Prima di tutto desiderio ringraziare il Signore per l’opera che ha fatto nella mia vita e per l’opportunità di rendervi partecipi di come il nostro amato Gesù sia venuto a regnare nel mio cuore. Facevo Dio piccolo e non conoscevo la Sua Parola. La Bibbia dice: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28), ma ero dubbiosa della Sua veridicità. Ero infelice, sentivo dentro di me un profondo disagio. Un vuoto interiore che cercavo di riempire con svariate cose materiali, ma nulla appagava il mio cuore. In questo stato d’animo mi confidai con una amica la quale mi propose una disciplina orientale, da lei stessa praticata, che prometteva pace e felicità. Si trattava di sperimentare un’energia vitale universale chiamata “reiki”. Un maestro reki mi trasmise questa “energia” soffiando su di me e imponendo le sue mani sul mio capo; in seguito mi insegnò, attraverso l’imposizione delle mani, a fare reiki sulle parte vitali del corpo per avere, e dare, questa “energia”. Incoraggiata dalla pace che sentivo in quei giorni mi legai totalmente a queste pratiche, al punto da non potere più farne almeno; spesi anche parecchi soldi. Ma la vita ebbe una grande svolta in seguito ad un’altra disciplina: la “riattivazione ciakra”. Durante un esercizio di respirazione sentii entrare dentro di me una forza indescrivibile e da quel momento iniziai a fare cose soprannaturali. Attraverso la mia bocca si presentò uno spirito guida il quale che, se solo avessi seguito i suoi insegnamenti, avrebbe guidato tutta la mia vita fino all’età di 90 anni rendendomi felice. Da quel momento iniziai a scrivere in egiziano e arabo, a dipingere, a guarire le persone, a fare opere potenti “nel nome di “dio”. Ma il mio cuore era diventato triste, tante domande affioravano alla mia mente. Un giorno una signora mi disse che ero una “santa”, io non mi sentivo tale; sapevo che tutto quello che facevo non era farina del mio sacco, ma dello spirito che avevo dentro il cuore e che diceva di essere lo “spirito santo”. Questa è stata l’affermazione chiave che mi fece ricordare di una mia cugina di fede evangelica pentecostale. Due anni prima avemmo un dialogo sulla fede e mi parlò dello Spirito Santo. Tutto questo soprannaturale, venuto a far parte della mia vita, mi aveva sconvolta, volevo confrontarmi con lei che ne sapeva di più. Dopo un colloquio per telefono decisi, insieme a mio marito, di raggiungerla a Bari. Ci portò nella sua chiesa, presentandoci al pastore e ad alcuni responsabili. Raccontai loro tutto quello che facevo e, dal loro parlare, capii di essermi messa nei guai. Mi chiesero subito se potevano pregare per me e dopo il mio consenso pregarono Dio con lacrime, dicendo che le loro parole si sarebbero rivelate inutili se Dio stesso non fosse intervenuto in quel momento. Rimasi di ghiaccio nel sentire quello che stava accadendo e mi chiedevo come tutto era potuto succedere.
Queste persone mi parlavano di Dio; in Deutoronomio 18:10-12 è scritto:
“Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te” (Deuteronomio 18:10-12).
Purtroppo io avevo fatto gran parte di quelle cose e non capivo come potessi parlare di Gesù e di Dio facendo il male. Ero terrorizzata e l’unica cosa che chiedevo era: “Che cosa devo fare?”.
La soluzione che mi venne presentata fu l’Opera di salvezza di Gesù: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). Gesù ha pagato il prezzo del peccato facendosi inchiodare sulla Croce. Il Suo Sangue puro e immacolato. Il Suo Sacrificio d’Amore è stato così potente da abbattere quel muro di separazione che ci impedisce di avere comunione con Dio.
La soluzione che mi offriva il Signore era così semplice che ero senza parole. Accettai Gesù con tutto il mio cuore, i miei occhi spirituali si aprirono e capii il significato del sacrificio di Gesù.
Gli chiesi perdono; quanto piansi quel giorno, quanto Lo ringraziai per avermi dato la vita!
Il Signore è stato fedele; mi ha liberato da ogni cosa, ha messo dentro di me una grande pace e gioia, una sete di leggere la Sua Parola. Quando tornai a Torino cercai una chiesa Cristiana dove si predicava tutto l’Evangelo, e la trovai in via Issiglio. Non dimenticherò mai l’accoglienza amorosa del pastore Santoro, del fratello Gargano e delle sorelle che mi dicevano: “Il Signore ha iniziato in te un’opera che porterà a compimento”.
Ho cercato il Signore con tutto il cuore e, dopo due mesi di fede, il Signore mi ha dato grazia di essere battezzata nello Spirito Santo, liberandomi totalmente da spiriti maligni e da tutte quelle influenze negative che avevo prima.
Contattai anche le persone che erano state “da me guarite’ e, scoprendo che stavano peggio di prima, annunciai loro l’Evangelo e testimoniai dell’Opera potente che Gesù Cristo aveva fatto nella mia vita. Appena si organizzano i battesimi in acqua feci il patto col Signore. Da allora sono passati 13 anni e posso dire, in verità, che sono stati gli anni più belli della mia vita. Il Signore è entrato nel mio cuore ed è sempre con me, nella gioia e nel dolore.
Ho scoperto, come tanti veri cristiani, che la fedeltà è conoscere Dio.
Ferrentino Francesco La Manna
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