di John MacArthur – “Fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri”(Gal. 5:13). Una delle mie gioie come pastore è quella di insegnare alle persone la Parola di Dio e spiegare le sue implicazioni nelle loro vite. Tra i dubbi che la gente esprime, non figurano domande su se sia sbagliato mentire, truffare, rubare, uccidere, commettere adulterio, o concupire. Né mi viene chiesto se i Cristiani dovrebbero leggere la Bibbia, pregare, o parlare agli altri della salvezza in Gesù Cristo. La Bibbia infatti è molto chiara su tutti questi punti. C’è, però, una serie di domande che si trova in un’area che potremmo definire “grigia”. Sono domande che riguardano la libertà cristiana dei credenti. Quali svaghi sono accettevoli? Quale tipo di musica possiamo ascoltare? Come dobbiamo vestirci, cosa mangiare o bere, come impiegare il tempo libero? La Bibbia dà una risposta a queste domande?Alcuni potrebbero dire “no, la Bibbia non ne parla; puoi fare tutto quello che ti pare, sei libero!”. Sebbene la Bibbia non elenchi specificamente ogni possibile decisione che ti troverai a fronteggiare nella vita, essa spiega i principi che regolano la libertà cristiana.
Essi consentono di discernere ciò che è buono e camminare nella libertà secondo la volontà di Dio, e alla Sua gloria.
MI PORTERÀ BENEFICIO SPIRITUALE? “Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica.” (1 Cor. 10:23)Una cosa “utile” è qualcosa che porta vantaggio; ed “edificare” vuol dire fortificare spiritualmente. Basandoti su questo verso, domandati: “È una cosa che migliorerà la mia vita spirituale? Mi indurrà al bene? Mi edificherà spiritualmente?” Se no, dovresti seriamente riflettere sull’utilità della cosa che vuoi fare.
MI CONDURRÀ AD UNA SCHIAVITÙ?”Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna.” (1 Cor. 6:12)In questo verso, l’apostolo Paolo dice: “non mi lascerò dominare da cosa alcuna”. Se dunque si tratta di qualcosa che può diventare un’abitudine, guardati dal cadere sotto il suo controllo. Se sei servo del Signore Gesù Cristo, non puoi esserlo di altri.
CONTAMINERÀ IL TEMPIO DI DIO? “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.” (1 Cor. 6:19-20) Non fare nulla che possa causare danno al tuo corpo, o esporlo alla vergogna – esso è l’unico mezzo che hai per glorificare Dio. Il passo di Romani 6:13 dice: “Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti d’iniquità, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia”. Il modo in cui scegli di usare il tuo corpo dovrebbe sempre riflettere la tua volontà di onorare Gesù Cristo.
SARA’ CAUSA DI INCIAMPO PER QUALCUNO? “Ora un cibo non ci rende graditi a Dio; se mangiamo, non abbiamo nulla di più, e se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno. Badate però che questa vostra libertà non divenga un intoppo per i deboli.” (1 Cor. 8:8-9)Questo è un principio dell’amore. Infatti Romani 13:10 dice: “L’amore non fa alcun male al prossimo; l’adempimento dunque della legge è l’amore”. Se sai che la tua scelta – ciò che tu consideri “nei limiti” e accettevole – può far inciampare e peccare un altro Cristiano, allora ama quel fratello o quella sorella abbastanza da non esercitare quella tua libertà. Non è un comportamento visto di buon occhio dalla nostra società egoista, ma è biblico. Continuare a indulgere in una libertà legittima causando problemi ad un altro Cristiano, è peccato.
Infatti, “peccando in tal modo contro i fratelli, ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro Cristo. Perciò”, prosegue Paolo con un esempio, “se un cibo scandalizza mio fratello, non mangerò mai più carne, per non scandalizzare mio fratello” (1 Cor. 8:12-13).
CONTRIBUIRÀ ALLA CAUSA DELL’EVANGELO? “Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla chiesa di Dio; così come anch’io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l’utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati.” (1 Cor. 10:32-33) Che tu ne sia cosciente o meno, ciò che tu permetti o freni nel tuo comportamento influenza la tua testimonianza per Cristo – e il mondo ti osserva. È una questione di testimonianza – ciò che la tua vita riflette su Dio e sulla tua esperienza con Lui. La tua testimonianza può solo dire la verità su Dio, o dire una menzogna. Le scelte che tu compi nelle aree “grigie” devono riflettere la tua volontà di non causare offesa al nome di Dio, ma anzi portarGli lode.
VIOLERÀ LA MIA COSCIENZA?”Ma chi ha dei dubbi riguardo a ciò che mangia è condannato, perché la sua condotta non è dettata dalla fede; e tutto quello che non viene da fede è peccato.” (Rom. 14:23)Prima, Corinzi 10:25-29 contiene tre riferimenti all’astenersi da una pratica per motivi di coscienza. Infatti, se la tua coscienza è in dubbio o è turbata da ciò che stai considerando di fare, non farlo. È importante avere una coscienza pura davanti a Dio, affinché la tua comunione con Lui non sia impedita. Solo perseverando nella preghiera e studiando la Parola di Dio, potrai comportarti “come figli di luce… esaminando che cosa sia gradito al Signore” (Efes. 5:8-10).
PORTERÀ GLORIA A DIO?”Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio.” (1 Cor. 10:31)Questo verso riassume chiaramente l’obiettivo di tutti i principi elencati. Il grido del nostro cuore non è di glorificare il nostro Signore e Salvatore con le nostre vite? Pensa un momento al risultato della tua decisione – Dio sarà glorificato, onorato e lodato mediante essa? Oh che possiamo dire con Gesù: “Io ti ho glorificato sulla terra” (Giov. 17:4).
Fonte: http://www.chiesadiroma.it/
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