La persecuzione della Chiesa Cattolica Romana contro i Pentecostali in Italia

250px-afm_on_azusa_streetLa Apostolic Faith Mission di Azusa Street, considerata il luogo di nascita del Pentecostalismo

Il movimento pentecostale italiano sin dal suo ‘sorgere’ all’inizio di questo secolo incontrò la forte opposizione della chiesa papista. Certo, anche gli altri movimenti evangelici nei primi decenni di questo secolo in Italia incontravano la forte ostilità del clero romano; perché anch’essi predicavano la parola della fede e riprovavano le eresie della chiesa romana (ricordiamo quello battista, quello metodista e quello della Chiesa dei Fratelli). Ma qui vogliamo soffermarci brevemente sulla persecuzione che, a cominciare dal 1935, subirono quei nostri fratelli che venivano chiamati Pentecostali perché accettavano e predicavano il battesimo con lo Spirito Santo che gli antichi discepoli ricevettero il giorno della Pentecoste; ed anche ‘tremolanti’ perché, sotto la potenza dello Spirito Santo taluni venivano visti tremare. Diciamo dal 1935 in poi, perché fu in quell’anno che uscì da parte del Ministero degli Interni del governo fascista capeggiato da Mussolini, la circolare n. 600/158 che vietava l’esercizio del culto pentecostale, e che la persecuzione contro i nostri fratelli si fece molto più dura. La circolare venne diramata dal sottosegretario Buffarini-Guidi ai prefetti del Regno, e in essa l’autorità diceva che il culto professato dai Pentecostali si concretava ‘in pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all’integrità fisica e psichica della razza’, e pertanto si doveva provvedere subito alla chiusura delle sale di riunione, allo scioglimento delle associazioni in parola dei pentecostali, e si doveva vigilare ‘allo scopo di evitare che ulteriori riunioni e manifestazioni di attività religiosa da parte degli adepti possano avere luogo in qualsiasi altro modo o forma’. Qualcuno dirà: ‘Ma che cosa c’entra la chiesa cattolica romana in tutto questo’’ C’entra, perché nel 1929 vi era stato il concordato tra la chiesa cattolica romana e lo Stato, mediante il quale avveniva la rappacificazione tra lo Stato Italiano e la Curia romana, e mediante il quale il governo Italiano si impegnava ad assecondare i desideri e gli scopi della chiesa romana. E tra questi desideri e scopi della chiesa romana vi era pure quello di impedire ai Protestanti di diffondere tra il popolo cattolico romano quelle che essa chiama le idee della Riforma avvenuta secoli addietro, ma che noi chiamiamo semplicemente la Buona novella della pace. A conferma che la chiesa cattolica romana fece pressione sul regime fascista affinché questo frenasse la propaganda pentecostale in questa nazione esibiamo le seguenti dichiarazioni contenute in un fascicolo a stampa, di distribuzione riservata, sul tema Il proselitismo dei protestanti in Italia che il Vaticano trasmise al governo italiano nel 1934: ‘Particolare segnalazione meritano i pentecostali o tremolanti. Nelle loro adunanze, gli adepti sono eccitati fino al parossismo, con grande pericolo soprattutto per le donne e i bambini. Per accertarsi basterà inviare un medico psichiatra a fare, senza preavviso e cautamente, un sopralluogo nella loro sede di via Adige 20, in Roma. Gli stessi protestanti non approvano il loro sistema (…). E’ bene tenere presente che la legge italiana ammette culti diversi dalla religione cattolica, ‘purché non professino principi e non seguano riti contrari all’ordine pubblico e al buon costume’. Quindi non si comprende come il culto pentecostale continui ad essere ammesso in Italia’ (Citato da Giorgio Rochat in Regime Fascista e Chiese evangeliche, Torino 1990, pag. 37), ed ancora: ‘Sua Eccellenza il capo del governo, nel gran discorso alla seconda assemblea quinquennale del regime del 18 Marzo ultimo scorso, ha dichiarato: ‘L’unità religiosa è una delle grandi forze di un popolo. Comprometterla e anche soltanto incrinarla è commettere un delitto di lesa nazione’. Questa categorica affermazione, che vuol essere un programma di condotta per tutte le autorità dello stato, resterebbe sterile se ad un delitto così grave e così autorevolmente qualificato non corrispondessero nella legislazione misure convenienti a prevenirlo e a reprimerlo. Per tutti gli altri delitti di lesa maestà, di leso regime, di lesa nazione, la legge italiana ha proporzionati rimedi’ (Citato da Giorgio Rochat in op. cit., pag. 37). Dinanzi a queste chiare affermazioni contro i Pentecostali e queste richieste fatte dal Vaticano a Mussolini appare chiaro che la circolare Buffarini-Guidi, emanata l’anno seguente dal regime fascista contro i Pentecostali, non fu altro che la misura legislativa tanto desiderata da parte vaticana contro di loro al fine di punirli per il loro delitto. E qual’era il loro delitto? Compromettevano l’unità religiosa dello Stato italiano oltre che professavano riti contrari al buon costume [1]!! La storia si è ripetuta; come nei secoli addietro molti re e principi per avere l’appoggio del papato favorirono il più possibile i disegni della chiesa romana tra cui anche quello di distruggere i credenti che erano usciti da essa, vale a dire quelli che essa chiama i Protestanti (non si deve mai dimenticare che la chiesa romana nel corso dei secoli in Europa si è usata dei governi degli Stati per perseguitare tanti fratelli), così il governo fascista incitato dalla chiesa cattolica si scagliò con veemenza contro i nostri fratelli. Ma esaminando da vicino questo modo di agire del governo fascista contro i nostri fratelli, si riscontrerà pure una forte somiglianza con il comportamento di Ponzio Pilato nei confronti di Gesù. Voglio dire con questo che Ponzio Pilato sentenziò che Gesù fosse flagellato e condannato per soddisfare il desiderio del popolo giudaico che era quello di togliere di mezzo Gesù infatti è scritto che Ponzio Pilato “sentenziò che fosse fatto quello che domandavano” (Luca 23:24), ed anche: “Pilato, volendo soddisfare la moltitudine, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, per esser crocifisso” (Mar. 15:15). Ma come fu nel piano di Dio che Ponzio Pilato accondiscendesse a quello che il popolo dei Giudei gli domandò di fare contro Gesù, così era nel piano di Dio che le autorità fasciste accondiscendessero a quello che la chiesa romana chiese loro di fare contro i nostri fratelli. E come dalla morte di Cristo ne è derivato tanto bene, così pure dalla persecuzione dei santi è scaturito tanto bene, e questo perché Dio converte il male in bene. A Lui sia la gloria in eterno. Amen.

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Roberto Bracco

Ma veniamo alla persecuzione che la chiesa romana per mano dell’autorità fascista fomentò contro i nostri fratelli, per vedere quali furono le sofferenze che i credenti sopportarono per amore del Vangelo durante gli anni che seguirono la diramazione della circolare Buffarini-Guidi. (Questa circolare rimase in vigore fino al 1955). Citiamo a tale proposito delle parole del fratello Roberto Bracco: ‘Intere famiglie sono vissute smembrate per anni ed anni; decine e centinaia di fratelli si sono consumati nell’esilio o nelle prigioni. Posizioni sociali rovinate, salute distrutta, affetti calpestati; queste sono state le conseguenze della persecuzione (…) Diversi fratelli, forniti di bicicletta, si misero alla ricerca, nelle zone estremamente periferiche della città, di campagne deserte, cave, grotte, boschi che comunque avessero potuto accoglierci (…) Non posso nascondere che il disagio e la fatica erano notevoli. Ogni sera bisognava affrontare gli stessi pericoli e la medesima fatica e dopo le riunioni, se si riusciva a rientrare nelle nostre abitazioni, si doveva constatare che avevamo sorpassata notevolmente la mezzanotte (…) Anche in questi vari luoghi eravamo raggiunti sistematicamente dalle autorità esecutive ed arrestati e imprigionati’ (Roberto Bracco, Persecuzione in Italia. Ricordi e bozzetti, Roma 1954, pag. 22, 46, 47, 48). Ma oltre a queste parole del fratello Bracco, vogliamo dire altre cose a proposito del trattamento che i nostri fratelli ricevevano dai Cattolici negli anni in cui era in vigore la circolare Buffarini-Guidi. Queste sono le cose che noi che apparteniamo a questa generazione e che non abbiamo vissuto quegli anni abbiamo sentito dai fratelli anziani che vissero in quel periodo. Chi si convertiva dagli idoli all’Iddio vivente, cioè chi abbandonava la chiesa romana dopo essersi ravveduto e dopo avere creduto nel Vangelo, veniva messo al bando nel suo paese o nel suo quartiere perché veniva considerato un apostata, uno che aveva dato retta al diavolo, senza parlare degli insulti e dei torti che riceveva nella sua vita privata dai preti e dai loro fedelissimi seguaci. Gli stessi parenti li trattavano come se fossero stati degli appestati capaci di trasmettergli una malattia infettiva morale. Quando li sentivano parlare in altre lingue dicevano che avevano il diavolo ed altre diavolerie. I bambini venivano mandati dai preti a disturbare le riunioni di culto che si tenevano nelle case dei credenti lanciando le pietre contro le porte di casa o sul tetto; talvolta questi piccoli emissari lanciavano gli insulti che il prete gli comandava di lanciare contro i cosiddetti evangelisti. In quei tempi le nostre Bibbie erano messe al bando infatti i preti ordinavano a tutti coloro che ne entravano in possesso di non leggerle, ma di bruciarle o di portarle a loro.

NOTE

[1] Il testo della circolare diceva: ‘Esistono in alcune province del regno semplici associazioni di fatto che, sotto la denominazione di pentecostali o pentecostieri o

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neumatici o tremolanti, attendono a pratiche di culto in riunioni generalmente presiedute da ‘anziani’. Il culto professato dalle anzidette associazioni, non riconosciute a norma dell’articolo 2 della legge 24 giugno 1929, n. 1159, non può ulteriormente essere ammesso nel regno, agli effetti dell’articolo 1 della citata legge, essendo risultato che esso estrinseca e concreta in pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all’integrità fisica e psichica della razza. Pertanto le Loro Eccellenze provvederanno subito per lo scioglimento, dovunque esistano, delle associazioni in parola, e per la chiusura dei relativi oratori e sale di riunione, disponendo conseguentemente anche per una opportuna vigilanza, allo scopo di evitare che ulteriori riunioni e manifestazioni di attività religiosa da parte degli adepti possano avere luogo in qualsiasi altro modo o forma. Si gradirà sollecita assicurazione dell’adempimento’.

Guido Buffarini Guidi

Tratto dal libro di Giacinto Butindaro ‘La Chiesa Cattolica Romana’ pag. 314 – 316


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