Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi.
14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute.
15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro.
16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano.
17 Egli domandò loro: “di che discorrete fra di voi lungo il cammino?” ed essi si fermarono tutti tristi.
18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: “Tu solo, tra tutti i forestieri, stando in gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?”
19 Egli disse loro: “Quali?” essi gli risposero: Il fatto di Gesù Nazzareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo:
20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso.
21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele. invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose.
Due di loro… due discepoli non riconoscono Gesù, ora si riconosce ciò o chi si è conosciuto. Non hanno conosciuto Gesù come figlio di Dio, ma hanno conosciuto le “opere potenti” ciò che gli hanno visto fare, senza le quali non lo riconoscono.
Noi “speravamo” ovvero abbiamo sperato non sperano più! (il che non è Fede) che liberasse Israele Speravano in un Re che li liberasse dall’oppressione dell’invasore i Romani, non desideravano liberazione spirituale.
Noi speravamo… il che non è fede Gesù aveva annunciato ciò che sarebbe accaduto, compresa la sua resurrezione.
i discepoli lo riconobbero quando spezzò il pane, poiché è facoltà di Dio aprire gli occhi spirituali.
Il pane, corpo di Cristo è dato per la salvezza, la carne è stata spezzata alla croce e offerta ai credenti per la loro salvezza.
Matteo capitolo 26
26 Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: prendete, mangiate, questo è il mio corpo.
27 Poi, prese un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti,
28 perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati.
Giovanni cap. 6 dal verso 35 al 71
35 Gesù disse loro: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.
51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo.
55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda.
56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui.
Francesco Blaganò | notiziecristiane.com
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