La pratica dell’uno e del molteplice: l’etica delle prospettive

eticaLa società postmoderna si trova davanti a delle sfide sempre più complesse dell’attualità, portando molti a rivolgersi all’etica come punto di orientamento senza impegnarsi però nella crescita morale.

Questo perché non sempre c’è, nei confronti dell’etica, un approccio adeguato alla realtà che incontra. Ecco perché è indispensabile pensare all’etica come l’interazione costante di tre prospettive, in modo che i problemi etici vengono risolti alla luce delle modalità con cui si affronta il discorso etico.

Le prospettive etiche sono necessarie, ma non sufficienti e portano ad approcci riduttivi che sfociano in sbilanciamenti pericolosi, permettendo di aprire una riflessione morale che riduce sensibilmente lo scarto con la realtà e indica soluzioni praticabili.

Una prospettiva da approfondire è quella normativa dentro la quale ogni situazione e ogni atto vitale è innervato al proprio interno da un tessuto normativo variabile e dove le norme non sono tutte uguali e non hanno tutte la stessa importanza. L’etica si affronta riconoscendo che il vissuto etico è iscritto in un tessuto normativo.

La prospettiva situazionale dell’etica avviene in un contesto di situazioni concrete e in un contesto ambientale dove il luogo, il tempo e le condizioni devono essere tenuti presente insieme all’individuazione delle norme. La consapevolezza delle norme deve essere accompagnata dalla descrizione della situazione che può comprendere diversi aspetti scientifici, sociali e culturali da integrare nella riflessione morale.

La prospettiva soggettiva fa riferimento alle persone nella loro specificità e al loro vissuto individuale e sociale dal quale si risale alla moralità

La relazione tra le prospettive va collegata continuamente nelle norme, situazioni e soggetti affinché la riflessione etica continui a interagire tra le tre prospettive dove non c’è un punto di partenza privilegiato, ma ognuno dei tre vertici può costituire l’inizio della riflessione di fronte a una questione etica dove le tre prospettive si richiamano a vicenda e ciascuna implica le altre.

Quando queste perdono di vista la triangolarità non facendo prevalere una prospettiva sulle altre si verificano gli squilibri dell’etica.

Il normativismo si realizza quando si compiono tre condizioni :

1) l’etica viene ridotta al discernimento delle norme morali;

2) la situazione etica viene letta solo attraverso le lenti della norma;

3) i soggetti vengono considerati esecutori di una norma prestabilita.

Con questi tre contesti le norme vengono assolutizzate, le situazioni vengono ignorate e i soggetti sono deresponsabilizzati; con conseguenza dello schiacciamento del triangolo.

Il comportamento umano, secondo l’etica deontologica, deve adeguarsi a dei doveri questo ha la precedenza sul soggetto e sulle situazioni. L’etica deontologica religiosa riduce il discorso morale all’ubbidienza delle norme.

Il situazionismo è la situazione che schiaccia il triangolo e che trova la migliore soluzione a vantaggio, quindi l’etica non risponde alle sue aspettative.

Il soggettivismo si verifica quando la persona adotta l’etica libertaria, ricercando il proprio interesse e il dominio sulle situazioni reali assumendo un’attitudine e un atteggiamento dominatorio.

L’etica delle prospettive alla prova subentra nel contesto di molte teorie etiche che non sanno come integrare in modo armonico con le tre norme è questo il motivo per cui hanno bisogno di una bussola per orientarsi. L’etica cristiana è l’unico modello di etica che sa riconoscere e intrecciare le tre norme nella loro specificità; valorizzando le norme morali, interagendo con le situazioni e facendo leva sulla responsabilità dei soggetti coinvolti.

Luisa Lanzarotta | notiziecristiane.com

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