La famiglia: un’istituzione umana o divina?

il_tempo_per_la_famigliaLa famiglia attualmente sta divenendo il bersaglio di molti attacchi e critiche da più parti. Ma qual è la ragione di questi attacchi? Perché criticare un’istituzione che dura dall’inizio dei tempi, dall’inizio dei mondo? Le leggi degli uomini e i vari sistemi di governo possono mutare (e sono mutati nel tempo), perché imperfetti e perfettibili. Ma perché la famiglia subisce critiche e attacchi? Perché la si vuol mutare: per migliorarla o per distruggerla? Spesso le si attribuisce il titolo  e la posizione di cellula di base della società. ed, in effetti, in questi tempi di crisi e sfaldamento di molti valori e rapporti, la famiglia è quella che sola riesce ad attutire in qualche modo il peso della crisi. Quando, infatti, all’eterno di essa tutto si disgrega ed ogni punto di riferimento sembra venir meno, grazie ad essa i suoi membri trovano ancora qualche appiglio e qualche appoggio al suo interno. Se la società sta smarrendo ogni residuo di affettività la famiglia rappresenta ancora l’ultimo baluardo di resistenza a difesa di tale aspetto della vita umana. Un padre, una madre e dei figli costituiscono il nucleo entro il quale ancora è possibile sperimentare un po’ di calore, di protezione, di comprensione e confidenza. Ceto, come ogni altra istituzione, essa ha bisogno di principi solidi che la governino. E tali principi non sono quasi mai cambiati e non hanno bisogno di radicali riforme o ammodernamenti. La famiglia  non è un’istituzione semplicemente umana, ossia pensata e voluta dall’uomo. Se risaliamo, infatti, all’origine del suo concepimento e della sua istituzione originaria vediamo che a idearla non fu l’uomo , ma Dio, che disse “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole (conveniente)” (Genesi 2: 18. Così Dio si espresse quando concepì  l’idea della famiglia, ossia di un modello di vita comune fra due individui primariamente – un uomo e una donna (i genitori) insieme ad altri individui (i figli) dai primi generati. La famiglia fin dall’inizio fu concepita, dunque, come il nucleo originario della futura società umana (ossia dello stare insieme con uno scopo comune).ed è nel concepimento di essa che sono racchiusi i motivi fondatori della sua costituzione:

  1. “Non è bene che l’uomo sia solo;
  2. “Io gli farò un aiuto che gli sia conveniente

Dunque Dio concepì la famiglia per evitare la solitudine all’uomo. Ed, inoltre, nel mettergli accanto una persona (la donna) Dio voleva che questa compagnia fosse conveniente, ossia vantaggiosa, utile. Infatti il principio costitutivo di Dio nel concepire e dar vita alla famiglia fu ( ed è) l’aiuto ed un aiuto conveniente. Se oggi la famiglia è fatta oggetto di attacchi e critiche ciò avviene perché la società dimentica (o cerca di non riconoscere) che la famiglia in definitiva ha per fine l’aiuto dell’uomo, ed è per ciò che essa è stata concepita e creata da Dio. Riandando alla bibbia ritroviamo, infatti,  il fine della famiglia dal punto di vista di Dio, cioè un aiuto per l’uomo. E se vogliamo notarlo essa fu realizzata nel contesto della creazione, allorchè – mentre Dio creava tutte  le cose (i cieli, i mari e la terra) vedendole diceva che erano buone (Genesi 1: 10, 12, 18, 21, 25, 31). Insomma, Dio vide del buono e del bene nel creare la famiglia. Ma, forse, qualcuno dirà, oggi se guardiamo alla famiglia non sembra di vedere del buono e del bene in essa. Quante notizie di cronaca nera, infatti, la vedono coinvolta! Divorzi, violenze, abusi, tradimenti, ribellioni sono tutte esperienze umane che si svolgono al suo interno. E molti (superficialmente) pensano: queste cose accadono i famiglia semplicemente perché c’è la famiglia! Se non ci fosse la famiglia, forse, dicono costoro, non ci sarebbero neanche queste cose. Insomma, molti pensano (e altri dicono) che la causa dei mali che accadono nelle famiglie è la famiglia stessa. Questa è la mentalità che serpeggia oggigiorno e da cui provengono quegli attacchi e quelle critiche di cui parlavamo all’inizio. Ma può un/una cristiano/a conformarsi a questa visione? Può un/una credente arrivare a pensare che ciò che all’inizio Dio creò e concepì come buono oggi possa essere chiamato male? Può colui/colei che è stato illuminato dal vangelo(Ebrei 6: 4) lasciarsi sedurre al punto di pensare che la causa dei mali che accadono in famiglia abbiano per autore e responsabile Dio stesso?!Solo una mentalità superficiale e corrotta potrebbe essere indotta a formulare il seguente pensiero: “Se Dio non avesse ideato e voluto la famiglia ora non ci sarebbero i problemi che spesso avvengono al suo interno”! le parole di questo pensiero sembrano fare da eco alle parole ben più note e antiche di Adamo che, per discolparsi, della propria trasgressione disse a Dio stesso: “ La donna che tu mi hai messo accanto mi ha dato del frutto ed io ne ho mangiato” (Genesi 3: 12). Cosa stava cercando di dire Adamo con quelle parole? Adamo stava cercando di dire che la colpa della sua trasgressione dipendeva dalla donna e, in definitiva,  da Dio, perché era Lui che l’aveva creata! Di solito l’atteggiamento dello scusarsi, scaricando le colpe dei propri errori sugli altri, è tipico dei bambini, che nella loro immaturità trovano in questo modo una via comoda per sfuggire alle proprie responsabilità. Ma nel caso di Adamo vediamo che a praticare tale strategia non è un bambino bensì un uomo, mostrando la sua imperfezione in termini di maturità morale, ovvero la sua disonestà! Ora, vorremmo anche noi fare altrettanto? Purtroppo in molti potremmo essere tentati di reagire allo stesso modo di Adamo, dimostrando, così, di essere i suoi degni discendenti. Ma essere degni discendenti di Adamo significa essere indegni figlioli di Dio. La Bibbia dice che “Per i puri di cuore ogni cosa è pura” (Romani 14: 20). E se Dio ha visto del buono mentre creava la famiglia anche noi, se siamo puri, dobbiamo poter vedere in essa lo stesso bene che Dio vi ha visto e vuole ancora vedere. Se oggi vediamo che v’è del male nel seno della famiglia non dobbiamo pensare che Dio ne sia l’autore, ma dobbiamo umilmente riconoscere che se del male è subentrato nel campo della famiglia questo è il frutto della zizzania che l’avversario di Dio ha seminato in tale campo (Matteo 13: 24, 27). Dio ha concepito la famiglia vedendovi del bene a condizione che questa si uni-formi e si con-formi ai principi per essa stabiliti da Dio perché essa funzioni. Tutte le istituzioni crollano se si corrompono i loro principi di base (che generalmente “dovrebbero” essere principi di servizio e di aiuto) su cui e per cui esse sono nate. Gli ospedali nacquero per dare assistenza ai bisogni dei malati; e questo spirito, che sta alla base della loro fondazione scaturì originariamente dal pensiero di certi cristiani.

Oggi, invece, gli ospedali sono solo delle aziende, in cui più che al benessere delle persone si guarda al profitto dei  managers! La famiglia è stata concepita da Dio e non può funzionare se non tornando allo spirito e ai principi che Egli ha indicato all’uomo sin dagli inizi, perché questi potesse godere di tale istituzione da lui non concepita, ma creata per lui. Chi, dunque, può vedere la famiglia come un ostacolo ed un intoppo alla realizzazione del proprio sé  se non colui/colei che ha per meta la realizzazione del proprio sé al di sopra di tutto e di tutti, se non colui/ colei il cui fine primario è la soddisfazione di sé ad ogni costo, se non colui/colei per il/la quale il valore della famiglia è divenuto ormai obsoleto rispetto ai valori “moderni”! dell’egoismo, dell’infedeltà della lussuria, della sregolatezza, della libertà che ha per etichetta il non voler dare conto a nessuno di ciò che si pensa e si fa? Per costoro vedere del bene nella famiglia riesce difficile. Per loro la famiglia è un intoppo.. ed, in effetti, è vero: chi vuol vivere infrangendo ogni principio morale di bene (il rispetto degli altri al di sopra del proprio egoismo, la condivisone dei problemi e dei bisogni degli altri al di sopra dei propri piaceri, la ricerca del bene degli altri “perfino” al di sopra dei propri esclusivi interessi) non può che vedere la famiglia – così come essa fu ed è concepita da Dio (come ambito entro cui sperimentare i valori della Sua giustizia: la fedeltà, l’amore, l’onore, la compassione, la ricerca del bene del prossimo) come un intoppo. Ma chi, invece, è puro e capace di vedere il bene (l’aiuto, la condivisione, l’amore la comprensione reciproca ed il sacrificio personale per il sostegno del prossimo) non può non vedere tutto il ben che Dio ha inteso realizzare quando ha pensato alla famiglia. Ora, alla fine di questa semplice riflessione, credo che alle domande del tipo ‘la famiglia è un bene o un male(?) oppure la famiglia ci è stata data per aiuto o per ostacolo(?) le giuste risposte possono venirci dal modo in cui guardiamo ad essa, ovvero dal pensarla rispettivamente o come semplicemente un’istituzione umana o come un’istituzione divina. Penso che se fosse stato per l’uomo questi non avrebbe affatto concepito l’idea di formare la famiglia. Infatti i farisei, i “pii religiosi” ( o più verosimilmente i campioni dell’ipocrisia) cercarono di contestare Gesù e la famiglia dicendo che il divorzio era permesso persino da Mosè, stando alla legge datagli da Dio stesso (Deuteronomio 24: 1-4). In realtà loro stavano cercando di  torcere le Scritture, perché volevano appellarsi all’idea del divorzio, ossia della rottura di un rapporto d e di un legame di fedeltà, per essere liberi di prendersi diverse donne a loro piacimento (e questo ci dice quanto spirituali fossero)! Ma cosa rispose loro (cioè alla loro ipocrisia) Gesù? Gesù rispose loro dicendo: “Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e disse : “L’uomo lascerà il padre e la madre , e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne?” (Genesi 2: 24). Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l’uomo non lo separi. Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare via le vostre mogli, ma da principio non era così” (Matteo 19: 4-8). C’è dunque una relazione tra il divorzio e la durezza del cuore: chi ha il cuore duro cerca la divisione (quando c’è un problema), mentre un cuore morbido e modellato dalle mani di Dio riesce a ritrovare l’unità  e la soluzione divina  del perdono e della riconciliazione per risanare il matrimonio. Insomma, chi guarda alla famiglia secondo lo sguardo divino dirà con il Creatore “Quello che Dio ha unito l’uomo non lo separi”!Dio sin da sempre ha inteso unire il Bene (ossia se stesso) alla famiglia. Non separiamoci quindi da Lui e così vedremo che non ci sarà neanche bisogno di separarci tra di noi. Come Gesù ha ricucito lo strappo tra noi e Dio, così potrà Egli ricucire ogni strappo e ferita causata dagli errori che compiamo vivendo in seno alla famiglia. Se il nostro coniuge non si rivela sempre all’altezza del compito affidatogli da Dio nell’essere per noi un aiuto convenevole pensiamo che il nostro Aiuto conveniente ci viene primariamente da Dio. Se faremo di Dio il nostro aiuto potremo vedere che nella famiglia può esserci del bene, poiché Dio che è la fonte e il modello di tale bene ci aiuterà a rifletterlo anche all’interno di essa. Dio ci benedica.

Enzo Maniaci – notiziecristiane.com


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