Ascolta la voce delle mie suppliche quando grido a te, quando alzo le mani verso la tua santa dimora. Salmi 28:2
Da un paio di anni ho un appuntamento fisso attraverso i social con moltissime persone. Condivido, infatti, un breve video centrato su una parola per incoraggiarli ad inizio settimana. Se forse potrebbe essere presuntuoso riuscire con poche parole a dare la carica per sette giorni, non sarà disdicevole quanto vado ora a consigliare. Proprio uno di voi, questa settimana mi proponeva in piena notte la parola per iniziare ogni giornata: preghiera. E aggiungeva: “anche se è ancora buio, anzi proprio perché è ancora buio: perché come il sole si leverà, illuminerà e scalderà la Terra, dissipando le tenebre della notte, così la preghiera illuminerà e scalderà la nostra fede, scacciando le tenebre del male”. Come non approvare e condividere. Solo chi non ha mai speso dei minuti ai piedi del Signore avrà difficoltà a comprendere quale forza da essa può derivare.
Per “preghiera” non intendo un rituale mattutino o un esercizio mnemonico. Mi riferisco invece ad un’attitudine del mio essere a ricercare la guida del Signore in ogni momento, a condurre la mia persona nella Sua ombra, a zittire tutte le voci esterne e porre attenzione al dolce sussurro della Sua amorevole voce. Nel libro dei Salmi, il più antico libro di orazioni, notiamo alcune forme di preghiera: il lamento o grido di aiuto e il ringraziamento e la lode. Poi ce n’è una più intima, senza domande o esplicite espressioni di lode, senza parole pronunciate: è la preghiera silenziosa, fatta di tranquillità e fiducia come trapela dal nostro Salmo. Una tranquilla comunione con Dio si può trovare anche senza l’uso delle parole e il salmista la rappresenta con una scena cara a tutti: un bimbo tra le braccia della madre, appoggiato sicuramente sul suo seno. “In verità l’anima mia è calma e tranquilla. Come un bimbo divezzato sul seno di sua madre, così è tranquilla in me l’anima mia” (Salmo 131:2).
Come un bambino soddisfatto che ha smesso di piangere e si lascia andare nelle braccia della madre, così può “stare la mia anima” in presenza di Dio. Proprio in quell’abbraccio ti accorgi che non hai bisogno di parole, e forse neanche di pensieri. La preghiera è capace di aiutarci durante quei momenti in cui ci sentiamo come i discepoli desiderosi di quiete, ma che devono fare inaspettatamente i conti con la tumultuosa pressione dei loro pensieri quando la tempesta colpisce improvvisamente la loro barca sul mare di Galilea. Cristo è sulla barca con noi, pronto a venire in nostro aiuto. Solo la preghiera ci aiuta a scoprirlo. Forse è questo un periodo buio della tua vita, una grande tempesta imperversa sulle tue giornate. Fraternamente ti invito a tornare quel bambino sul seno della mamma, al suo gesto semplice e infinitamente dolce e la tua anima conoscerà una calma soprannaturale. Più di qualcuno ha definito la preghiera il respiro dell’anima, che travalica ogni forma liturgica e dottrina. Si tratta dello strumento più semplice, a portata di tutti. Anche se le mani sono vuote, con la preghiera hai qualcosa da offrire. Possiamo unirci così al salmista: “La mia preghiera sia in tua presenza come l’incenso, l’elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera” (Salmo 141:2). Lascia respirare l’anima tua!
Devotional 38/2018
Piano di lettura settimanale della Bibbia
16 settembre Proverbi 25-26; 2Corinti 9
17 settembre Proverbi 27-29; 2Corinti 10
18 settembre Proverbi 30-31; 2Corinti 11:1-15
19 settembre Ecclesiaste 1-3; 2Corinti 11:16-33
20 settembre Ecclesiaste 4-6; 2Corinti 12
21 settembre Ecclesiaste 7-9; 2Corinti 13
22 settembre Ecclesiaste 10-12; Galati 1
Il 21 è la Giornata Internazionale della Pace, si levi una preghiera affinché la pace regni in Gerusalemme e sulla terra tutta, mentre su ogni cuore si levi il vessillo del Principe della Pace.
Foto di Charlie Balch, www.freeimages.com
Elpidio Pezzella | Elpidiopezzella.org
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook