LA SOSTITUZIONE CHE CAMBIÒ IL MONDO

images (6)di ZAC PONNEN    –  «Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.» 2° Corinzi 5:21   –  L a Bibbia rivela che, quando Gesù morì sulla croce per noi, Egli ci sostituì occupando il nostro posto. Cristo è diventato peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia per Dio. Questo scambio si chiama giustificazione, cioè il dono di Dio offerto a tutti gli uomini che si rendono conto della loro colpa davanti a Dio e che sono consapevoli di non poter mai raggiungere il livello richiestoci.

Solo per grazia, mediante la fede, siamo giustificati davanti a Dio. E la Bibbia lo esprime con queste parole: «Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia» (Romani 11:6). Chiunque, invece, cerca di ottenere la giustificazione davanti a Dio con i propri mezzi e sforzi (sia sforzandosi di comportarsi bene, sia seguendo riti religiosi) fallirà, come gli Israeliti ai tempi dell’Antico Testamento. Tuttavia, chi è consapevole della sua insufficienza e confida solamente nella grazia divina, otterrà la giustizia che desidera ardentemente (vedi Romani 9:30-31).

Alcuni cristiani insistono tanto sul valore della santificazione, e perciò s’impegnano talmente a combattere il peccato nella loro vita, che esagerano nel porgere l’accento sui passi biblici che parlano della gravità del peccato (vedi Romani 3:23) e della vita santificata (vedi Romani 6:14). Purtroppo, questo modo di vedere induce molti di loro a trascurare altri versi che hanno il compito di assisterci sul nostro cammino spirituale, che ci allontana dal peccato e ci avvicina alla giustizia (come, p. es., esposto in Romani 3:24-5:21). Un punto di vista così sbilanciato nutre il pregiudizio che facilmente sbocca nella condanna ingiusta del prossimo. Anche i Farisei erano orgogliosi della loro «santità» e condannarono tutti gli uomini che non vivevano secondo il loro concetto di «santità». Dobbiamo far attenzione a non cadere nello stesso errore.

Gesù, tuttavia, non si addossò soltanto la punizione per i nostri peccati, ma diventò Lui stesso peccato per noi ! Non potremmo mai capire completamente che cosa ciò significasse per il nostro Signore perché noi, ormai, ci siamo troppo abituati al peccato. Voglio servirmi di due esempi per aiutarci, almeno in parte, a capire quanto fosse grande l’orrore che Gesù serbò davanti al peccato. Immaginatevi, dunque, che qualcuno vi costringesse a prendere un bagno nelle acque di una fogna o, peggio ancora, che accettaste di subire l’iniezione di qualche germe contagioso che avvelenerebbe tutto il vostro corpo. Queste due illustrazioni, tuttavia, non hanno la forza di spiegare davvero tutta la sofferenza di Gesù e l’immensità del Suo amore nei nostri confronti, che L’ha spinto a sopportare quest’umiliazione per noi. Di Sua libera volontà Egli si addossò il peccato, che detestava più di ogni altra cosa, affinché noi diventassimo la giustizia accettabile agli occhi di Dio.

Un giorno ci troveremo faccia a faccia con Gesù e forse in quel momento capiremo un po’ meglio quale fosse il prezzo altissimo che Egli pagò per riscattarci. In ogni caso, per il presente, possediamo la Parola di Dio che ci fa capire quan-to sia grande l’amore del nostro Redentore. Le accuse continue di satana si concentrano su due ambiti della nostra vita: i peccati che abbiamo commesso in passato e quelli che stiamo per commettere. In questo modo egli vuole rubarci la speranza che Dio ci conceda e concederà il Suo perdono e la Sua grazia. Ma, grazie a Dio, la Sua Parola sovrabbonda di promesse che fortificano la nostra speranza e fede in Lui.

Per quanto riguarda i nostri peccati passati, la Sua Parola afferma: «Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira» (Romani 5:9). Il sangue di Gesù ci purifica da tutti i nostri peccati, così che Dio non se ne ricorda più (vedi Ebrei 8:12). Se Dio non si ricorda più dei nostri peccati passati, allora possiamo affermare giustamente che Dio ci vede come se non avessimo mai peccato! Satana cercherà in ogni maniera possibile di impedire che noi crediamo a questa verità. Chi crede alla sua menzogna non sperimenterà il perdono dei suoi peccati e dunque non potrà mai aver fede in Dio. Tutti coloro che credono che «lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e con la parola della loro testimonianza», saranno vincitori ! (Apocalisse 12:11).

Per quanto riguarda il nostro stato presente, Dio ci ha trapiantato in Cristo. In noi, cioè nella nostra carne, non abita niente di buono. Anche se fossimo in grado di controllare le nostre passioni per una vita intera, ciò non basterebbe per soddisfare ciò che Dio esige. Per questa ragione Dio proibì agli Israeliti di entrare nel luogo Santissimo del Tabernacolo. La cortina davanti al Luogo Santissimo rappresenta simbolicamente la carne dell’uomo che, essendo completamente corrotta dal peccato, lo preclude dall’entrare nella presenza di Dio (vedi Ebrei 10:20).
La giustizia divina supera grandemente ogni nostro concetto di giustizia. Neanche gli angeli, che sono senza peccato, sono in grado di stare al cospetto di Dio senza coprire il loro viso (vedi Isaia 6:2-3). L’unico che può guardare la santità splendente del Padre è il Figlio di Dio stesso. Perciò Dio ci ha trapiantato in Gesù Cristo tramite la fede, affinché possiamo avvicinarci a Dio e reggere alla Sua presenza. Per mezzo della fede stiamo in piedi davanti a Dio, rivestiti con la giustizia di Gesù, come se fosse la nostra.

Chiunque predica qualcosa che nega la giustificazione solo per fede, che sia maledetto, come dice Paolo (vedi Galati 1:8). Chi è stato giustificato da Dio, sarà poi anche santificato, per vivere una vita che trionfa sul peccato e che ha lo scopo di glorificare Dio!

Fonte: Chiesadiroma.it


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