LA SCENA DELL’AZIONE

Io non ho idea di quale sia la tua debolezza (sì… quella cosa che continua a buttarti giù…), ma conosco molto bene i miei punti deboli e quindi so perfettamente quanto possano essere un peso per me e per te.

Per questo oggi mi piacerebbe condividere con te la mia esperienza, nella speranza di poterti essere di aiuto e incoraggiamento nella condizione in cui ti trovi.

Se hai intenzione di condividere queste mie riflessioni con i tuoi figli (cosa che mi farebbe molto piacere), ti chiedo comunque di leggerle prima tu e poi di decidere se i tuoi figli hanno l’età giusta per comprendere ciò che sto per dirti.

Se mi conosci, lo sai già, ma se non hai mai sentito parlare di me, devi sapere che da giovane ho sofferto di una grave anoressia e quando ho “fallito” di nuovo, mi sono sentita davvero giù.

È stato proprio quando, convinta di avercela fatta, mi sono detta “Ora l’ho sconfitta” che ho avuto una ricaduta inaspettata e pesante. Era particolarmente grave per me, soprattutto quando “succedeva” dopo un culto o, peggio ancora, poco prima di salire sul palco.

La pressione in quei momenti era enorme, avevo paura delle reazioni della gente, mi sembrava dicessero “Guardala, è ingrassata di nuovo” e questo mi faceva sentire così a disagio da convincermi di avere una sola opzione: ficcarmi le dita in gola.

Al disagio provato, ai miei sensi di colpa, si univano poi le bugie, ancora più intense di quanto non fossero già prima: “Ora Dio deve odiarti. È così deluso da te, che non può certo benedire questa performance...”.

Amico mio, a quel tempo era molto difficile per me parlare alle persone di questa mia grande debolezza, ma allo stesso tempo amavo Dio e gli volevo davvero piacere. Così, a un certo punto, ho pensato a una soluzione logica: “E se mettessi musica di adorazione mentre sono in bagno a ficcarmi le dita in gola?”

Sai perché, amico mio? Se alzi il volume della verità, la menzogna tace!

A volte l’impulso di vomitare era così intenso che (purtroppo) non avevo nemmeno il tempo di accendere la musica, andavo direttamente alla tazza del water.

Ma pian piano, un giorno alla volta e sempre più spesso, con il passare del tempo, sono riuscita a vincere la mia battaglia interiore e ad accendere la musica ad alto volume prima che fosse troppo tardi. E sai cosa accadeva sempre più spesso? Accadeva che, quando risuonava nel mio bagno la musica di adorazione, la dipendenza non funzionava più…

La dipendenza perdeva la sua forza, il suo potere… perché la Parola di Dio è più forte! Amico mio, qualsiasi sia la tua debolezza, lascia che la Parola di Dio e la Sua potenza la raggiungano! Sperimenterai tu stesso/a ciò che Dio può fare, se glielo permetti!

Perché: “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture delle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore“. (Ebrei 4:12).

E tu, amico mio, sarai LIBERO!

Grazie di esistere!

Déborah

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