Quando si legge nel primo libro di Samuele, può risultare difficile capire il dolore di Anna per la sua sterilità… o forse ero io che non capivo. Da semplice sposina mi domandavo se veramente si potesse soffrire così tanto per non riuscire ad avere un figlio, probabilmente perché fino a quel momento non ne sentivo ancora la necessità. Poi l’anno scorso le cose sono cambiate: dopo 5 anni di matrimonio il Signore ha messo nel mio cuore e in quello di mio marito di avere un figlio. Abbiamo pregato Dio che potesse donarci quello che desideravamo ed Egli ci ha risposto subito. Per tutta la gravidanza il Signore ci ha benedetto e ci ha regalato uno splendido bambino.
All’inizio dell’anno abbiamo iniziato a leggere la Bibbia dalla Genesi e questa volta, quando siamo arrivati al libro di Samuele capivo la situazione di Anna. Capivo il suo dolore davanti all’Eterno per non potere avere figli. Come può una donna sopportare di non avere nel suo grembo una vita, di non poter stringere fra le braccia il frutto dell’amore tra marito e moglie? Il dono della vita è un vero miracolo, tutto nasce da un piccolo seme per diventare poi un essere così perfetto che ogni volta che lo guardi ti stupisce e ti emoziona.
Tutto questo mi fa comprendere quanto è grande il nostro Dio, quanto è perfetto e meraviglioso e non posso che essergli sempre riconoscente per questa grande gioia che ha voluto donarmi e che posso condividere giorno per giorno con mio marito.
“L’Eterno ha fatto cose grandi per noi, e siamo pieni di gioia.” (Salmo 126:3).
Tratto da: http://www.betaniachiesaevangelica.it/
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