La fede viene dall’udire… una buona lettura aiuta

image (40)VEDERE SUSCITA INTERESSE | Vedere è certamente il senso preferito dagli uomini per motivi dì comodità e di immediatezza nella comprensione, tanto è che ancora prima della scrittura si usarono i “segni”.
Nel guardare un istantaneo senso critico, viene sviluppato dal nostro cervello che analizza in tempo reale sensazioni ed emette giudizi.
Archivia e cataloga in maniera sistematica, esso è  più di ogni altro senso quello che ci da sicurezza nell’apprendere. Il bianco è bianco! E il nero è nero! Su questo non ci piove.
Vedere ci offre qualcosa di “confezionato” e purtroppoè un po’ come togliere un verso da una frase, una frase da un contesto.
Si! Vedere è una certezza, una visione ben definita di cio che ci circonda ci rassicura e spesso  suscita interesse. Quando vediamo una cosa o un qualcuno veniamo messi al corrente indiscutibilmente in modo immediato dell’esistenza di quella cosa o di quel qualcuno, sappiamo che c’è!
Questo anche se il tema è Dio.
Romani 1:20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili.
“Nel conoscere Dio attraverso le immagini rischiamo però di credere nelle immagini che sono state create di Dio, o nelle immagini che Dio ha creato”
Nelle varie epoche sono esistiti, ed esistono ancora oggi, idoli con molteplici di forme.
Divinitá con forme animali, divinitá come astri, divinità con sembianze umane, divinità come eventi metereologici o come fuoco, acqua o che altro.
Anche se Dio è tutte queste cose, contiene tutte queste cose, ed è al di fuori di queste cose, Egli è ben definito ha un immagine, un carattere ed una personalità.
   CIÒ CHE SI VEDE INVECE … È ?
   Le immagini e ciò che si apprende da esse, hanno una fondamentale caratteristica, comoda ed utile agli uomini, l’immediatezza!
L’ emozione che un’immagine suscita viene direttamente archiviata dal cervello,  a secondo dell’emozione primaria suscitata.
Se troviamo un’immagine fastidiosa, repellente, violenta o bucolica, amabile, dolce, verrà archiviata così e ogni volta che vedremo quell’ immagine tornerà alla nostra mente la stessa sensazione, come ad esempio le emozioni suscitate dai colori.
Anche a livello inconsapevole, o addirittura subliminale, i colori contenuti in una immagine ci riporteranno al fastidio o al piacere che quella immagine ha creato in noi. Essa difficilmente verrà rielaborata, rimessa in discussione.
Dall’immagine non possiamo sapere ne’ un prima ne’ un dopo, solo deduzioni.
È possibile per noi catalogarla, collocarla e ricollocarla in seguito ad un momento storico o in un luogo geografico, ricondurla ad un evento come quello di Cristo ( ad esempio ) ma l’immagine non ci dice niente di più.
Non ci racconta chi era Gesù, in che epoca visse, non aggiunge niente alla conoscenza che abbiamo di Cristo, in sostanza non fa altro che richiamare alla memoria tutti i dati che abbiamo già nel nostro cervello.
Per fare un altro esempio: ricordiamo molto più facilmente il volto di una persona che non il suo nome e pur senza conoscerla a fondo a volte emettiamo un giudizio, che viene dai dati in nostro possesso….sguardo bieco…barba incolta…vestiti dimessi e così via, giudizi del tipo” ma che brava persona “o” che faccia da delinquente ” Salvo scoprire che la brava persona era un truffatore e il brutto ” ceffo ” un tranquillo padre di famiglia!
Ecco di fatto le cose non sono mai (o quasi) ciò che sembrano, è difficile dedurre da esse una verità, questo vale sopratutto e ancor di più nella dottrina della conoscenza di Dio.
Le immagini otre ad essere soggette a suggestioni ( come abbiamo detto ), producono anche suggestioni, emozioni che sono frutto di un processo mentale che mette in gioco tante cose.
Esse vengono alla mente in un istante, appartengono ai sensi e facilmente evocano odori, suoni, sensazioni epidermiche e altro ancora.
L’immagine è  diretta e immediatamente decreta giudizio, opinione, condanna o assoluzione, ancora prima che sia partita una riflessione.
Viene acquisita istantaneamente e istintivamente catalogata, poiché in essa ha buona parte del suo contenuto.
L’immagine viene tradotta emotivamente e dá inizio ad un processo chimico indotto da alcune sostanze che provocano sensazioni di benessere o malessere. Esse non sono stabili, semmai spingono alla ricerca, alla meditazione, provocano emozioni che sono stimoli che vanno rinnovati.
L’emozione non è propriamente l’ebrezza della conoscenza, o la comunione con Dio o compungimento di peccato.
Le immagini vanno ad arricchire la nostra banca dati del sapere, ma non quella del “conoscere”
Paolo Apostolo dice con ragione che gli uomini sono inescusabili, è sufficiente osservare il creato per comprendere l’esistenza di Dio.
Per “conoscerlo” invece, occorre qualcosa che introduca ad una trasformazione perenne, una relazione continua e continuamente in movimento, qualcosa che crei e modifichi, LA PAROLA!
Attraverso le immagini sapremo “forse” tante cose, ma non avremo fatto un solo scalino verso la comunione con Dio. Sensazioni e sentimenti fugaci non segneranno il cammino, ma un perenne inizio, un approccio senza storia.
Uno dei primi insegnamenti che ho ricevuto è …
LA FEDE CHE VIENE DALL’UDIRE È IN DIVENIRE, È ATTIVA E  SVILUPPA CONOSCENZA.
La tradizione orale anticamente e la lettura oggi, sono vie verso la conoscenza che vanno dritte al cuore. Il cuore è la chiave di accesso alla comunicazione con il Signore. La narrazione non è repentina (come l’ immagine) e viene sorbita e meditata lentamente. Essa ti lascia il tempo di elaborare un concetto, una particolare sfaccettatura, di eliminare il superfluo e (in sostanza) di tenerne il succo.
Esso sedimenterà lentamente, verità su verità si instaurerà  nel cuore e ne farà parte per sempre, se non glie lo impediremo. La parola va meditata, assimilata, digerita persino.
La Parola nel tempo perde le sue mille sfumature di significato e diventa una verità  profonda. Essa viene filtrata mille volte e diviene come acqua distillata, ciò  che ne resta di buono assume proprietà dissetanti per lo spirito.
Oggi, epoca in cui è poco in uso la tradizione orale, abbiamo sostituito con la lettura l’arricchirsi di nozioni che ci aiutino a riflettere e a meditare al fine di conoscere. Seguiamo studi, seminari, grandi oratori, per aggiungere dati alla nostra conoscenza. Ma… Quando entrerà Dio nella mia testa? Come entrerà nel mio cuore?
Nessuna di queste cose ci porterà lá dove vogliamo andare, se il nostro interesse e Dio.
Dio non si vede e non si apprende, non s’impara e non s’immagina, conoscere il Signore significa disporsi a ricevere la Sua grazia.
Affinare le doti necessarie e allontanare quelle superflue o nocive, per permettere alla pace di Dio di albergare nel nostro interiore.
È un togliere per riempire, un cancellare per riscrivere, anichilire completamente la nostra l’identità forgiata nel mondo.
Paolo Apostolo ci insegna che siamo il tempio di Dio ed è indispensabile per chi cerca il Signore svolgere il servizio del Tempio, il proprio sacerdozio.
1Cor 6:19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi.
Abbiamo ereditato geneticamente una quantità di bagagli incredibile, e piuttosto che lasciarne indietro qualcheduno… Anzi, ne accumuliamo altri.
È tutta “roba nostra” alla quale difficilmente rinunciamo. Abbiamo costruito un’altare di mattoni, eretto santuari come alti luoghi nella nostra esistenza ed ora ci è difficile demolirli
Conoscere significa “essere”, sappiamo che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio ma non ci è possibile imparare per diventare come Lui, non  ci è possibile copiare la Sua immagine.
Dio è oltre l’immagine e oltre l’immaginazione, è oltre il sapere e le nozioni, oltre la filosofia oltre la religione, oltre la dottrina, oltre il genio, oltre l’arte, oltre l’intuizione.
Credo che sia molto difficile “trovare” il Signore durante la vita, diffatti non saremo noi a trovare Lui, ma “certamente” Lui a trovare noi!
(Dio brama una relazione con l’uomo che ha creato e il rapporto non dipende da Lui ma da noi, ovvero, se noi glielo permetteremo!).
Il nostro compito è un’altro: “Raddrizzare le vie del Signore”
Matteo 3: 1 In quei giorni venne Giovanni il battista, che predicava nel deserto della Giudea, e diceva: 2 «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino». 3 Di lui parlò infatti il profeta Isaia quando disse:
«Voce di uno che grida nel deserto:
“Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri”».
PERDERE LA VISTA
Tutta la conoscenza umana non è che una scintilla della sapienza Divina, l’uomo nello scorrere della sua esistenza, durante la sua storia, non ha compreso che bagliori.
Da Newton a Einstein da Darwin al bosone di Higgs, da Aristotele a Parmenide da Tommaso d’Aquino a Meister Eckhart, l’uomo non ha mai smesso di cercare e pare che tutta la comprensione umana sia arrivata lá dove l’uomo può arrivare: disporsi alla grazia divina.
Grandi uomini… Scienziati, Dotti, Teologi o Filosofi non possono che prostrarsi al Signore per ricevere.
I migliori cervelli, i più attenti i più caparbi, hanno scrutato in ogni angolo del corpo, del pianeta e dell’universo, ma il Signore si beffa della sapienza umana e guarda con amore all’umiltà.
C’è un gran segreto nell’umiltá, una lotta sottile con l’ego.
Un segreto che in fondo non è difficile comprendere, l’incedere “rapido” della nostra vita ci ha imposto di costruire velocemente il nostro essere, senza aspettare la sua naturale evoluzione. Come una pianta che cresce in una serra fuori stagione, magari avrà un bell’aspetto ma la sostanza?
L’annullamento della personalità e del caratte che abbiamo costruito in anni, in decenni o ancora prima della nostra nascita, ci permette di “resettare” la nostra vita di superficie.
togliamo un fazzoletto di terra alla zizzania per coltivarlo di nuovo a grano. Per un tempo probabilmente resterà incolto, ma avendone cura….
Talvolta l’uomo desidera fortemente conoscere Dio il Signore, ma è legato mani e piedi alla religione, alla filosofia, alla sua caparbietà e resta convinto di poter arrivare chissà dove con i suoi mezzi. La sua intelligenza lo inganna si beffa di lui lasciandolo gioire delle sue piccole scoperte.
Un cuore vero che brama Dio lo attrae.
Dio il Signore tolse all’Apostolo Paolo tutte le sue certezze “la vista” . Tutto ciò che conosceva ( la legge ) la sua forza la sicurezza del suo ruolo nella società ” fariseo figlio di fariseo”. Con compiti importanti e ben definiti. Dio tolse tutto ciò e gli sbarrò  la strada.
Alcuni udirono la voce del Signore ma solo Paolo ebbe la visione della luce Divina poiché il desiderio di conoscenza veniva dal suo cuore.
La bellezza non conta nulla, ogni cosa, gesto o azione che compiamo, anche da Cristiani, da credenti o da uomini di fede, con l’intento di portarci davanti al Signore per piacergli o essere consoni alla nostra fede…non serve a nulla.
Non viene considerata dal Signore se non…un tralcio non buono o un cesto di fichi cattivi.
Ciò che Dio apprezza è qualcosa di molto simile a se stesso, come un fiore di coloquintide, semplice umile, utile e sopratutto conforme a ciò che Dio ha creato.
Quando la Parola parla di umiltà non è da confondersi con un modo dimesso di comportarsi, ma dello spogliarsi di tutti quegli orpelli o accessori con i quali ci siamo arrichiti personalmente, cercando di elevare il nostro interiore, il nostro spirito, la nostra condizione umana… tutto ciò  non riguarda il Signore, anzi credo che vada in senso opposto.
Matteo 13:12 Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha.
LA VITA NELLO SPIRITO
“Non è facile lasciarsi condurre dallo Spirito Santo…
perché per lasciarci condurre dallo Spirito Santo, dobbiamo conoscere la voce dello Spirito Santo. Per conoscere lo Spirito Santo dobbiamo essere uomini spirituali, per essere uomini spirituali dobbiamo diventarlo, per diventarlo dobbiamo lasciarci condurre dallo Spirito Santo”.
CONDURRE LA PROPRIA VITA GUIDATI DALLO SPIRITO SANTO
Giovanni 14: 26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
Quando arriviamo al Signore è sempre una  rivelazione,
La grande verità  c’illumina e una potente consapevolezza che Dio c’è ci pervade. Comprendiamo che Dio è luce, nello splendore della Sua Grazia e nel senso di conoscenza. Dio è  amore universale, meglio ancora Agape.
Questa ricchezza ci accompagna per molto tempo, lo zelo di sapere e di far sapere ci anima e sostiene.
La chiesa, la comunità, assorbe i nostri inconsapevoli o consapevoli sbandamenti, siamo infanti nella fede giovani,  creature ancora fragili in balia di un trasporto emotivamente molto coinvolgente e altrettanto insicuro.
I fratelli sorridono, proprio come fratelli maggiori, e correggono i nostri strafalcioni biblici, dottrinali, spirituali.
Fino a quando non arriva l’ora di incominciare a camminare.
L’equilibrio è ancora instabile e le caviglie fragili, ma passo dopo passo culto su culto, studio su studio e una  lettura biblica costante, fortificano il nostro temperamento cristiano.
Tutto bene fino a quando non incontriamo il primo scalino… noi stessi!
Il cammino è per alcuni più difficile che per altri… l’ostinatezza, la durezza del cuore giocano a nostro sfavore. La lunga permanenza in un mondo fatto di male, di corruzione e di malizia alla quale ci siamo prestati, spesso riemerge e quando lo zelo scema, se non avremo consolidato il nostro cuore attraverso una conoscenza stabile, i primi guai affioreranno.
 COME RICEVERE, ASCOLTARE, GUARDARE
Divulgare la Parola… l’insegnamento della legge, da sempre è stato tramandato da chi ne ha conoscenza come un segreto da custodire. Chiese o Caste, Santoni o Dalai-
Lama, tutto pare avvolto in gran segreto. Ciascuno sceglie i propri “discepoli”
Il Vangelo quello no! Deve essere ascoltato da tutti. Ma è importante diffonderlo con cura e attenzione, perfino con un po’ di timore. È  saggezza e profondità Divina.
Chi riceve un insegnamento in tal senso, oltre che applicarlo e metterlo in pratica (regola senza la quale sapere non serve a nulla) ne sarà probabilmente un futuro divulgatore. Lo Spirito Santo stesso si userà di coloro che apprendono e hanno discernimento nella verità.
Diventa naturale per essi rispondere alla chiamata che li sospinge a portare sia testimonianza che Insegnamento.
È indispensabile quindi che tale dottrina rivesta un’autenticitá indiscutibile e che non permetta interpretazioni, autonome o visionarie.
Apocalisse 22: 18 Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; 19 se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro.
L’argomento e di massima importanza e non permette squilibri, la Parola di Dio è una! La conoscenza è una, una è la saggezza, uno il fondamento, una la misericordia e una la compassione, uno è il Regno.
La Parola viene sussurrata attraverso la lettura o per mezzo di un’ autorevole oratore direttamente allo spirito, che ne riconosce l’autenticità ed è sospinto ad estromettere il superfluo dal nostro interiore.
Inizia facendoci sentire a disagio in rapporto a quel menzoniero aspetto che guarda alla carne e non allo spirito. Egli, lo Spirito, ci compunge di peccato che per sua natura è sofferenza spirituale.
La legge Divina per risultare potente deve combaciare perfettamente con ciò che abbiamo nel nostro cuore. Chi “assimila” modificherà spontaneamente il proprio comportamento.
Il primo “aggiornamento” quindi stá nel “togliere” tutto ciò che non è conforme. Lá nel nostro intimo, nel tempio dello spirito Santo, risiedono stabili i fandamenti della verità.
Giovanni 14: 21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».
LA LODE E L’ADORAZIONE APPARTENGONO ALLO STESSO CAMMINO..
Lo spirito percepisce i suoni del creato, e nella creazione ogni cosa emette vibrazioni, che altro non sono, se non musica, armonia.
L’importanza della lode, nella adorazione a Dio è fondamentale, essa prepara un canale speciale per la comunione con Dio, libera, apre varchi, allontana sentimenti e sensaioni negative.
ANCHE LA CREAZIONE È SOGGETTA ALL’ UDIRE
Gen 1:1 Nel principio Dio creò i cieli e la terra.
2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.
3 Dio disse: «Sia luce!» E luce fu.
Noi tutti sappiano che Gesù stesso è il creatore della nostra fede e sappiamo che Egli è la Parola…
Giovanni 1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 2 Essa era nel principio con Dio. 3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.
Giovanni 1: 14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.
Su questa parola si crea un discorso o un ragionamento, una riflessione meditata che esclude o accetta qualcosa del ragionamento, quindi plasma un pensiero che diventa fondamento sul quale costruire. Non a caso si dice che la parola e creativa.
Non a caso… Gesù e stato definito “pietra angolare” quella su cui si costruisce.
Su cui costruiamo la nostra fede.
Luca 20: 17 Ma egli li guardò in faccia e disse: «Che significa dunque ciò che sta scritto:
“La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare?”
Ciò innesca un processo inarrestabile (se non per nostra ferma volontà – rifiuto di ascoltare, di leggere e di meditare) che viene alimentato dal confronto “cio che leggo – ciò che apprendo – ciò che faccio “, ovvero mettere in pratica il cambiamento, cioè modificare ciò che interiormente non ritengo più consono o adatto al mio cammino con il Signore.
Per fare questo è indispensabile lasciarsi guidare dallo Spirito Santo.
Le prime parole che ci rivolge lo Spirito sono dette da un credente, un fratello, da un Ministro di Culto, dal nostro Pastore, poi le leggiamo scritte in una Bibbia, e per chi conserva la fede con costanza infine, le trova come comandamento nel proprio cuore.
“Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”
Liberi di fare che? Libero dalla legge che impone? No liberi di vivere interpretando ciò che si ha nel cuore, ovvero quei comandamenti che appartengono ai figli di Dio posti in noi dalla Grazia del Signore attraverso l’alito Divino.
Così dal cuore andiamo verso la Grazia e con la mente restiamo vincolati nella legge.
L’ALITO DIVINO. ASCOLTARE LO SPIRITO SANTO, IMPERSONARE IN LIBERTÀ LA FEDE.
Marco 7: 18 Egli disse loro: «Neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non lo può contaminare, 19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e se ne va nella latrina?» Così dicendo, dichiarava puri tutti i cibi. 20 Diceva inoltre: «È quello che esce dall’uomo che contamina l’uomo; 21 perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, 22 adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo».
Per essere assolti in questo giudizio è indispensabile condurre la nostra vita in modo coerente a colui che l’ha creata.
Un esempio ci è stato dato, Gesù! e una guida ci è stata lasciata affinché non potessimo commettere errori, lo Spirito Santo…
A JOPPE A CASA DI CORNELIO…
Atti cap 10 verso…
34 Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: «In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali;
 I Pietro cap. 1 verso…
17 E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di               ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno;
Gv cap 14 verso…
26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
IL FAMOSO SENNO DI POI…
Quante volte guardando indietro abbiamo apprezzato avvenimenti che non avremmo mai voluto accadessero. Momenti dolorosi della nostra esistenza in cui abbiamo patito gli eventi o subito decisioni altrui.
Eppure a distanza di anni possiamo dire meno male (o grazie a Dio) che è andata così.
Se avessimo scelto noi avremmo fatto tutt’altra cosa. “Forse sarebbe andata bene lo stesso” direte voi, certo non tornerei indietro per controllare!
Credo che qualcosa di esterno concorra alla buona riuscita della nostra vita, lo Spirito Santo ha vigilato su di noi anche quando eravamo inconsapevoli.
Questo ci ha tutelati, protetti, fino al tempo della nostra rivelazione, ora sta a noi assecondarlo e lasciarci condurre verso la comunione con Dio. Al fine di avere un buon esito  avvicinandoci quanto più possibile, durante il tempo alla nostra vita, alla nostra vera identità traendo da questo la gioia che completa la nostra esistenza.
IL SENNO DELL’ADESSO, DEL IO SONO!
Per entrare in questo concetto è indispensabile entrare nel concetto Divino della Creazione.
Dio è gioia, è amore, Dio mi ha fatto a sua immagine e somiglianza, io stesso mi sono allontanato da Lui e ho creato quei vuoti di amore che ora, non sapendo come fare cerco di colmare con materiche soddisfazioni.
Questo vale per chi si accontenta… una vita lineare da “brave” persone, non ci spingerá  ad un’attiva ricerca della verità, ma ad una statica vita religiosa!
Giovanni 3: 16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
O ancora…
Romani  10: 8 Che cosa dice invece? «La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la parola della fede che noi annunciamo; 9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 11 Difatti la Scrittura dice:
«Chiunque crede in lui, non sarà deluso».
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Francesco Blaganò | notiziecristiane.com

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