Negli anni 80 andava in voga una Frase coniata da Henry Ford: “La pubblicità è l’anima del commercio” e possiamo affermarne la veridicità del significato, tant’è vero che molte delle scelte intellettuali, di spettacolo o di shopping spesso si concretizzano in conseguenza ai messaggi pubblicitari trasmessi dai veicoli d’informazione o dai cartelloni pubblicitari esposti ovunque.
E’ innegabile: Il linguaggio verbale nella pubblicità deve essere coinvolgente, fantasioso e capace di stupire e rimanere impresso nella memoria del destinatario. La pubblicità è un messaggio breve ideato, per essere eclatante e memorabilmente strategico, da favorire l’acquisizione di utenti interessati e di consumatori per accrescere gli introiti. In questi giorni vi è un cartellone dalle dimensioni gigantesche nei sotterranei delle banchine delle metropolitane, la cui foto reclamizza un film di un noto pornostar italiano. Evito di entrare nel merito della vita e degli eventi motivazionali per la realizzazione del film, sono scelte sue e sarà Lui un giorno a rendicontare al Signore, ma la discutibile pellicola susciterà negli spettatori, specie fra i giovani, il desiderio di seguirne le orme emulando le imprese? La generazione degli anni 70 venne influenzata dalle proiezioni di un noto attore: Bruce Lee, un mito per molti dei giovani di allora, tant’è vero che al termine del film gli esaltati dalle gesta del loro eroe, urlando e mimando mosse da karateka, trasformavano la sala cinematografica in area di combattimento. Il genere raggiunse il successo nei cinematografi italiani ed esteri e la leggenda Bruce Lee divenne un’icona per l’industria videoludica.
Oggi più di ieri lo schermo delle nuove piattaforme televisive o delle sale cinematografiche hanno un ruolo fondamentale nel processo evocativo, offre al pubblico un luogo virtuale in parallelo con le caratteristiche attinenti alla vita reale. L’identificazione può essere molto intensa, tanto da istigare rischiosamente gli spettatori, adolescenti o persone con fragilità, a imitare nella vita effettiva, atteggiamenti ed espressioni dei loro idoli. Infine, limitatamente al mondo virtuale, il film porno consente di sperimentare alcune attività proibite o regolamentate dalla società e ciò è la risposta derivante dal perché, nella cinematografia, le scene di erotismo e di violenza abbiano una smisurata osservazione. Non vi sono dubbi nell’identificare come la pornografia, sia espressione di dominio esplicitamente letterale, figurativa, teatrale e musicale manifestata da individui la cui lettera coincide con lussuria, eccessi sessuali immondi e peccaminosi.
Deontologicamente, in virtù della testata cristiana che rappresentiamo, desideriamo trattare la materia non soltanto ricorrendo alle Sacre Scritture, bensì convalidando i giusti ruoli. Gli studi compiuti da professionisti dell’area medicale e psicologica, subordinati dalle indagini diagnostiche dei vari pazienti pornodipendenti evidenziano secondo la tassonomia ufficiale, che la pornografia fa parte del disturbo più diffuso di dipendenza sessuale, come riportato nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Difatti, la dipendenza da pornografia viene vista come un complemento secondario del legame assuefatto al sesso, ma la teoria non è condivisa da molti ricercatori e teorici, questi ultimi sostengono che la dipendenza da siti porno dovrebbe essere riconosciuta quale un disagio separato e specifico. Per molti studiosi, oggigiorno, questo fenomeno è paragonabile ad altre forme di dipendenza, come alcol o sostanze stupefacenti. Lo studio dello psicoterapeuta americano Peter Kleponi “Uscire dal tunnel” pubblicato da D’Ettoris Editori mostra con dati ed esempi concreti come la pornodipendenza sia una piaga che attanaglia bambini, adolescenti, coppie sposate e talvolta persino seminaristi e preti. Le osservazioni condotte sulla pornografia permisero di rilevarne gli attinenti effetti negativi:
Annientamento di se stessi e della persona amata (problemi di coppia), senso di colpa, vergogna e umiliazione successivi al raggiungimento del piacere, senso d’imbarazzo per le conseguenze della visione del porno ma incapace di privarsene eliminazione dei sentimenti e disconoscimento della donna e della sua dignità.
Ma anche disinteresse delle responsabilità pur di vedere la pornografia: figli, lavoro, amici, famiglia, non esistono più; azzardo dei comportamenti rischiosi per vedere la pornografia, durante lo svolgimento del proprio lavoro; impedimento di riflessione, inventiva e fantasia. Comportamenti scostante, solitario, determinante per l’isolamento dai propri simili; visione contorta della sessualità e compiacimento iniziale.
Dopo qualche tempo Il porno “normale” non soddisfa più e il passaggio per usufruire di pornografia progressivamente più estremo diventa impellente e repentino per ottenere la stessa soddisfazione.
Soldi e risorse in fumo. Esborso notevole di denaro per la pornografia a svantaggio delle necessità quotidiane o familiari. Innumerevoli tentativi di dissimulare, nascondere e/o negare la dipendenza. La pornografia crea delle immagini distorte sulla sessualità e su se stessi, creando false aspettative sui rapporti di coppia; questo non solo potrebbe causare disfunzioni sessuali, per uomini e donne, ma anche dei veri e propri complessi d’inferiorità, infatti, non è possibile reggere il confronto con un attore pornografico, se parliamo in termini di prestazioni e performance. Questo porta la gente comune che guarda film pornografici all’assunzione di pillole “blu” per migliorare le prestazioni e, oltre a una dipendenza mentale da pornografia, si creano altre forme di dipendenze da farmaci o sostanze stupefacenti tossiche che mettono a repentaglio la vita stessa.
Anche se nella Scrittura non si parla in modo specifico di pornografia, troviamo alcuni versi che ci fanno ben comprendere che è sbagliato vedere o leggere ciò che è impuro: Il termine “pornografia” proviene dal greco porneia, porneuo e porne. Nella Bibbia questa parola viene tradotta con “fornicazione” (Matteo 5:32; Giovanni 8:41; Romani 1:29; 1 Corinzi 6:9,13,18; Galati 5:19; Apocalisse 19:2; ecc.). Porneuo significa “commettere fornicazione”, come viene descritto in 1 Corinzi 6:18. Porne viene invece tradotto con “meretrice” in Matteo 21:31-32; 1 Corinzi 6:15 e Apocalisse 17:5.
Molti dei film “romantici” proiettano scene tipicamente sessuali e il mondo attuale eroticamente “rivoluzionato” si astiene dal definirli pornografici. Tantissime pubblicità usano il corpo umano come veicolo di messaggi impuri. Riassumendo, tutto ciò che è osceno, è pornografia. Dio condanna questo tipo di peccato perché rende impuro il corpo.
“Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, essendo ripieni d’ogni ingiustizia, fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, omicidio, contesa, frode, malignità, ingannatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi, ideatori di cose malvagie, disubbidienti ai genitori, senza intendimento, senza affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati. Or essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le commettono”. Rom. 1: 26 -32
Il cristiano sa che il proprio corpo è il tempio dello spirito e come tale ha una maggiore responsabilità nel tenere puro, il suo corpo davanti a Dio. La Parola di Dio illustra il disegno equo del sesso che custodirà la felicità presente e futura, non solo per la propria serenità ma anche per obbedienza al Nostro Signore. Dio ha fornito gli elementi per la fruibilità delle facoltà umane ma ha stabilito delle norme da osservare e non per privarcene ma per nostra protezione. Siamo propensi a sottometterci alla Sapienza e all’Autorità del Sovrano universale? In Matteo 5:27-28 Gesù nel discorso della montagna dà un’interpretazione rigorosa protezione del progetto di Dio: «Avete inteso che fu detto: “Non commettere adulterio”; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. L’uomo non deve separare quello che Dio ha congiunto.
Un’altra conferma la leggiamo in Galati 5 da 16 a 18 “Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge”.
La Parola di Dio esorta tutti i cristiani a coltivare la padronanza di sé: “Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’auto-controllo, all’auto-controllo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. Perché, se queste cose si trovano in voi abbondantemente, non vi renderanno pigri né sterili nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.” 2 Pietro 5: 8
I rapporti omosessuali ovviamente non possono seguire questo modo naturale. Quindi, gli omosessuali maschi e femmine ricorrono ad altre forme di rapporti in ciò che l’apostolo menziona come passioni infami e sconvenienti. Rom.1:24-32
Acconsentire ai desideri della concupiscenza è un segno di debolezza spirituale ma Paolo in Efesini 6:11-18 suggerisce quale armatura indossare, per essere forti nella battaglia spirituale. Se non vuoi farti massacrare in battaglia, devi fuggire da ciò che ti porta a peccare, anche se può sembrarti un segno di debolezza. “Rivestitevi dell’intera armatura di Dio per rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo, poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti. Perciò prendete l’intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa. State dunque saldi, avendo ai lombi la cintura della verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo i piedi calzati con la prontezza dell’evangelo della pace, soprattutto prendendo lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e preghiera per tutti i santi.”
Nessun essere umano avrebbe il desiderio di ballare in un campo minato, parimenti il cristiano dovrebbe prestare attenzione a ciò che legge, ascolta e guarda. Gli ex alcolisti non frequentano i bar. Leggere un buon libro, cantare, pregare o ascoltare buona musica sono azioni positive per impiegare il tempo.
“Non amare il sonno, perché tu non impoverisca; tieni gli occhi aperti e avrai pane da saziarti.” Pr. 20:13 “Come la porta si gira sui cardini, così il pigro sul suo letto”. Pr. 26:14
Essere tentati non è peccato (anche Gesù è stato tentato), ma farsi travolgere dalla tentazione, o bramarla, indubbiamente è offesa contro Dio: “Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il peccato è la violazione della legge.” 1 Giov. 3:4 “Ogni iniquità è peccato.” 1 Giov. 5:17
LELLA FRANCESE
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