che con la sua persona e il suo pensiero aveva dato speranza a decina di migliaia di ebrei nella Palestina e nella Giudea occupate dai Romani. Ma diverse ore dopo, fu trovata la sua tomba vuota, suscitando meraviglia e smarrimento… Cosa è successo? Le autorità ebraiche hanno cercato di corrompere le guardie al sepolcro, le quali divulgarono falsamente la diceria che i suoi discepoli avevano sottratto il corpo dalla tomba facendo credere che questi sia risorto. Ma le cose non stavano realmente così: quell’oscuro e umile uomo ebreo in effetti visse l’esperienza non osservabile all’occhio umano della Resurrezione, che significava non un ritorno alla vita di tutti i giorni, ma alla Vita, ossia ha inaugurato un nuovo ordinamento dell’esistenza umana. Con le sue mirabili apparizioni (Teofanie) ai discepoli diede prova che il limite dell’uomo segnato dalla Vecchia decrepita, sdentata e scheletrita Donna di Palazzo, foriera di funesti e fatali presagi è stata uccisa e definitivamente annientata. L’Uomo dei dolori si è rivelato come il Dio della Vita.
La morte è stata tramutata in vittoria. Dunque, tu uomo che credi e che ti metti alla sequela del Signore Gesù, non temere la Morte, perché essa è stata uccisa dall’Uomo dei dolori, che è l’Eterno Dio Figlio consustanziale al Padre a cui rende testimonianza, lo Spirito Santo, che crea una nuova Generazione di Uomini, che si sono messi alla Sequela di Gesù, contro cui la Morte non ha più alcun potere.
Il Risorto ha ucciso la Morte, viviamo con ardito cuore questa realtà meravigliosa, ma tutti i giorni dell’anno, per i figli di Dio ogni giorno è Pasqua.
Che la benedizione di Gesù Cristo sia con tutti voi.
Paolo Brancè | Notiziecristiane.com
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