L’ostracismo contro gli ex fedeli è la pratica più deplorevole che praticano i testimoni di Geova, oltre a essere quella più inumana e meno cristiana. La Watch Tower continua a sostenere che chi si associa all’organizzazione è consapevole di ciò che sta facendo, che nessuno lo ha obbligato con una pistola puntata dietro la nuca. E’ vero. Ma è anche vero che chi diventa testimone di Geova lo fa perché trova la propaganda della Watch Tower seducente, di certo ignora ciò che si cela dietro le quinte dell’organizzazione, quello semmai lo scopre solo in seguito, finendo per andarsene deluso e scontento.
Ed è a questo punto che scatta l’ostracismo, ovvero l’isolamento e l’emarginazione sociale del fuoriuscito. Tutti i suoi ex fratelli sono obbligati a troncare ogni rapporto con lui, che deve essere considerato come morto, destinato alla distruzione eterna. Poco importa se questo è un familiare stretto, perché sono tante le famiglie che lo praticano, decidendo di rinnegare il proprio figlio, la propria madre, il proprio padre, il proprio fratello. Questi sono dati di fatto, non leggende. In questo modo si distruggono i vincoli familiari per un comando religioso assurdo e illogico e non per questioni personali.
Eppure, l’intransigenza e la chiusura mentale dei testimoni di Geova non ha alcuna base scritturale, se non quella interpretata ad arte. Basti vedere Gesù come trattava le persone. Gli esattori di tasse non erano certo persone amate, ma questo non impedì a Cristo di invitare tra i suoi apostoli un esattore di tasse, Matteo. Nemmeno la rigida legge rabbinica obbligava gli ebrei a salutare, dialogare, interagire con un esattore di tasse. E che dire dei peccatori? Gesù mangiava con ladri, prostitute, ubriaconi; arrivò perfino a dire ai farisei che i peccatori sarebbero andati davanti a loro nel Regno di Dio. Il contesto biblico non giustifica un atteggiamento di chiusura e di ostracismo come quello praticato dai testimoni di Geova.
Perfino il fondatore della Watch Tower, Charles Taze Russel, stigmatizzò l’ostracismo. Lui stesso affermò che non è cristiano e neppure umano bandire un “fratello” solo perché costui, per una motivazione che può anche avere un fondo di comprensione, decideva di abbandonare il gruppo. L’ostracismo fu inventato dai suoi successori, da Nathan Knorr, che nel 1957 introdusse questo comando umano e deleterio.
Un comando inventato da un movimento religioso integralista, fondamentalista e totalitario che controlla e condiziona la vita dei propri fedeli. Questo approccio sta però condizionando pure la loro reputazione, oltre che attirare l’ostilità di chi una volta era loro fratello. Basterebbe capire che quando la discussione è considerata eresia o errore, allora scatta il contesto totalitario e totalizzante. Proprio quel contesto che chi si battezza come testimone di Geova non conosce, se non in seguito, quando è ormai troppo tardi per tornare indietro. La verità non ha timore di confrontarsi con l’errore, anzi può solo trarre vantaggio dal confronto. Ma poiché la mentalità dei testimoni di Geova è settaria,ristretta e rasentante il fanatismo, meglio lasciar perde qualsiasi confronto e lasciarli al loro destino.
Mario Barbato
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