LA SPELONCA DI ADULLAM

DAVIDE UN CUORE VERO …SCONFIGGERE LE PROPRIE PAURE.
La spelonca di Adullam …l’antro delle paure.
Quando riuscirai a considerare le tempeste della tua vita, quelle grandi onde scure che s’innalzano sopra il mare dei tuoi giorni quasi a toccare il cielo, disastri che incombono cupi come nubi e che oscurano la luce dei tuoi giorni, come fonti di energia. Esse trascinandoti ti porteranno molto più in là di dove ti trovi, molto più avanti di dove sei, cambiando per sempre i tuoi orizzonti.
Senza paura varcherai confini che non avresti osato, e sarà un bene, proprio perché da fuori lo steccato si comprende cosa c’è dentro al recinto.
1Sam 22:1 Davide partì di là e si rifugiò nella spelonca di Adullam. Quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero là per unirsi a lui. 2 Tutti quelli che erano in difficoltà, che avevano debiti o che erano scontenti, si radunarono presso di lui ed egli divenne loro capo. Così ebbe con sé circa quattrocento uomini.
Davide ebbe paura di Saul e fuggi difendendosi umanamente.
Quante volte aveva detto al Signore andando in battaglia: ” mi darai nelle mani i miei nemici?” In questo episodio ( come in altri ) no! poiché era lontano dalla visione del Signore.
Incutere terrore è il sistema che da sempre utilizza il male per dominarci, non a caso le immagini che rappresentano ciò sono terrificanti, anche se il male si manifesta spesso in modo dolce e accondiscendente.
Avere paura è l’esatto contrario di confidare in Dio, i due concetti sono diametralmente opposti e mille potenziali opportunità sono possibili da un opposto all’altro, partendo da quella che sta al centro …ne’ fervido, ne’ fervente.
“Tra avere paura della morte e avere paura della vita, non c’è molta differenza … tra avere disprezzo della morte e avere disprezzo della vita non c’è molta differenza”.
Certo è che la paura è figlia dell’incertezza e procede a braccetto con la mancanza di consapevolezza.
La paura domina tutte le aree di cui non siamo certi, è una palude, un terreno instabile camminando sul quale non vediamo dove posiamo i piedi, dove c’è un varco si insinua.
Un lungo ponte fatiscente traballa teso da una parte all’altra dell’orrido dirupo, lì! proprio lì, ci tocca attraversare.
Non abbiamo molte possibilità, o superarlo o nasconderci nella nostra spelonca.
Stando lì al buio, sperando che nessuno ci veda, senza mai affrontare le nostre verità difficili.
Fino a quando il Signore ci darà ancora un’opportunità, uccidere Saul? o tagliare un lembo del suo mantello?
Questo era il grande pregio di Re Davide, al fine il suo cuore era con Dio.
Un cuore vero è vero in tutti i suoi aspetti! … quando sbaglia, quando mente, quando finge, quando ha paura.
Quando è prode è anche incosciente, quando si dà lo fa senza riserve, sembra pazzo e forse lo è.
Davide non mistificava i suoi errori, a volte non li comprendeva, li ammetteva con sincerità e accettava la divina punizione.
Un cuore bugiardo finge ad oltranza, anche davanti all’evidenza, ostenta caparbio una verità alla quale, neanche egli può credere.
Non è un problema di coerenza con se stessi, ne’ verso la società, ma di verità davanti a Dio. il timore di Dio è l’unica vera difesa dalla paura, dal terrore e dall’incertezza.
Proverbi 1:7 Il timore del SIGNORE è il principio della scienza;
gli stolti disprezzano la saggezza e l’istruzione.
Privi del timore di Dio, saremo privi anche della Sua copertura, la nostra stoltezza ci lascerà esser preda di ogni male, al quale verremo abbandonati.
Angoscia, terrore, persecuzione, malattia, morte, saranno il nostro costante pensiero e la Bibbia dice che allo stolto accade ciò che teme.
I Samuele 21:8 Davide disse ad Aimelec: «Non hai qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l’incarico del re». 9 Il sacerdote rispose: «C’è la spada di Goliat, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle dei terebinti; è là avvolta in un panno dietro l’efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ce n’è altra all’infuori di questa». Davide disse: «Nessuna è pari a quella; dammela!».
10 Allora Davide si alzò, e quel giorno riprese a fuggire lontano da Saul e andò da Achis, re di Gat. 11 I servi del re dissero ad Achis: «Non è questi Davide, il re del paese? Non è egli colui del quale si cantava nelle danze:
“Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila?”»
Certo, questo era lo stesso Davide che aveva affrontato il filisteo armato di una fionda, aveva ucciso un leone a mani nude…ed ora aveva paura?
Noto in questo passo che la spada di GOLIAT è accanto l’efod, è una scelta! L’arma strumento umano per uccidere è accanto ad una Sacra investitura.
Così è quando non confidiamo nel Signore, i nostri sforzi non danno alcuna certezza è quindi generano paura, la stessa con la quale il nemico ci domina.
Una bella eredità ci è toccata, il tesoro di Davide è oggi nel nostro tempio, grazie alla promessa fatta dal Signore al suo servo Davide, ovvero  di lasciare in eterno un discendente sul suo trono, così la nostra eredità è Cristo.
Egli è venuto per introdurci alla Salvezza con la Sua morte ed il Suo insegnamento, per prepararci per gli eventi del futuro, così come sono descritti biblicamente. Ciò vuol dire guardare in faccia la paura e scongiurarla affidandosi all’amore di Dio, avendone timore è lasciandosi guidare verso avvenimenti che esulano dalla ordinaria comprensione. Conoscere Dio vuol dire varcare i confini, ed è insito nella nostra umana carnalità avere paura di ciò che non conosciamo.
La Chiesa e gli uomini che si preparano alla futura rivelazione, ascoltano e credono alle profezie, non imbracciano la spada di Goliat, ma si affidano al timore di Dio per avere una Santa investitura.
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com

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