L’idea e il pensiero della santità oggigiorno sono molto confusi, strumentalizzati, equivocati e oscurati.
Per la gran parte della gente in Italia tale idea e tale stile di vita sono qualcosa di strano e di estraneo. La santità per l’uomo e la donna comune è qualcosa di lontano da sé! E’ ormai divenuta mentalità comune, infatti, il ritenere che la santità sia qualcosa che ha a che fare con il monopolio dei dogmi cattolici e con le sentenze della curia e del papa. La convinzione che debba essere il papa a decidere se un certo uomo o una certa donna siano degni e meritevoli di essere ritenuti e dichiarati santi fa parte della prassi comune in Italia.
Se le cose stessero così, significherebbe che solo pochissimi eletti potrebbero giungere ad essere santi. Ma qui vogliamo affrontare alcune domande per vedere se le cose stanno davvero così:
- È davvero prerogativa esclusiva del papa (o di qualunque altro personaggio) poter dichiarare chi è santo e chi no?
- E’ solo dopo la morte di qualcuno che si può realmente dire se costui potrebbe essere riconosciuto santo (così come accade in base alla prassi cattolica)? Non è durante la vita che, invece, davanti a Dio, conta essere santi? (Infatti il comandamento “Siate santi” – di Levitico 11: 44 – ha senso in riferimento ai vivi e non ai morti!)
- Per essere riconosciuti santi è per forza necessario che il candidato a tale status spirituale davanti a Dio e agli uomini sia stato lo strumento e il canale di qualche miracolo? Non intende dire il precetto “Siate santi” che è il comune stile di vita quotidiano a dover essere informato dal carattere della santità (ad esempio per mezzo del tratto della mansuetudine – contraria all’iracondia, alla violenza, alla sopraffazione – secondo quanto detto dal Signore Gesù: “Imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore” (Matteo 11: 29)?
Come si vede, non possiamo fare a meno di vedere cosa dice la bibbia riguardo alla dimensione esistenziale della santità (che è la comune condizione esistenziale di chiunque voglia vivere la propria vita secondo i principi e la volontà di Dio (“Siate santi, perché io, l’Eterno, sono santo”- Levitico 11:44). Vediamo, dunque, cosa ha da dirci la bibbia in proposito.
La Bibbia si esprime in maniera completamente contraria rispetto al sistema che ormai, per consuetudine, vige in Italia e al quale la gente si è assuefatta a credere e pensare.
Secondo la Bibbia la santità:
- non è prerogativa di pochi, ma deve essere l’obiettivo di ogni cristiano, così come dice la parola di Dio: “Procacciate la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12: 14). Cosa significa? Significa che se ogni singolo uomo e ogni singola donna non si santificheranno, seguendo il Signore e i suoi insegnamenti in modo personale nel corso della loro vita, essi non vedranno Dio. E il non vedere Dio significa e significherà (appunto per chi non avrà santificato la propria vita, cercando di renderla conforme alla volontà del Signore) andare nel luogo opposto a quello dove Lui attende quelli che Lo hanno cercato, trovato, amato e seguito (Geremia 29: 13; Deuteronomio 4: 29; 2 Cronache 14: 3; Proverbi 28: 5; Isaia 51: 1; 55: 6; Amos 5: 6; Atti 17: 27; Romani 2: 7; 10: 20; Colossesi 3: 1; Ebrei 11: 6; Efesini 6: 24; Giosuè 14: 8; Salmo 63: 8; Isaia 35: 8; Matteo 4: 20; 4: 25; 16: 24; Giovanni 8: 12; 12: 26; Romani 4: 12; Efesini 4: 15; 1 Pietro 2: 21; Apocalisse 14: 4; 14: 13). E il posto opposto a quello preparato dal Signore per accogliere quelli che lo avranno amato e servito è l’inferno (Matteo 25: 31- 46).
Secondo la Bibbia, la santità non è – dunque – una cosa solo per pochi!
E ancora:
- Non spetta a un uomo stabilire o dichiarare chi è santo oppure no. E’ il Signore stesso che attesta chi è santo e chi no, poiché è Lui che siggilla e battezza con lo Spirito Santo quelli che sono suoi (Romani 8: 16; 9: 1; Efesini 1: 13; Matteo 3: 11)
- La prova per stabilire se un uomo o una donna sono santi agli occhi di Dio non è quella della presenza del miracolo. Infatti Giovanni il Battista non fece nessun miracolo ( Giovanni 10: 41), eppure Gesù lo definisce ‘il più grande fra tutti gli uomini nati da donna; dunque più grande di tutti i profeti e di tutti gli apostoli (dei quali non dubitiamo che si siano condotti da santi, ossia secondo la volontà di Dio)!
- Ogni cristiano che vive in comunione con Dio e con Gesù è ed è chiamato santo (1 Corinzi 1: 1, 2; 2 Corinzi 1: 1, 2; Efesini 1: 1, 2; Filippesi 1: 1, 2; Colossesi 1: 1, 2).
Questi pensieri e principi, presi direttamente dalla parola di Dio, dovrebbero portare molti a riflettere e a rivedere le proprie convinzioni e le proprie credenze.
La prima considerazione che abbiamo tratto dalla Verità della parola di Dio dice che “Senza la santificazione nessuno vedrà il Signore”. Cioè? E’ volontà del Signore che tutti gli uomini vengano alla conoscenza della Verità e siano salvati ( 1 Timoteo 2: 4). E la verità è che il Signore vuole che tutti siano santificati da Lui (ossia purificati dal male, dalla natura umana e carnale (con le sue tendenze al peccato)), mediante la Sua parola (Giovanni 17: 17). Solo così, santificandosi per mezzo dell’ascolto diretto della parola di Dio e della messa in pratica di tale parola (Giacomo 1: 22), ognuno realizzerà il piano di Dio per la propria vita (ossia la salvezza dell’anima – 1 Pietro 1: 9 -).
E’ dunque ingannevole la credenza secondo cui la santità e la santificazione (ossia il progressivo cammino sulla strada di Cristo, che porta mano a mano a separarsi dal male, per imparare e seguire sempre di più il bene) sarebbero cose riservate solo a pochi. La Bibbia è chiara al riguardo: “La volontà di Dio è che tutti gli uomini vengano alla conoscenza della verità e siano salvati” (1 Timoteo 2: 4).
La seconda considerazione, relativa al fatto che non è un uomo a poter dire chi è santo e chi no, è conforme alla Bibbia. Infatti essa dice che:
- gli apostoli non erano in diritto di negare ad alcuni che non li seguivano di continuare a fare quello che facevano nel nome di Gesù (Marco 9: 38 – 41). Gesù rimproverò gli apostoli quando questi pretesero di avere l’esclusiva della rivelazione di Cristo. Chiunque segue sinceramente e direttamente Cristo (senza mediatori umani 1 Timoteo 2: 5 -) è gradito a Dio;
- a far crescere la fede nei cuori degli uomini è il seme stesso della parola di Dio (Marco 4: 20, 27; 1 Pietro 1: 23; 1 Giovanni 3: 9; 1 Corinzi 3: 6; Romani 1: 17, 18) e non la parola dei predicatori.
Per concludere questa breve meditazione, relativa alle differenze tra le idee umane sulla santità e ciò che effettivamente dice la parola di Dio intorno a questa importantissima questione spirituale, [1] possiamo dire che ogni uomo e ogni donna devono personalmente santificarsi (ossia camminare personalmente nelle vie del Signore, così come Egli ce le insegna e rivela nella parola del vangelo e nelle epistole degli apostoli). E ciò non avviene per mezzo di sforzi o opere personali di merito, ma semplicemente credendo nel Signore (Efesini 2: 8, 9; Tito 3: 5; 1 Pietro 1: 1, 2).
La chiamata di Dio è universale; è per tutti. Tale chiamata va conosciuta e seguita personalmente. Il rapporto con Dio è personale, attraverso una relazione intima e individuale con Gesù (1 Timoteo 2: 5; Romani 8: 26, 27, 34; Ebrei 2: 17, 18; Efesini 3: 11, 12; Giovanni 14: 6). Ogni uomo che ha seguito il Signore e di cui la Bibbia ci parla lo ha fatto personalmente (2 Timoteo 4: 7, 8; 1 Timoteo 6: 12). E personale sarà la ricompensa che coloro che hanno seguito il Signore riceveranno da Lui (Matteo 6: 4; Colossesi 3: 24; Ebrei 10: 35; 2 Giovanni verso 8).
La parabola dei talenti (Matteo 25: 14 – 30) dice che a ciascuno il Signore dona almeno un talento: ossia un suo dono, una sua capacità, una sua grazia. E si aspetta che per mezzo di tale talento portiamo frutto secondo la sua volontà.
Attenzione, dunque, alla dottrina ingannevole secondo cui la santità sarebbe solo per pochi e secondo la quale a stabilire chi è santo e chi no sarebbe un uomo, che pretende di avere il diritto di stabilire da sé di dire chi sarebbero i santi. L’inganno sarebbe,così, quello di cercare di compiacere all’uomo, anziché a Dio. Nel corso della storia molti non hanno compiaciuto agli uomini, né a coloro che pretendevano di avere un tale diritto, eppure Dio li ha benedetti e riempiti del Suo Spirito Santo (Romani 8: 1, 9, 14, 16)! “D’altra parte” il Padre degli spiriti (ossia Colui che solo può conoscere ciò che vi è dentro il cuore degli uomini – e dunque sapere se questi siano realmente santi (ai Suoi occhi) – o meno) è Dio e non un uomo (Ebrei 12: 9)!
La salvezza e la santificazione (ossia il nostro cambiamento progressivo, man mano che camminiamo col Signore secondo la Sua giustizia) sono per tutti.
Non dobbiamo pregare i santi (ossia ogni normale uomo cristiano che cammina nelle vie del Signore – v. Atti 10: 26), ma pregare Dio, che ci fa santi.
La verità relativa a questo argomento, così come ad altri argomenti si può trovare anche nel libro intitolato ‘Il giusto è il primo accusatore di se stesso’ (v. nel sito, nello spazio dedicato ai libri, autore Enzo Maniàci)
[1] Che è una delle verità fondamentali della parola di Dio, così fondamentale che dalla sua comprensione e pratica deriva e dipende l’entrata nel regno di Dio o, viceversa, l’esclusione da esso!
Enzo Maniàci | Notiziecristiane.com
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