(Salmo 103:5) Che sazia di beni la tua bocca…”, oppure “riempie l’anima tua con il bene”. Nessuno è mai pieno abbastanza fino ad essere fino ad essere appagato del tutto, se non il credente, che solo Dio può soddisfare.
Nel mondo ci sono molti uomini sazi, ma nessuno è soddisfatto. Il Signore, invece, soddisfa appieno l’anima dell’uomo, la parte più nobile di lui, il Suo ornamento, la Sua gloria; di conseguenza, Egli sazia la Sua “bocca”, per quanto l’uomo possa essere affamato e bramoso. La soddisfazione dell’anima comporta la lode di essa e, quando la “bocca” è sazia di beni, è tenuta a parlare bene di Colui che l’ha riempita. Il nostro buon Signore ci dà realmente “cose buone”, non trastulli vani o piaceri inutili, ed Egli ce le offre del continuo, affinché in ogni momento l’anima nostra sia soddisfatta con del “bene”. Non loderemo perciò il Signore?
“Che ti fa ringiovanire come l’aquila”. IL ringiovanimento delle forze, che era dono di nuove prospettive di vita, fu concesso al salmista. Egli fu rinnovato, tornò, ad essere quello di una volta, giovane, vigoroso come un’aquila, il cui occhio può guardare al sole e le cui ali possono condurla al di sopra di ogni tempesta. La versione della Bibbia inglese King James fa riferimento alla muta annuale dell’aquila, dopo la quale essa appare fresca e giovane. L’originale non sembra alludere a questo, ma si limita a descrivere in modo semplice l’ammalato che viene guarito e rinvigorito, tanto da diventare pieno d’energia e da somigliare al volatile più forte della razza piumata, il più temerario, il più maestoso. Colui che sedeva depresso con il gufo nel salmo precedente (Salmo 1032:6), qui vola in alto insieme all’aquila. Il Signore apporta cambiamenti meravigliosi in noi; impariamo, attraverso simili esperienze, a benedire il nome Suo santo.
Charles Spurgeon
Ferrentino Francesco La Manna | notiziecristiane.com
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