Ecco la testimonianza di un uomo trasformato dal Signore, John R. Rice (1895-1980), figlio di un massone, che dopo essersi affiliato alla massoneria e sottoposto al rito di affiliazione tramite giuramento di sangue, si è ravveduto del suo peccato, ha chiesto perdono al Signore ed è uscito dalla Massoneria.
Qualche anno dopo ha scritto nel suo libro dal titolo: “Lodges Examined By The Bible” (Le Logge esaminate per mezzo della Bibbia) la sua testimonianza, in cui con fermezza condanna la Massoneria; affermando che essa è anticristiana e migra inesorabilmente le anime all’inferno. John R. Rice esorta i Massoni a uscire dalla massoneria e a credere in Cristo Gesù per ottenere la salvezza e la vita eterna.
…Credo che fosse l’estate del 1921, quando, influenzato da molti amici, mi recai alla loggia per essere fatto Massone. Un amico predicatore mi disse: «Essere un Massone ti darà molta più influenza. Per mezzo delle tue relazioni Massoniche puoi raggiungere molti uomini che altrimenti non potresti raggiungere. Ed è un grande fattore nella sicurezza tua e della tua famiglia essere un Massone».
Mio padre mi disse che lui, naturalmente, non poteva chiedermi di diventare un Massone, ma che tuttavia la cosa mi sarebbe stata di grande aiuto nella mia opera di predicatore. Tutto quello che io avevo sempre sentito sugli ordini segreti, o su quasi tutti, era buono. Molti predicatori che avevo conosciuto e amato e rispettato erano Massoni. Mi fu detto che Salomone, Giovanni il Battista, l’Apostolo Giovanni, ed altri personaggi della Bibbia erano Massoni e che questa antica fraternità custodiva molte grandi verità spirituali che il resto del mondo non possedeva. Appena prima mi ero arreso a predicare il Vangelo di Cristo, e non vedevo l’ora di avere tutto l’aiuto che potevo avere per guadagnare gli uomini. E così mi presentai per diventare membro della Massoneria.
Ma la loggia fu per me un grande disinganno. Trovai che un uomo che conoscevo essere un infedele, che si faceva beffe dell’ispirazione della Bibbia e derideva l’idea che Cristo è il divino Figlio di Dio, un razionalista che disprezzava le Chiese, era il più attivo ed importante membro della loggia! Egli stava gomito a gomito con mio padre mentre i lavori del grado avanzavano, consigliandolo. Questo uomo era un noto profano che io avevo sentito usare invano il nome di Dio, eppure era il fratello di loggia e il più intimo compagno di mio padre, che prima dei giorni nella loggia era stato un attivo predicatore del Vangelo! Nella sala della loggia c’erano altri che non pretendevano di essere figli di Dio [n.d.t. Cristiani]. Senza amare Cristo o senza avere creduto in Lui per la loro salvezza, essi parlavano familiarmente di Dio ed erano sulla stessa base come i zelanti Cristiani e i predicatori del Vangelo.
Quando mi fu chiesto di ripetere dietro mio padre le parole del giuramento dell’Apprendista, cominciai e poi mi fermai. Non immaginavo che un tale giuramento fosse una parte della Massoneria, e non volevo andare avanti. Mio padre ed altri mi dissero che non c’era niente nel giuramento o nella Massoneria che fosse offensivo verso Dio o la mia coscienza. Continuai. Ma rimasi scioccato, e più ci pensavo e più ero scioccato dalle parole che avevo pronunciato. Quando fui presentato con il grembiule bianco e mi fu detto che dovevo essere seppellito in esso, e che al mio funerale i Massoni dovevano assumerne la direzione e la Massoneria doveva essere esaltata, il mio cuore gridò che se morivo volevo un semplice sermone evangelico e volevo che i peccatori sentissero parlare del sangue di Cristo, volevo che fosse rivolto loro un invito! E così quella notte me ne andai via, afflitto e scioccato. Lo Spirito Santo dentro di me si mostrava offeso. Non tornai mai più nella loggia. Dopo qualche mese, giunsi alla conclusione che avevo peccato nell’andare nella loggia e nell’avere preso a parte a quel linguaggio e a quelle cerimonie e a quella riunione di persone. Chiesi a Dio di perdonarmi e Gli promisi che non avrei mai incominciato il lavoro [n.d.t. del massone], nonostante alcuni buoni amici si erano offerti volontariamente di pagare il costo dei miei primi tre gradi.
Fonte: http://www.ctmin.org/
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