Geremia 29:12-13 | “Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore“.
“Dov’è la mia “Sposa“, voglio incontrarti ed abbracciarti, farti felice, portarti nel mio giardino e portarti al mio “luogo Santo”. Dove sei? Vieni a me”, (Cantico dei cantici 1:3,4 “I tuoi profumi hanno un odore soave; il Tuo nome è un profumo che si spande; perciò ti amano le fanciulle! Attirami a te! Noi ti correremo dietro! Il Re mi ha condotta nei suoi appartamenti; noi gioiremo, ci rallegreremo a motivo di Te; noi celebreremo le tue carezze più del vino! A ragione sei amato!“; Giovanni 10:2-5 “Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. A lui apre il portinaio e le pecore ascoltano la sua voce ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei“).
Cristo sta cercando la sua sposa per ricongiungersi a lei nel giorno ormai prossimo del suo ritorno… Maranathà il Signore torna presto (Cantico dei cantici 2:8 ” Ecco la voce del mio amico! Eccolo che viene, saltando per i monti, balzando per i colli“; Giovanni 10:27,28 “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano”; Romani 8:38-39 “Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore“).
Ma chi è la sposa di Cristo?
Attraverso le Scritture non ci sono dubbi che è la Sua Chiesa (Efesini 5:25 “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”; Efesini 3:17-19 “E faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio“) questi versetti biblici lo confermano e ci aiutano a comprendere di quanto Gesù ha amato la sua Sposa che è la sua Chiesa al punto tale di dare se stesso per lei, per poterla: santificare, purificare, per farla comparire alla Sua presenza perfetta, senza macchia, senza difetti, ma santa, casta, pura e irreprensibile (Cantico dei cantici 1:7,8 ” O tu che il mio cuore ama, dimmi dove conduci a pascolare il tuo gregge e dove lo fai riposare sul mezzogiorno. Infatti, perché sarei io come una donna sperduta, presso le greggi dei tuoi compagni? Se non lo sai, o la più bella delle donne, esci e segui le tracce delle pecore, e fa’ pascolare i tuoi capretti presso le tende dei pastori.”).
L’amore di Cristo per la sua sposa è stato talmente grande che ha donato la propria vita per lei è questa la dimostrazione del suo infinito amore per la sua sposa che si è sacrificato per lei fino alla morte e la morte in croce (Isaia 54:5 “Poiché il tuo creatore è il tuo Sposo; il suo nome è: l’Eterno degli eserciti”; Geremia 2:2 “Io mi ricordo dell’affezione che avevi per me quand’eri giovane, del tuo amore quand’eri fidanzata, allorché tu mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata”), questi versetti ci danno l’immagine nuziale che viene ulteriormente ampliata nel libro di Ezechiele dove narra del patto che Dio fece con Israele e viene descritto come un matrimonio (Ezechiele 16:8 “Io ti passai accanto, ti guardai ed ecco il tuo tempo era giunto: il tempo degli amori, io stesi su di te il lembo della mia veste e cosparsi la tua nudità; ti feci un giuramento, fermai un patto con te, dice il Signore, l’Eterno, e tu fosti mia”; Cantico dei cantici 1:12 ” Mentre il re è nel suo convito, il mio nardo esala il suo profumo“).
Cantico dei cantici 2:1,7 “Io sono la rosa di Saron, il giglio delle valli. Quale un giglio tra le spine, tale è l’amica mia tra le fanciulle. Qual è un melo tra gli alberi del bosco, tal è l’amico mio fra i giovani. Io desidero sedermi alla sua ombra, il suo frutto è dolce al mio palato. Egli mi ha condotta nella casa del convito, l’insegna che stende su di me è amore. Fortificatemi con schiacciate d’uva passa, sostentatemi con mele, perché sono malata d’amore. La sua sinistra sia sotto il mio capo, la sua destra mi abbracci! Figlie di Gerusalemme, io vi scongiuro per le gazzelle, per le cerve dei campi, non svegliate, non svegliate l’amore mio, finché lei non lo desideri“.
Anche nei quattro vangeli possiamo leggere che Gesù è lo Sposo come ulteriore conferma scritturale (Marco 2:19 “E Gesù disse loro: Possono forse gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro? Per tutto il tempo che hanno lo sposo con loro, non possono digiunare”; Matteo 9:15 “E Gesù disse loro: Possono gli amici dello sposo essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Ma verrà il giorno in cui lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno”; Luca 5:34 “Ed egli disse loro: Potete voi far digiunare gli intimi amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro?”). Questi versetti biblici sono espliciti ed evidenziano che Gesù parlò ai suoi discepoli di sé stesso definendosi lo “Sposo” e li invitò alle sue nozze. Invece l’apostolo Giovanni, nelle Scritture, si definisce il testimone, l’amico dello Sposo, colui che conduce i preparativi per il matrimonio simbolico di Cristo che avverrà il giorno in cui “rapirà la sua Chiesa” (Giovanni 3:29“Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; questa allegrezza è la mia è perciò completa”; Salmi 63:1,8 “O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall’alba; di te è assetata l’anima mia, a te anela il mio corpo languente in arida terra, senz’acqua. Così ti ho contemplato nel santuario, per veder la tua forza e la tua gloria. Poiché la tua bontà vale più della vita, le mie labbra ti loderanno. Così ti benedirò finché io viva, e alzerò le mani invocando il tuo nome. L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso e la mia bocca ti loderà con labbra gioiose. Di te mi ricordo nel mio letto, a te penso nelle veglie notturne. Poiché tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali. L’anima mia si lega a te per seguirti; la tua destra mi sostiene“). Analizzando questi versetti biblici emerge che Gesù è lo Sposo, i discepoli sono i servitori che rappresentano la “sposa” e i discepoli di Gesù oggi siamo noi credenti quindi siamo noi la sua sposa, l’apostolo Giovanni è il testimone, è l’amico dello Sposo colui che conduce i preparativi per il matrimonio.
L’avvertimento e l’esortazione che Cristo, oggi, rivolge alla sua sposa che è la Sua Chiesa, dunque a ogni singolo credente è quello di vigilare sulla nostra incolumità spirituale ed è riportato nei Vangeli di Matteo 25:13 “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno e né l’ora”, affinché il giorno che torna Cristo a rapire la sua Chiesa ci facciamo trovare pronti per poter entrare nel Regno dei cieli insieme a Lui che sarà il nostro Sposo (Cantico dei cantici 5:1 “Sono venuto nel mio giardino, o mia sorella, o sposa mia; ho colto la mia mirra e i miei aromi; ho mangiato il mio favo di miele; ho bevuto il mio vino e il mio latte. Amici, mangiate, bevete, inebriatevi d’amore!“).
Cristo è uno sposo geloso della sua Chiesa (2Corinzi 11:2 “Poiché io sono geloso di voi di una gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati ad un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo”), questo versetto esprime l’amore assoluto di Cristo per la sua sposa.
L’apice del significato delle nozze tra Cristo e la Sua Chiesa è: “l’amore” che consiste in un’intima relazione permanente e ci chiama a essere santi, casti, puri e irreprensibili (Apocalisse 14:4 “Essi sono quelli che non si sono contaminati con donne, poiché sono vergini. Essi sono quelli che seguono l’Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati tra gli uomini per esser primizie a Dio e all’Agnello“; Salmi 73:28 “Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio, per raccontare, o Dio, tutte le opere tue“).
Siamo esortati:
1) A fare attenzione di non cadere nell’adulterio spirituale: Cristo è la sola via, l’unica verità e l’unico che può darci vita e vita in abbondanza. All’infuori di lui non c’è nessun altro (Giovanni 14:6 “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”);
2) Dobbiamo attenerci, ogni giorno, alla fedeltà e alla purezza, rimanendo saldi alla verità scritturale e non permettere a niente e a nessuno di sviarci o di allontanarci da Cristo (1Corinzi 16:13,14 “Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità“);
3) Dobbiamo costantemente aspettare il ritorno dello Sposo con la consapevolezza che quel giorno la sua gloria si rifletterà su di noi e che dobbiamo farci trovare pronti e degni di poter stare alla sua presenza (Apocalisse 19:11 “Poi vidi il cielo aperto ed ecco apparire un cavallo bianco e Colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace ed Egli giudica e guerreggia con giustizia“).
Conclusioni:
Apocalisse 3:20 “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me“;
Apocalisse 19:9 “Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”.
Luisa Lanzarotta | Notiziecristiane.com
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