“ Qualcuno domandò “ perché D-o dovette addormentare Adamo per togliergli la costola per formare Eva, non poteva Lui che è D-o trovare un modo diverso e indolore per fare ciò?”
La risposta del maestro fu…” infatti D-o fece così in principio ma Adamo assistendo alla creazione di Eva vide di cosa era fatta: carne, sangue, e fluidi e ne ebbe repulsione.
Allora D-o lo addormentò.
Al suo risveglio Adamo vide l’opera compiuta e poté ammirare Eva in tutta la sua spendente bellezza e ne fu attratto “.
Questi passi li troviamo nella prima lettura biblica, nella narrazione della Genesi, al tempo in cui D-o creò ogni cosa.
Genesi 2:21 Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa. 22 Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo. 23 L’uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo».
Una riflessione importante e attualissima s’impone dopo la lettura.
Guardare, o meglio, vedere gli altri per ciò che sono nel loro intimo, internamente e schiettamente, fa sì che a volte li respingiamo.
Forse perché siamo indotti a pensare che, in fondo, siamo fatti nello stesso modo.
Ci viene facile, facilissimo, notare i difetti altrui, ( meno i pregi ) trarre conclusioni, esprimere giudizi e addirittura sentenze.
Siamo capacissimi di respingere, allontanare o emarginare qualcuno arrogandoci un diritto che non ci appartiene.
È preferibile guardare e accontentarsi dell’immagine esteriore che approfondire.
L’aspetto formale è quanto di più gratificante ci sia per l’uomo, poiché appaga i nostri sensi e poco ci interessa di chi sia in realtà o in verità un Fratello, una Sorella o comunque un’altra persona.
L’interiore è in relazione a ciascuno, l’esteriore è in relazione a noi tutti.
Va da se che in seguito ( quando la verità si svela ) la delusione sarà praticamente certa.
Esprimiamo noi stessi in modo estetico e accomodante per assecondarci la benevolenza, l’ammirazione e l’amore altrui nei nostri confronti.
Oscuriamo la vista della nostra intimità con un comportamento creato appositamente per rimandare agli altri l’immagine di chi vorremmo essere, tutto ciò occultando il “modello” originale.
Spesso non siamo espressione di ciò che siamo, ma farsa di ciò che vorremmo essere… e non pensiamo agli altri.
Questo prevalentemente è il linguaggio, privo di sincerità, di questi tempi. Apparire è spesso l’imperativo di questa società.
Essere, data la natura corrotta dell’uomo non è né conveniente, ne facile.
Essere ci impone di mettere in luce i molti aspetti di noi stessi ( che sappiamo ) non vanno bene, che andrebbero cambiati ai quali però siamo molto affezionati, giacché impersonano quell’altro noi stesso che là fuori ci piace e ci serve.
Essere vuol dire mettere a nudo il nostro interiore perché gli altri possano vederlo, renderlo vulnerabile, così come Adamo vide Eva mentre il Signore la formava, per esserne forse allontanati.
Apparire semplifica le cose! L’apparire è accomodante, ci permette di soddisfare un falso Ego che non rispecchia il nostro interiore ma ci adatta a questo tempo.
Tuttavia apparire è fonte di disagio, di qualcosa che è in costante opposizione alla nostra verità interiore.
Crea problemi di cui non conosciamo l’origine, diviene quindi possibile non spiegarsi perché pur essendo ben collocati nella società, non abbiamo pace interiore.
In opposizione “Essere” potrebbe portarci a condurre una vita complicata, ma ad esprimere, forse, il meglio di noi stessi.
Proprio perché tentiamo di manifestare qualcosa che siamo davvero, riuscendo ad esprimerlo, non potrà che essere eccellente.
UN MELO CHE PRODUCE MELE, OVVERO: GUARDA LA TRAVE NEL TUO OCCHIO!
Come distrarsi da questo circolo vizioso, In fondo… non è questo l’insegnamento di Gesù?
Egli obbediva alla voce del Padre senza reticenze, osservando la legge è trasgredendo appositamente alla dottrina distorta degli uomini.
Se avesse fatto miracoli in conto terzi l’umanità lo avrebbe portato alle stelle, quelle umane, Egli invece è salito in cielo, e la differenza non è astrologica!
Come sempre la parabola e l’insegnamento sono a portata di “intendimento” GUARDA LA TRAVE NEL TUO OCCHIO!
“ Ciò mi ricorda una cosa che mi fa sorridere: ho rotto gli occhiali, ma io sono uno che sa aggiustare quasi tutto quindi ci provo, aimè per riparare gli occhiali devo toglierli e togliendoli non ci vedo nulla, allora?” Quanto è facile vedere i difetti altrui, lì abbiamo sempre gli occhiali sul naso, se non la lente d’ingrandimento.
Noi vorremmo essere conformi al nostro interiore ( da qui la tristezza nel Signore ), ma se abbassiamo le difese mostrandoci, saremmo vulnerabili.
Così ogni uno di noi sa di “correre dietro al vento” adattandosi a questi tempi, sperando nella bontà divina, non lasciandosi vedere per come è e cercando di non vedere gli altri. Il loro vero essere, la loro vera sofferenza, il loro vero amore, le loro vere qualità.
Tutto ciò potrebbe inorridirci, suscitare antipatia, desiderio di allontanamento, succede sempre verso ciò che non è coerente alla nostra visione della vita.
L’uomo per questioni di fragilità o debolezza tende ad aggregarsi a conformarsi, là si riveste e si adatta sentendosi protetto all’interno di un gruppo, rinunciando però alle sue particolari prerogative.
Chi si aggrega si trasforma, prende abitudini, linguaggio, abbigliamento, del gruppo al quale appartiene.
Automaticamente respinge gli altri e tutti…dico tutti nascondono se stessi come in una tana.
Come tornare indietro dal sonno di Adamo? Come innamorarsi di un essere diverso da noi una volta che lo abbiamo visto nudo del suo Ego, cosa può farci accettare l’altro comprendendo che egli pure è espressione di pensiero creativo divino? …per quanto sia lontano da noi.
Quale cura, quale farmaco? Ebbene la buona notizia è che esiste un antidoto perfetto alla sonnolente apparenza di questo mondo, un antidoto che riporterà ogni visione alla sua forma originale.
Annienterà ogni conformità e la renderà accettabile.
Non si compra e non si vende, eppure è accessibile a tutti, si chiama AMORE…AMORE DIVINO.
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