Un uomo morì. Mentre era sul su letto di morte vide che la sua anima si levò, e andò verso l’altra dimensione. Un angelo di lì a poco lo stava aspettando con una gran valigia in mano. Quando il morto si avvicinò all’angelo, gli disse:
defunto – Così presto è finita la mia vita? Avevo tanti progetti da finire.
angelo – Mi dispiace ma era venuta la tua ora.
defunto – Che porti in quella valigia?
angelo – Le tue cose.
defunto – Le mie cose? Porti le mie cose, i miei abiti, i miei soldi?
angelo – Queste cose non sono più tue, appartengono alla terra.
defunto – Porti magari i miei ricordi?
angelo – Anche quelli non sono più tuoi, appartengono al tempo.
defunto – Magari ci saranno i miei talenti!
angelo – No! Neanche quelli più sono tuoi, ti erano stati dati per le circostanze.
defunto – Ci sarà magari qualcosa dei miei amici, dei miei familiari?
angelo – Mi dispiace amici e familiari non sono per te più tali, appartenevano a quando eri umano, adesso non lo sei più.
defunto – Anche mia moglie e i miei figli non fanno parte più di me?
angelo – No, Neppure loro ti appartengono più, erano parte del tuo cuore, e adesso non ne sei più in possesso.
defunto – Che ci sarà mai in questa valigia? il mio corpo?
angelo – No, quello è ritornato alla terra.
defunto – Allora il mio spirito?
angelo – Nemmeno, quello è di Dio.
defunto – Allora ti prego aprila e fammi vedere che cosa è rimasto di me!
angelo – Va bene, ecco; aprì la valigia ed era vuota.
Con grande stupore il defunto tutto spaventato e meravigliato, disse a l’angelo: ” Vuota! Non c’è più niente della mia vita? Non ho più niente di me e di quel che ho fatto quando ero in vita?”
L’angelo gli rispose: “No! Quello che avevi in terra, qui non lo possederai mai più. Della vita umana tua, non c’è più niente. Se sei stato un uomo rigenerato dallo Spirito Santo, avrai molto di più di quello che avevi quando eri in un corpo umano. Altrimenti, sarai dannato per l’eternità. Adesso vediamo chi sei e dove andrai.
E l’angelo gli mostro in un minuto il film della sua vita, e il defunto vide scorrere la sua vita e i suoi peccati davanti ai suoi occhi in pochi istanti. Si riconobbe peccatore, ma non c’era luogo a pentimento per lui. Aveva speso le sue forze per le cose della terra, e non aveva avuto tempo per il Signore che aveva lasciato il Suo trono nei Cieli dei cieli, per venire in terra a morire per lui.
defunto – Ma non c’è un’altra possibilità per me che ho pensato soltanto alle cose della terra?
angelo – No, hai avuto tante occasione e le hai rifiutate. Ti è stata offerta la grazia su un palmo di mano, su un piatto d’argento, ma tu l’hai disprezzata, e adesso per tua scelta passerai l’eternità nei dolori e nel tormento.
“Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27).
Come vedi – gli disse l’angelo – questa è la triste realtà di chi accetta o non accetta il Signore Gesù al momento della sua morte.
Tu sei stato preso ad esempio di chi muore e si trova in un istante dopo in un’altra dimensione. Quando eri in vita, lottavi per le cose materiali, amavi le cose che sono effimere. Amavi i tuoi amici e odiavi i tuoi nemici. Possedevi beni, oro, denaro e proprietà. Ma hai sempre deriso chi ti annunciava la “Buona Novella di Cristo”. Si è vero qualche volta hai fatto la carità e qualche atto di pietà, e dicevi di essere devoto a tal santo, e a qualche madonna. Dicevi di credere anche in Dio, ma in realtà eri un incredulo, perché il tuo cuore e la tua testimonianza di vita era contraria al volere di Dio. Anzi, spesso lo hai bestemmiato, e molte volte lo hai deriso, pur definendoti un “cristiano”. Ma era solo per mettere a tacere la tua coscienza. In te prevaleva di più la scaramanzia e la superstizione che la fede in Dio. Adesso sei morto, sei un defunto, e quello che avevi in terra, rimane della terra. Solo alcune cose riescono a superare e ad attraversare il confine dalla dimensione umana a quella spirituale, se sono fatte in e per Cristo Gesù.
E quali sono?! – esclamò il defunto.
“Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l’amore” (1 Corinzi 13:13).
angelo – E tu non ne possiedi neanche una delle tre. La fede non c’è l’hai, non hai mai creduto in Dio come hai visto già. La speranza la conservavi solo per la vita terrena e dicevi: “quando morirò se ne parlerà della mia anima, adesso mi godo la vita”. Ecco sei morto, oggi, e sei qui senza un briciolo di speranza. L’amore poi, che è la più grande di tutte, non ne hai mai posseduto. Il tuo amore era solo egoismo. Amavi chi ti amava, e odiavi o eri indifferente verso il tuo prossimo.
Poi l’angelo lo condusse su di una nuvola come se fosse su di un picco di montagna, da dove si vedeva in gran lontananza due luoghi grandissimi e immensi. Il primo luogo era in alto, era come una grandissima città. Grande imponente e incalcolabile la sua grandezza e, da questo luogo usciva una luce immensa, dove si sentivano in lontananza anime felici che elevavano canti meravigliosi, la luce era di un bianco immenso che il defunto faceva fatica a guardare. Attorno alla città tutto sembra oro purissimo ma non era oro, era molto più dell’oro. Era la casa di Dio, dove abita in perpetuo l’Agnello che diede la vita per i peccatori pentiti. Ma al defunto non era permesso di vedere niente di più della luce, e di sentire anime gioiose che cantavano. Gli fu solo permesso di vedere in lontananza quello che poteva essere stata la sua dimora di vita eterna, ma che per la sua incredulità aveva rifiutato. Poi l’angelo gli mostrò l’altro luogo, dove il defunto poteva vedere benissimo quello che c’era. Perché era situato in basso, come in fondo ad una vallata, e poi, tutto ad un tratto si trovarono all’ingresso di questo orribile luogo. Vi erano anime dannate da secoli che si lamentavano, un luogo tenebroso e senza luce. Anime che gridavano, e le loro grida squarciavano l’oscurità. Lamenti, pianti e disperazioni, riempivano quel luogo infernale. Al defunto pareva sentire voci che dicevano: “Maledetti i miei genitori che non mi hanno insegnato la via in Cristo Gesù, e mi hanno invece insegnato la politica e la filosofia della vita”. Altre voci che dicevano: “Maledetto sono io, e dannato per l’eternità, conoscevo tutta la vita di Gesù Cristo; ero un membro attivo nella chiesa evangelica della mia città per circa 30 anni, feci anche il battesimo in acqua, ma nel mio cuore non avevo mai accettato il Cristo Salvatore”. Sentiva ancora delle voci che si sovrapponevano che dicevano così: “Io ero un pastore onorato e rispettato, ma per amor al denaro e la vita comoda eccomi qui a passare le pene dell’inferno”. – ” Io ero un prete, pregavamo a tutti, madonne santi, uomini viventi e statue, ma mai a Gesù Redentore. Nella chiesa cattolica c’è più posto per madonne e statue che per il Cristo, il Figlio di Dio”. – “Io ero un politico di fama mondiale, credevo che il mondo si poteva gestire con il potere; ho imbrogliato, rubato, truffato, ho lasciato il popolo marcire, e mi beffavo di loro pensando di essere un grande, invece ero solo un uomo che amavo i piaceri della carne, ero orgoglioso e vanitoso; maledetto sia io e la mia superbia”. Allora l’angelo lo condusse in questo luogo spettrale e lo lasciò, dicendogli che un giorno, l’Iddio del cielo e della terra, lo avrebbe chiamato in giudizio a rendere conto di tutti i suoi peccati.
Quando il defunto si vide all’interno di questo luogo maledetto da Dio, incominciò a piangere e a disperarsi, e quanto fece per voltarsi verso l’angelo, questi non v’era più. E il defunto si trovò in mezzo a tante anime dannate e tormentate, ma era solo. Poteva sentire i lamenti e i tormenti di altre anime dannate come lui, ma non poteva tenere con loro nessuna comunione. Solo, solo per l’eternità, disperato e tormentato per la sua incredulità e il suo egoismo.
E tu caro lettore, dove hai destinato l’anima tua, verso la casa di Dio, oppure verso l’inferno? Non dire in cuor tuo che Dio non ti lascerà mai marcire all’inferno. Non dire che non esiste niente di ciò. Che alla fine Dio è buono, pietoso e misericordioso. Forse è ancor più nero di quanto io lo abbia descritto il luogo dove vivono le anime dannate. Hai letto l’angelo che cosa ha detto?: “Se sei stato un uomo rigenerato dallo Spirito Santo, avrai molto di più di quello che avevi quando eri in un corpo umano. Altrimenti, sarai dannato per l’eternità” (Giovanni 3:6-8). E tu, sei rigenerato, sei rinato a “nuova vita?” Non fidarti dei consigli del tuo io, dei tuoi amici che amano le tenebre, e ti dicono di goderti la vita tra i piaceri e l’immoralità, perché andrai dritto all’inferno. Ma fermati, e riconosciti peccatore e Dio cambierà la sorte e il destino della tua anima. Basta poco. Il ladrone vicino a Gesù è l’esempio lampante, di chi sta per andare nel luogo oscuro e tormentoso, ma si pente e va ad abitare nella casa di Dio. Riflettici, perché il tempo che ci è stato concesso di stare sulla terra, forse sta per scadere. Dio ce ne liberi da tale tormento eterno.
Condividi questa storia con qualche tuo parente o amico, chissà che non si ravveda e si incammina verso la città che si trova in alto, e non vada a far compagnia al “defunto” nei luoghi tenebrosi e orrendi. Dio ci benedica!
Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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