LA MUSICA: BELLEZZA DI DIO

Avete mai immaginato un pianeta sordo? O meglio senza suoni, senza musica? Terrificante,  vero? E’ sufficiente guardarsi attorno per immaginare il vuoto; il silenzio assordante nell’assenza di armonie piacevoli: il canto degli uccellini al mattino, lo scorrere di un ruscello, la pioggia battente, il crepitio del fuoco, il verso di un animale, il battito cardiaco.

Dall’inizio dei tempi  i suoni della natura hanno ispirato l’umanità, influenzando profondamente le tradizioni musicali di tutte le culture. I suoni naturali erano  e sono tutt’ora ispirazioni per  composizioni musicali i cui toni  parlano  del cielo e dell’Essere Supremo.

Le ultime scoperte scientifiche, riconoscono l’importanza della musicalità nella vita quotidiana, i suoni dolci, pacati, lievi, possano rivelarsi  un benessere per la nostra salute mentale, fisica e spirituale. Contrariamente, suoni stridenti, acuti o cupi possano danneggiare i nostri equilibri, sino ad incupirli.

Non vi è dubbio: la musica è una delle creazione del Signore. Una delle polemiche principale ancora aperte fra fisici, scienziati e studiosi, è la ricerca continua dell’esistenza di Dio; se tralasciassero i loro preconcetti e fossero più attenti alle più elementari interpretazioni della natura ascoltando  attentamente ciò che ruota attorno a loro… avrebbero risparmiato notti insonne!

Quante volte capita di meravigliarsi dinnanzi ad un tramonto, al mare impetuoso, allo sbocciare dei fiori, alla  nascita di un neonato  o  altri fenomeni naturali? Quando si ammira la potente bellezza con occhi di bambini scevri da  filtri, il cuore si alleggerisce e la gioia si manifesta  attraverso le note eufoniche.

Dall’inizio della creazione sino al ritorno di Cristo,  si è riprodotto un rigo musicale ciclico di tutta la storia dell’umanità e del Signore  Creatore e Padre, propriamente tramandato  attraverso la Bibbia affinché, tutti gli abitanti della terra, possano acquisirne benevolmente  nella gioia del Signore.

In Giobbe 38:7 si denota dalla risposta del Signore al proprio servo, l’esistenza della musica prima della fondazione del mondo:

“Su che furono poggiate le sue fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare, quando le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di Dio alzavano grida di gioia?”

“Lodate l’Eterno perché è cosa buona salmeggiare al nostro Dio; perché è cosa dolce e la lode è convenevole”  Salmo 147:1.

Nella Sacra Bibbia circa 600 passi parlano di musica, e la maggioranza si trovano nell’Antico Testamento. La musica accompagna i vari aspetti della vita materiale e spirituale del popolo d’Israele:

Mosè, loda ringrazia  per le  meraviglie di Dio fatte in Egitto per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù (Esodo, 15:1-19).

Debora, esalta la grandezza di Dio nella difesa del Suo popolo (Giudici cap 5)

Anna, ringrazia Dio per la Sua opera (1 Samuele 2:10).

Maria,  esalta il Nome di Dio per la Sua scelta (Luca 1:46 – 55).

Zaccaria,  ringrazia Dio per la Sua misericordia verso il Suo popolo (Luca 1:18-29).

Simeone e Anna, esaltano Dio per la Sua opera di Redenzione donando il Salvatore (Luca, 2:25-38).

Caleb, il servo di Dio decanta la Sua fede nell’aver ubbidito ai Suoi Piani. (Giosuè14:6–15).

Davide, che decanta la sua certezza quando proclama che il Signore è il Sommo Pastore (Salmo 23).

Come tutti gli ebrei, anche Gesù fin da piccolo avrà sentito, imparato e cantato i salmi nel Tempio, nelle Sinagoghe e a casa. Nel  vangelo di Marco  dopo l’Ultima cena, è scritto: “E, dopo aver cantato un inno, uscirono, dirigendosi verso il monte degli Ulivi (Marco 14:26).

Tra i primi cristiani si è mantenuta la consuetudine di cantare e di pregare elevando  armonie e lo stesso Apostolo Paolo scrisse nella lettera alla chiesa di Efeso “intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore…” Efesini  5:19

La musica è un mezzo privilegiato di comunicazione, che ha conservato il suo fascino, per tutte le epoche, gli  status e gli idiomi.

L’espressione attraverso il canto consente di  evocare sentimenti palesi, celati o mai vissuti, quindi un arricchimento personale incedibile., e se l’ interpretazione avviene in  gruppo,  crea fratellanza,  concetto di appartenenza oltre a nutrimento simultaneo nell’assaporare la pregevolezza della musica e delle parole.

Qualunque sia il ruolo svolto nel canto, Dio guarda al cuore e si compiace mentre le  voci  gli offrono  lodi cantate con la pienezza spirituale, da cui   scaturiscono: lode, adorazione, ringraziamento, sincero amore fraterno, incoraggiamento ed è da queste espressioni  di riconoscente gratitudine verso Dio che i credenti ricevono e vivono più liberamente la vita nello Spirito Santo.

“La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali”  Colossesi 3:16.

I  canti di ringraziamento,  di lode, di adorazione o di evangelizzazione,  rispecchiano le caratteristiche di Dio e i sentimenti che sono nel cuore dei suoi figli, con un linguaggio accessibile anche al non credente.

“Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce” 2Pietro 2:9.

L’ETICA DOTTRINALE DELLA MUSICA

Come tutti i  “linguaggi”  terreni anche i  generi musicali possono produrre messaggi o suoni  antagonisti o  in contrasto con la Parola di Dio a tal punto da divenire  pericolosi  per i contenuti e le caratteristiche  degenerative.

Lucifero, principe di questo mondo, fu creato con una ricchezza di talento musicale, evidentemente usato nell’adorazione a Dio: “eri in Eden, il giardino di Dio; eri coperto di ogni tipo di pietre preziose: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi, oro; tamburi e flauti erano al tuo servizio, preparati il giorno che fosti creato. Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Ti avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità. Per l’abbondanza del tuo commercio, tutto in te si è riempito di violenza e tu hai peccato; perciò io ti caccio via, come un profano, dal monte di Dio e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore si è insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saggezza a causa del tuo splendore. Io ti getto a terra, ti do in spettacolo ai re”. Ezechiele 28:13-17

La caduta di Lucifero dovuta alla sua malvagità, condusse lo stesso,  alla adulterazione della  musica  in attacchi  perversi  contro Dio, ovviamente, con il solo scopo persistente di allontanare le persone dalla pura adorazione votandole alla distruzione.

“Allontana da me il rumore dei tuoi canti, perché non voglio udire la musica delle tue arpe”. Amos 5:23.

“Improvvisano al suono della cetra, si inventano strumenti musicali come Davide” Amos 6:5.

LA MENTE UMANA E LA MUSICALITA’

La ricerca scientifica ammette che  l’influenza  conseguente all’ascolto di musica, non raggiunge solo una parte degli organi ma ogni muscolo e ogni funzione digestiva, respiratoria, circolatoria e secretiva, ed inoltre sottolinea la sensibilità  dei circuiti neurali del cervello ai principi armonici, rimarcando la possibilità di alcuni ritmi nel causare una rara malattia conosciuta come “epilepsia musicogenica”, la quale  provoca  un tormento talmente  insopportabile  da istigare alcune delle sue vittime al suicidio o omicidio.

Possiamo chiaramente vedere che la musica ascende o trascende  il corpo in due modi distinti: direttamente, con gli effetti che il suono produce sulle cellule e gli organi, e indirettamente, processando le emozioni, che a loro volta influiscono nelle numerose funzioni  biologiche corporee.

Leggendo in Esodo 32, si denota  l’uso improprio della musica, ai versetti 17 e 18 è scritto: “Or Giosuè, udendo il clamore del popolo che gridava, disse a Mosè: «Si ode un fragore di battaglia nell’accampamento». Mosè rispose: «Questo non è grido di vittoria, né grido di vinti; il clamore che io odo è di gente che canta”. Il popolo sfrenato, chiassosamente festeggiava e dimenticandosi di Dio, adorava un vitello d’oro”.

Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto. Ora ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono. Non diventate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo sedette a mangiare e a bere e poi si alzò per divertirsi” Corinzi 10:58

Occorre  prestare attenzione a quanto si ascolta anche se ciò proviene dal  cantante  o dal gruppo preferito, soprattutto se i testi in lingua straniera risultano incomprensibili, maggiormente se  alcuni artisti ostentano comportamenti blasfemi, dichiarandosi adoratori del malvagio e i  loro testi rivelando tendenze al mistico o all’occulto incitano l’assunzione di stupefacenti,  l’immoralità e il suicidio.

Negli anni 60, 70 e 80 alcune band incisero i loro vinili nascondendo i messaggi  subliminali: back masking (tecnica che prevede l’inserimento di messaggi nascosti nelle registrazioni audio) nelle loro canzoni, le  composizione antiscritturale inneggiavano  il mondo diabolico decantando alcuni aspetti. Malgrado il parere di alcuni studiosi delle Sacre Scritture, i quali perseverano nel ritenere la musica  moralmente neutra anziché  morigerata o corruttibile e pertanto non insidiosa nel pilotare i  soggetti a trasgredire; la Bibbia insegna chiaramente  e mostra la capacità di come la   musica possa esercitare potere sulle emozioni o sullo stato d’animo.

“Ordini ora il nostro signore ai tuoi servi, che stanno davanti a te, di cercare un uomo che sappia suonare l’arpa; quando il cattivo spirito permesso da Dio verrà su di te, l’arpista si metterà a suonare e tu ti sentirai meglio». Saul disse ai suoi servitori: «Trovatemi un uomo che suoni bene, e conducetelo qui»” I’Samuele 16:15-17.

“Or quando il cattivo spirito permesso da Dio veniva su Saul, Davide prendeva l’arpa e si metteva a suonare; Saul si calmava, stava meglio e il cattivo spirito andava via da lui.” 1Samuele 16:23.

“Ma ora conducetemi un suonatore». E avvenne che, mentre il suonatore arpeggiava, la mano dell’Eterno fu sopra Eliseo.” II Re 3:15

La buona musica per essere definita  Cristiana deve essere  fedele alla Parola di Dio, deve rispecchiare i sentimenti di amore, perdono, di speranza  ma sopratutto di salvezza. Deve onorare Dio con i nostri corpi e la nostra voce e non deve essere un’assordante frastuono di strumenti che impediscono all’assemblea di glorificare Dio, danneggiano l’udito.

O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!” ICor. 6:19-20).

Lo stile musicale non deve essere un parallelo o una scopiazzatura dei canti mondani ma santificazione e consacrazione  siano punti fondamentali.

“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” Rom. 12:2.

Musica che cerca di copiare gli stili del mondo, non fa onore a Dio.

Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.  1Giovanni 2:15-17.

Lella Francese

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