Ogni anno, nel periodo estivo insieme a mia moglie e parte dei miei quattro figli, mi reco in Spagna. Arrivati sul posto, a noi si uniscono tutti fratelli e sorelle in Cristo, dell’America-Latina che vivono in Europa, visto che mia moglie è originaria del Centro America e con loro trascorriamo giorni di comunione e di benedizioni. L’anno scorso partimmo da Padova (dove abbiamo casa) e arrivammo a Madrid dove si tenne un raduno spirituale. Quest’anno lo stesso si è svolto a Barcellona.
Dopo essere arrivati a Barcellona, dopo essere stati rifocillati spiritualmente, venne il momento di tornare a casa. Alla guida dell’auto c’era mio figlio Miguel che, da Barcellona guidò l’auto fino al confine italiano. Da quel punto gli diedi il cambio, consentendogli di riposare. Era il 14 Agosto del 2018. Dopo un po’ di tempo passato alla guida, sentii improvvisamente l’esigenza di fermarmi e prendere un caffè. Dopo essere uscito dall’autogrill dissi a mia moglie: “Sai cosa ti dico? Lo vedi quell’albero laggiù? Bene, andiamo lì e mi stendo sotto al pino, ci riposiamo accarezzati da questo bel venticello, aspettiamo che ci viene fame e qui consumeremo il nostro pranzo!!!”. Avevamo viaggiato tutta la notte, erano le ore 11:00 e mancava mezz’ora per arrivare a Genova. Ma qualcosa mi aveva fatto deviare e scegliere di riposare sotto quel grosso albero di pino. Così, dopo un po’ mangiammo qualcosa e verso le 11:50 decidemmo di riprendere il viaggio.
Mentre percorrevamo l’autostrada, il traffico rallentava e vedevamo molte ambulanze a sirene spiegate che ci superavano e andavano verso Genova. Pensammo ad un grosso incidente automobilistico, perché le autostrade della Liguria sono vecchie e strette. Il navigatore ci segnalò un’altra via per andare in Veneto, mentre per Genova era impossibile andarci. Arrivammo nel pomeriggio a casa, dopo aver scaricato la macchina, ci mettemmo comodi e accendemmo la TV. Solo in quel momento venimmo a sapere del ponte Morandi crollato a Genova. Io e mia moglie ci guardammo esterrefatti. Ci saremmo potuti trovare proprio sul ponte. Ecco perché io avevo percepito come se una forza più forte della mia volontà mi costringesse ad uscire dall’autostrada e farci riposare tranquillamente. Non posso dire con certezza che se avessimo proseguito saremmo precipitati e morti. Ma una cosa so di certo; Dio ci ha voluto riparare con la Sua potenza, come solo Lui sa fare. Una cosa mi ha fatto riflettere. Le continue nostre preghiere verso il Signore in ogni momento della nostra vita; queste preghiere che salgono soavi a Dio, fanno si che Dio mandi gli angeli attorno a chi lo teme e fa sì che i Suoi figlioli vengano protetti e riparati da ogni sciagura. Il Signore è buono e ama i Suoi figli. Il Signore sia sempre lodato.
“L’angelo del Signore si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera.“ (Salmi 34:7)
Massimo Longhin
Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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