La vita a volte è molto dura con la gente. A volte essa riserva situazioni così fitte, che diviene troppo difficile vedere oltre. Le circostanze negative formano barriere di pessimismo e negatività. Sembrano essere impenetrabili.
Tu che leggi, forse hai tentato per un tempo di attraversare una situazione molto difficile,
molto buia, e non ci sei riuscito. Le circostanze ti si stringevano addosso, come una morsa alla gola non ti facevano respirare … non vedevi via di uscita e ci hai rinunciato. Sconfitto ti sei voltato indietro ed hai cominciato a correre nel lato opposto. Hai lottato ed hai perso! Ed ora stai accumulando tante sofferenze.
L’esperienza di chi ci ha preceduto ci insegna tante cose. Ancor di più se queste persone erano anche uomini e donne di Dio, cioè pienamente devoti e consacrati a Dio. Persone che hanno avuto un rapporto intimo con Dio, che hanno visto la gloria di Dio davanti ai propri occhi. Persone che mentre erano in vita hanno lottato ed hanno vinto. Hanno lottato contro le mille tempeste della vita ed hanno vinto.
Gente che ha fatto di Gesù il proprio Salvatore e Signore, ha vinto sul peccato che li teneva lontani da Dio.
Si sente parlare di peccato, ma cosa è?
Il peccato è un’offesa a Dio. Il peccato e quando l’uomo non mette a segno la volontà di Dio, quando si comporta in modo contrario a quello che Dio stesso desidera. Peccato si dice quando l’uomo compie un’azione e ne manca il bersaglio: “peccato, bersaglio mancato”, è quello che avviene nei confronti di Dio. Quando l’uomo si comporta in modo contrario a quello che Dio ci ha fatto conoscere tramite la Bibbia, ecco che l’uomo commette peccato, manca il bersaglio. Il bersaglio perfetto per l’uomo è avere una perfetta comunione con Dio, un rapporto leale e sincero con Lui. Esseri onesti con Dio, rispettarLo, cercare di non offenderLo con la propria condotta. L’uomo è stato creato per vivere in armonia con il suo Creatore. Tutto ciò che impedisce questa armonia, questa intima unione e comunione, viene definito peccato.
È possibile per l’uomo non peccare? No! Da quando il peccato è entrato nel mondo, per l’uomo è impossibile essere giusto, perfetto. È impossibile essere irreprensibili rispetto a quello che la Bibbia indica. Così Dio ha previsto un modo per rendere l’uomo “giusto”: ha mandato il suo Unigenito Figlio Gesù a morire sulla croce per l’intera umanità, affinché CHIUNQUE creda in Gesù ottenga Giustificazione e la Salvezza della propria anima. L’uomo attraverso il sacrificio di Gesù viene GIUSTIFICATO, cioè Gesù ha già pagato sulla croce il prezzo dei peccati dell’umanità con la propria morte e resurrezione.
“Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” Giovanni 3:16
Dopo aver provato a spiegare cosa è il “peccato” ritorniamo a noi.
Dicevo pocanzi che molte volte abbiamo da imparare da chi ci ha preceduto.
Nella Bibbia ci viene narrata la storia di Giosuè. Giosuè fu un uomo che imparò tanto da Mosè suo predecessore. Egli si ritrovò più volte a fare le stesse esperienze. Lui poté risultare vincitore nella vita perché prese spunto da un grande uomo di fede quale era Mosè.
Voglio portarti ad un evento in particolare, la conquista di una cittadina che si chiamava Ai.
Troviamo questa storia nel libro di Giosuè al capitolo 8.
Dio aveva dato a Giosuè una strategia per conquistare Ai. Gli disse di tendere un’imboscata alle spalle della città. Poi Giosuè elaborò tutta una tattica affinché l’imboscata filasse per il verso giusto.
L’attacco di Giosuè stava funzionando, e ad un certo punto, leggi cosa Dio disse a Giosuè: “Allora l’Eterno disse a Giosuè: ‘Stendi verso Ai la lancia che hai in mano, perché io sto per dare Ai in tuo potere’. E Giosuè stese verso la città la lancia che aveva in mano.” Giosuè 8:18
e poi … “Giosuè non ritirò la mano che aveva stesa con la lancia, finché non ebbe sterminato tutti gli abitanti d’Ai.” Giosuè 8:26
Dio gli chiese di fare una cosa singolare, un comando strano. Per chi non è pratico di Bibbia può essere difficile capire il perché di un tale comando.
Se leggi quello che avvenne al suo predecessore potrai comprendere molto di più il comando di Dio.
“E Mosè disse a Giosuè: ‘Facci una scelta d’uomini ed esci a combattere contro Amalek; domani io starò sulla vetta del colle col bastone di Dio in mano.” Esodo 17:9
“E avvenne che, quando Mosè teneva la mano alzata, Israele vinceva; e quando la lasciava cadere, vinceva Amalek. Or siccome le mani di Mosè s’erano fatte stanche, essi presero una pietra, gliela posero sotto, ed egli vi si mise a sedere; e Aaronne e Hur gli sostenevano le mani: l’uno da una parte, l’altro dall’altra; così le sue mani rimasero immobili fino al tramonto del sole. E Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente, mettendoli a fil di spada.” Esodo 17:11-13
Interessante vero? Mosè prima di Giosuè aveva fatto la stessa esperienza.
Il bastone per Mosè rappresentava molto. Dio si servì tanto di Mosè per operare prodigi tramite il suo bastone. E Giosuè di questo ne era stato più volte testimone.
Dio disse a Mosè: “Or prendi in mano questo bastone col quale farai i prodigi.” Esodo 4:17
Nello specifico mentre Giosuè combatteva contro gli Amalechiti, Mosè era sul monte con le sue braccia alzate e il bastone in mano. Quel bastone era la fiducia di Mosè in Dio, e come se, quando lui aveva le braccia alzate Dio stesso combatteva per lui in favore del popolo. Giosuè ne era testimone oculare. Aveva visto la fede di Mosè in azione. Quando Mosè prendeva il bastone significava che si stava preparando all’azione, significava che stava per esercitare la sua fede in Dio. Significava che Dio era pronto a manifestare la Sua potenza.
Quando Dio disse a Giosuè: “Stendi verso Ai la lancia che hai in mano, perché io sto per dare Ai in tuo potere” … sicuramente il pensiero di Giosuè andò al suo predecessore. Avrà ripensato a tutte le cose che Mosè aveva compiuto con il suo bastone in nome di Dio. Sapeva che quelle parole erano l’invito da parte di Dio a riporre la propria fiducia in Lui. E come se Dio gli stesse ricordando che come era stato con Mosè sarebbe stato anche con lui, come aveva operato fedelmente per mezzo di Mosè avrebbe operato fedelmente tramite lui. Dio gli stava dicendo che Lui era pronto a combattere ancora per il suo popolo, stava ricordando a Giosuè che Lui non era cambiato.
Le persone passano, i ministri muoiono, ma Dio è eterno non cambia mai.
Così Giosuè impugna la sua lancia e con fiducia sfida ogni timore, sfida ogni paura, con la sua lancia penetra le oscurità che tentano di attaccare l’anima e di soffocarla. Con la sua lancia in alto dichiara guerra al nemico. Quella lancia tesa in alto fino alla fine della battaglia esprime fiducia in Dio e determinazione. Determinato a vedere il nemico sconfitto. Quel nemico che nella battaglia precedente aveva portato tanta sofferenza al popolo di Israele. Quel nemico che aveva spaventato il popolo, che aveva scoraggiato i cuori … ora doveva essere sconfitto.
Caro lettore, cosa intendi fare? Cosa ti sta spaventando? Cosa mette timore e scoraggiamento nel cuore? Cosa ti ha fatto voltare le spalle e scappare da determinate situazioni perché non ne vedevi via di uscita?
Oggi ti invito a prendere tra le mani e a sollevarla in alto la “lancia della fiducia in Dio”.
Si, ti invito ad avere fiducia in Dio. Hai tentato con tutti i mezzi di vincere certe cose nella tua vita e non ci sei riuscito. Lascia che sia Dio stesso a combattere per te. Se metti in Dio la tua fiducia, se ti fidi di Lui, se credi che Egli possa fare qualcosa per te, allora vedrai grandi vittorie nella tua vita. Se hai fallito più volte non tentare di nuovo con le tue forze, affidati a Dio.
“Questa battaglia non l’avete a combatter voi: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che l’Eterno vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e l’Eterno sarà con voi.” 2 cronache 20:17
Dio promette di combattere per noi e con noi le nostre battaglie SE ci fidiamo di Lui.
Che costa fidarti di Dio? Hai perso tutto, le hai provate tutte, perché non provi anche con Dio? Ti chiedo di usare ancora una volta la tua fede e di riporla in Dio. Se la riponi in Dio essa sarà come una lancia. Questa lancia ti permetterà di penetrare nelle oscurità e di vincere.
Leggi ancora queste poche righe:
“Or una donna che aveva un flusso di sangue da dodici anni, e molto aveva sofferto da molti medici, ed aveva speso tutto il suo senz’alcun giovamento, anzi era piuttosto peggiorata, avendo udito parlar di Gesù, venne per di dietro fra la calca e gli toccò la veste, perché diceva: Se riesco a toccare non fosse altro che le sue vesti, sarò salva. E in quell’istante il suo flusso ristagnò; ed ella sentì nel corpo d’esser guarita di quel flagello.” Marco 5:25-29
Decidi di fare come questa donna, ella aveva speso tutti i suoi risparmi andando dai medici e non aveva ottenuto nulla… non si arrese ma decise di fidarsi di Gesù. Questa fede la portò a compiere un azione, la portò a sperare in Gesù, il SOLO che poteva guarirla e così fu, fu completamente guarita.
Ricevette un miracolo da Gesù. La sua fiducia in Gesù non andò a vuoto, anzi la rese vittoriosa.
Caro lettore, decidi ora se essere codardo o coraggioso, se fidarti o meno di Gesù.
Dio ti riempia di fede.
Francesco Caldaralo notiziecristiane.com
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