Genesi 2:18 “Poi Dio il Signore disse : Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui”.
Questo versetto biblico annuncia la creazione del secondo sesso, cioè l’introduzione della sessualità che implica la differenza tra i due: l’uomo e la donna e mette in rilievo l’importanza della distinzione fra i due sessi.
Questo ci aiuta a riflettere su questo fondamentale concetto di Dio e sul fatto che la Bibbia affronta con grande libertà e sobrietà l’argomento.
E’ evidente il contrasto con: l’omosessualità, con la prostituzione sia maschile che femminile, con l’erotismo frenetico dei giorni nostri e con il pensiero gender sostenuto dalla ddl Cirinnà.
Genesi capitolo 2 sviluppa questo tema sulla sessualità e ci aiuta a riflettere su questo fondamentale provvedimento di Dio, delineando e definendo minuziosamente il ruolo dei due sessi e rivelandoci il significato della sessualità.
Dio vide e constatò che “Non è bene che l’uomo sia solo” (Genesi 2:18). Questo versetto biblico denota che la solitudine contrasta con la natura con la quale è stato creato l’uomo e mette in evidenza il motivo per il quale Dio decise di creare la donna e cioè affinché la vita umana raggiungesse la sua pienezza nella comunione con l’altro sesso.
Comunanza con l’altro sesso non significa, però, cancellazione della personalità individuale, anzi la Bibbia la valorizza più di qualsiasi altra cultura sia antica che anche dei giorni nostri.
L’incontro con l’altro permette alla nostra interiorità di prendere coscienza di se stessi (Genesi 2:23 “L’uomo disse: Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo”).
L’unicità del Signore nella sua creazione non è la solitudine Egli lo ha dimostrato con l’atto concreto di creare la donna. Analogicamente esiste la non-solitudine di Dio. Ecco perché possiamo attestare con certezza che Dio ha creato “l’uomo a sua immagine e somiglianza”.
E’ necessario che l’uomo caratterizzi la sua esistenza terrena in relazione con Dio per completarvisi.
“Non è bene che l’uomo sia solo sulla terra perché ne morirebbe”, da questa frase si comprende la perversità del pensiero gender che sostiene che l’uomo nasce neutro cioè senza sessualità e che da adulto sceglie e decide lui cosa vuole essere “maschio” o “femmina”, questo concetto esprime “l’ideale della solitudine”, esclude il riferimento indispensabile al prossimo “senso” invece cosa che Dio ha posto nell’uomo, rifiuta il riferimento indispensabile al Creatore e al prossimo a cui deve essere subordinato.
Ricollegandoci al fatto che Dio, il Creatore, abbia voluto spezzare la solitudine dell’uomo donandogli la donna come compagna e introducendo così la sessualità nella storia della sua creazione ci ricorda che Dio istituisce concretamente un ordine da Egli disposto.
Nell’ordine voluto da Dio c’è la “differenziazione sessuale”, ogni individuo umano è stato creato “maschio” o “femmina” per spezzare la catena della solitudine.
La natura stessa “maschio” o “femmina” ci chiama alla differenza tra i sessi e il libro di Genesi chiarisce quale sia l’essenza di questo rapporto privilegiato e della relazione uomo-donna: la donna, presa dall’uomo, gli è affine e non estranea; l’uomo essendo stato privato da una delle sue costole è come se avesse attraversato una “specie di morte” ritrovando la propria integrità, la propria salvezza ; egli deve riconoscere nella donna un essere indipendente da lui. Le Scritture mettono in evidenza la differenza qualitativa fra l’uomo e la donna ma ne sottolineano il legame familiare, l’estrazione della costola seguita dalla “costruzione in donna”.
Le Scritture sottolineano e evidenziano anche l’importanza della sessualità da parte di Dio nella creazione dell’uomo e della donna e di come Egli non si accontenta di aggiungere a un essere umano “neutro”, quindi NO alla “gender” e NO al “ddl Cirinna’” perché essi vanno contro il proposito per il quale Dio ci ha creati e contro lo scopo stesso della sua creazione.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
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