Qual è ruolo della famiglia in una società dove le sfide sono tante, dall’insegnare il senso della competizione sociale, all’insegnare le modalità educative dell’uso dei social.
Dall’insegnare a vivere nella contraddizione e nella paura del futuro. Dalla sfida della cultura narcisista all’insegnare sentimenti ed emozioni al servizio el rispetto del prossimo, principio cardine e comandamento dell’antropologia cristiana: «ama il prossimo tuo come te stesso» (Mc 12,28) le sfide sono tante. Al di la delle descrizioni sociologiche sulla famiglia oggi, un significato psicologico è doveroso affermarlo. La famiglia dice, «chi io sono» definisce, in bene e male la personalità, l’identità e lo fa in qualsiasi modo, non solo nelle frasi che si dicono all’interno, tra membri, ma nello stile di vita che le figure significative (genitori-caregiver) adottano in prima persona. Affetto, amore, empatia, rispetto, etica e senso della giustizia e fedeltà, moralità e responsabilità si incominciano a sperimentare ed apprendere all’interno della famiglia dove la società può essere la proiezione continuativa dell’appreso. E’ vero che la società contribuisce allo sviluppo di una identità, tipico esempio è quello degli adolescenti recettivi ai modelli esterni, ma è anche vero che l’ultima parola spetta al contesto originario di riferimento; la famiglia.
La famiglia è una organizzazione sociale come lo sono altri sistemi di gruppi sociali ma in più è specifica organizzazione di filtri di stabilità e cambiamento che sono le esigenze dell’io maturo. La grossa sfida della famiglia è lottare tra lo strutturare stabilità e prepararsi ai cambiamenti. Del resto al vita è segnata dai cambiamenti di ritmo, del giorno e della notte, dall’infanzia all’età adulta e da questa alla vecchiaia, dalla vita alla morte la vita è segnata dai grandi cambiamenti. Il confrontarsi continuo con i cambiamenti senza perdere di vista la stabilità è la grossa sfida dei sistemi educativi in primis la famiglia. Per questo il salmista recita, nelle difficoltà da affrontare: «Signore mio scudo e mio baluardo» (Sm 17). Nel corso del tempo i modelli educativi e affettivi sono profondamente cambiati. La società, le relazioni le intimità sono liquide, come afferma il sociologo Bauman (Bauman, Vita liquida, Laterza 2005). E’ nella liquidità che si perde il senso della morale, il senso della colpa, quale censore, di freudiana memoria, al contenimento di azioni istintuali che ledono la libertà altrui. Senza freno si corre alla ricerca di un senso di identità che passa attraverso le domandi fondamentali della propria ricerca: ed io chi sono? (Riccardi. P., Ogni vita è una vocazione per un ritrovato benessere. Ed. Cittadella 2014). La grande sfida della famiglia è il confronto con le sfide dei giovani, ignare ai meno addetti ai lavori: tide pods challenge (ingerire pastiglie di detersivo); eyebelling (alcol negli occhi); balconing (tuffarsi dal balcone in sostegni o psicine di sotto); knochout (molestare un passante); Blackout (sperimentare per pochi secondi il soffocamento) Bird box challenge uscire per strada con occhi bendati); selfie in situazioni di estremo pericolo.
La grande sfida è il contenere e conoscere questa realtà. Comportamenti estremi che sono il grido di un provarsi di esistere e affrontare le difficoltà della vita. Sono sfide alla paura di non esistere. La sfida è far sentire di esistere ogni membro di essa.
Pasquale Riccardi D’Alise
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