Se ascoltiamo i notiziari dobbiamo ammettere che la politica mondiale, leader religiosi e i grandi della terra non hanno fatto molti progressi nel realizzare la pace.
D’altro canto, c’era da aspettarselo…
La pace è qualcosa di più che semplice assenza di guerre.
Il fatto che, settant’anni dopo la Seconda guerra mondiale, le minacce di guerra siano nuovamente tanto percepibili, anzi tanto forti, mostra che l’uomo non è diventato più saggio o migliore con il passare dei secoli, che non ha imparato niente dalla storia e che non si è evoluto in un essere superiore.
Ora, come in passato, esistono crudeli tiranni, dittatori spietati, personalità politiche senza scrupoli e popoli che si lasciano sedurre da essi.
Da questo punto di vista, tutto è rimasto come nell’Egitto dei faraoni o nella Babilonia di Nebucadnetsar, sebbene esteriormente tutto si sia modernizzato.
Però, il profeta Isaia, in una visione datagli da Dio, vide un mondo futuro dominato dalla pace.
È interessante notare che egli scorse che il regno della pace sarebbe stato introdotto e condotto da un “Figlio”.
Isaia parlò profeticamente di questo Figlio come Principe di pace che al contempo è anche Dio: “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per i sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti” (Isaia 9:5-6).
Sicuramente si riferisce, anche per antonomasia, al Figlio di Dio Gesù Cristo.
Il mondo urla e cerca la pace; a migliaia, le persone si riversano sulle strade per manifestare a favore della pace; si organizzano frequentemente conferenze di pace…
Ma quante persone che manifestano per la pace hanno davvero pace con Dio nei loro cuori?
Quanti di questi dimostranti hanno pace nelle loro case, nei matrimoni e nelle famiglie?
E quanti di questi sostenitori di pace hanno invece situazioni conflittuali sul posto di lavoro, sono in lite con i vicini di casa, con il loro prossimo e con se stessi?
Dove dovrebbe cominciare la pace?
Alla Casa Bianca di Washington, all’ONU, a Bruxelles, in Israele o in Iraq?
La pace si fonda sulla giustizia come ci insegna la Bibbia: “L’opera della giustizia sarà la pace e l’azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre” (Isaia 32:17).
Solo là dove si fa abbastanza per garantire giustizia ci può anche essere pace; ma dove non c’è giustizia, non si giunge mai a una pace duratura.
Il mondo è molto lontano dalla pace perché in esso domina l’ingiustizia.
Ma che cos’è la giustizia?
Gesù Cristo stesso è la Giustizia in persona: “…ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, ossia giustizia, santificazione e redenzione” (1 Corinzi 1:30).
Pertanto, la vera e duratura pace è possibile solo in Gesù Cristo, e solo con il ritorno del Signore in potenza e gloria regnerà vera pace e vera giustizia sulla terra.
Anche l’Apostolo Pietro c’è lo ha detto: “Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi celi e nuova terra, nei quali abiti la giustizia” (2 Pietro 3:13).
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